Camera 666 - Documentario (1982)

Davanti a una macchina da presa fissa nella camera d'albergo del titolo, vari registi rispondono ad un "questionario" di Wenders sul futuro del cinema. Alcuni sono ottimisti, altri hanno una visione fatalistica, molti individuano nella televisione il rivale numero uno. In una sorta di confessionale pubblico e privato al tempo stesso, i registi rivelano la loro concezione del cinema e del mondo. Col senno di poi, alcune considerazioni si sono rivelate di grande lungimiranza. Semplice e diretto.

Il quesito sul futuro del cinema posto da Wenders a 15 registi presenti a Cannes '82, rivela la loro attitudine verso la Settima Arte piuttosto che sondarne la lungimiranza. Abbandonati davanti alla macchina da presa con 16 mm di pellicola a disposizione e un televisore incombente che trasmette immagini stranianti, i registi reagiscono all'occhio meccanico (Fassbinder), profetizzano con inerenza (Antonioni), filosofeggiano un po' (Godard), si disinibiscono (Herzog), confessano pressioni produttive (Spielberg) o scenari sociopolitici nazionali. Opera non imprescindibile, ma curiosa e ficcante.

Cannes, 1982. Wim Wenders, all'epoca all'apice della fama inyernazionale, chiede ai cineasti presenti al festival francese un pensiero su quale futuro dobbiamo aspettarci per la settima arte. Viste oggi, le risposte sembrano a volte assurde (Antonioni), a volte velleitarie (Spielberg, che si lamenta dei produttori!). Per fortuna ci sono menti più avanti di tutti quali Godard, Fassbinder e Kramer a darci risposte ancora oggi interessanti. Un documento notevole, in ogni caso.