Eva - Film (2011)

Eva
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/05/12 DAL BENEMERITO GREYMOUSER
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Greymouser 2/05/12 10:33 - 1458 commenti

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Un lettore di Asimov storcerebbe il naso di fronte ad un soggetto piuttosto derivativo e scolastico sul tema degli androidi, ma l'esordio al lungometraggio dello spagnolo Maillo appare positivo per la buona caratterizzazione di personaggi e situazioni, per il grado di coinvolgimento della narrazione, e per la descrizione di un futuro fuori dai soliti canoni della SF tradizionale, dove tutto sembra come oggi, a parte lo sviluppo delle nanotecnologie e della cibernetica. Interessante e struggente.

Puppigallo 25/09/12 19:04 - 5259 commenti

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Quello che si dice un buon film. Non ci sono grandi rivelazioni, o effetti mirabolanti, ma si gioca soprattutto sulla sensibilità, sulle emozioni, che dovrebbero segnare l'invalicabile confine tra uomo e macchina. Mentre qui, purtroppo per il protagonista (e non solo), robotico e umano sembrano fondersi, grazie alla maestria di chi progetta. La cosa però finirà per ritorcersi contro chi ha innescato il processo. Il ritmo non è costante, ma in questo caso contano gli spunti, i momenti e, soprattutto, alcuni scambi verbali uomo macchina. Gli attori (tutti in parte) danno il loro contributo.
MEMORABILE: La memoria robotica scomposta; La riduzione di esuberanza del maggiordomo da 8 a 6; "Tu sei caduto poco"; "Cosa vedi quando chiudi gli occhi?".

Cloack 77 20/09/12 21:27 - 547 commenti

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Una sceneggiatura semplice semplice, una regia che non si nasconde dietro gli effetti della fantascienza, ma valorizza a dovere il poco in mostra e un cast “indolore”. Il risvolto della medaglia naturalmente porta alla luce una serie di debolezze “necessarie”: la storia è conosciuta e prevedibile fino alla fine, affatto appassionante perché troppo risaputa e senza neppure un tentativo di tenere celati i cardini della vicenda; addirittura la parte del nuovo bambino in fase di “progettazione” è assolutamente inutile e superflua. Innocuo.

Daniela 24/09/12 08:37 - 12626 commenti

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Umano, non umano, oltre l'umano. Quello degli androidi è uno dei temi più affascinanti della fantascienza classica, qui affrontato in chiave minimalista (il futuro è molto simile al nostro presente), immergendo la vicenda in una atmosfera invernale di indubbio fascino visivo. Personaggi non ben definiti, attori poco in parte (i protagonisti sono troppo giovani per i rispettivi ruoli), alcuni snodi implausibili o inutili, ma bastano alcune sequenze (Max ed Eva sui pattini, l'epilogo) per rendere il film interessante e meritevole di visione.

Cotola 24/03/13 23:32 - 9013 commenti

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Non siamo dinanzi a nulla di particolarmente nuovo (anche la rivelazione finale non è certo un fulmine a ciel sereno), ma alla fine il risultato è un bel film. Merito di un'ambientazione invernale azzeccata e di una sceneggiatura sobria che, pur con alcuni difetti (ci sono alcuni elementi buttati lì e privi di una vera utilità), non esagera con la tecnologia e punta invece molto sul lato emozionale riuscendo più volte a colpire nel segno specie nell'epilogo, molto amaro, che lascia più di un dubbio sulla figura di Alex. Interessante.

Disorder 1/04/13 16:02 - 1416 commenti

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Se non si cerca l'originalità a tutti i costi ci si può davvero emozionare, con questo bellissimo dramma spagnolo. Stupisce soprattutto la regia, a dir poco ispirata e coadiuvata da una fotografia che in certi momenti toglie letteralmente il fiato. Certo le parentele illustri si sprecano (Blade runner su tutte), ma il film si ritaglia una sua originalità soprattutto nel contrasto quasi stridente fra location (città montana dalle atmosfere quasi "natalizie") e tema fantascientifico. L'uso della cgi è razionale e pulito. Assolutamente consigliato.

Capannelle 31/05/13 14:11 - 4399 commenti

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Peculiarità del film quelle immagini di robottini di ogni tipo che sembrano pronti ad accompagnare la nostra vita in un futuro nemmeno tanto lontano. E il tentativo di costruire un'atmosfera struggente, che ogni tanto riesce e ogni tanto va su un banale anche noioso. Bella fotografia e una discreta dose di inventiva per un lavoro un po' fiacco nell'insieme ma comunque da apprezzare.

Pigro 15/03/14 09:46 - 9636 commenti

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Bisogna arrivare agli ultimi 20 minuti, con una rivelazione dopo la quale l’atmosfera si fa struggente e più “vera”, per scrollarsi di dosso una patina di velleitarismo che, al netto degli ottimi effetti speciali, inchioda questo film di fantascienza all’ennesima banale variante dei robot con l’anima. Sembra il tentativo di rinfrescare Frankenstein, con spruzzata di Blade Runner, iniezione di A.I. e schegge di Pluto Nash (il domestico simpaticone), ma il tutto è senza nerbo e solo verso la fine acquista (troppo tardi) un barlume di vita.

Gestarsh99 7/06/14 17:04 - 1395 commenti

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Più che un racconto di fantascienza, una fiaba invernale antinomicamente retrò e avveniristica, contestualizzata all'interno di una società futura in cui i robot sono realtà concreta e materia di esercitazione scolastica. Per quanto l'indole ispanica non trattenga a dovere gli uggiosi esuberi strappalacrime, il novizio Kike Maillo liricizza abilmente la scarna razionalità dei presupposti robotici di Asimov trasfondendola in una dimensione romantico-passionale da tenera love-story sotto il segno della nostalgia, innevata di rimpianti, rammarichi ma anche di fresche soluzioni immaginifiche.
MEMORABILE: "Cosa vedi quando chiudi gli occhi?"

Kinodrop 28/07/14 15:31 - 2922 commenti

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Eccetto la scenografia minimalista dal sapore nordico e qualche effetto speciale ineludibile dato il soggetto, ci troviamo di fronte a una fragile storia di cibernetica umanizzata. Scomodare sentimenti ed emozioni per adattarli alle macchine è operazione datata e in questo film risolta a metà, sfiorando il melenso fino a sfociare nel ridicolo. Le parti più brutte, difatti, sono quelle in cui si sprecano atteggiamenti affettivi e parentali per degli androidi costruiti in funzione totalmente opposta. Sceneggiatura inautentica e forzata.

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Saintjust 14/09/14 03:25 - 159 commenti

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2041. Alex è un rinomato ingegnere chiamato a progettare l’androide “perfetto”; solo lui, primo a cogliere l’umanità nei robot, è in grado di farlo. Gli occorre un modello cui ispirarsi, lo trova in Eva, esuberante figlia del fratello e della sua ex. Il colpo di scena è intuibile sin da principio; alcune semplificazioni emozionali erano evitabili; diverse le cadute di tensione. Al netto degli ovvi debiti cinematografico – letterari, resta una pellicola piuttosto gradevole, sia per la buona fotografia che per la riuscita ambientazione soft SF.
MEMORABILE: Il primo scambio di battute tra Eva e Alex; Il gatto robot.

Rebis 4/10/14 23:37 - 2332 commenti

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Chiosa le tre leggi fondamentali della robotica, il film di Kike Maìllo, dichiarando che se un robot non può in nessun modo nuocere all'umano allora non può essere frutto del suo amore. Postulato rilevante e stordente diluito in una narrazione rifinita e minimale che non riesce a conseguire autenticità e spessore psicologico. Il patetico triangolo sentimentale procrastina un finale fin troppo atteso disinnescando il ritmo complessivo. Tutto si riduce a una blanda emulazione dell'"ho visto cose" di scottiana memoria. Visivamente accurato.

Black hole 21/02/18 13:30 - 143 commenti

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Mi è piaciuto, tanto da considerarlo anche migliore di A.I. e D.A.R.Y.L.. Stupisce che si tratti di un film spagnolo da quanto appare algido, anche nei ritmi. E' una storia garbata, ben interpretata (anche dalla giovane Claudia Vega) e con la giusta drammaticità. Bella l'idea della catena neuronale in 3d che mostra la creazione dell'intelligenza artificiale. Sale di drammaticità in almeno tre punti per culminare in un finale convincente che ci lascia con l'interrogativo comune sulla non esistenza, forse solo la proiezione di un nuovo sogno.
MEMORABILE: La frase chiave del film: "Che cosa vedi quando chiudi gli occhi?"

Il ferrini 10/07/19 19:25 - 2345 commenti

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Niente di nuovo però piacevole, ben diretto, con ottimi effetti speciali e bellissime location. Daniel Brühl (già nazista per Tarantino) è convincente, anche se il suo rapporto con la bambina all'inizio è un po' inquietante. Simpatico il maggiordomo tuttofare e davvero ben fatto il gatto robot. Il colpo di scena conclusivo è sufficientemente spiazzante e offre una nuova chiave di lettura a ciò che si è visto fino a quel momento. Non c'è un lieto fine ma questo è tutt'altro che un difetto. Decisamente un buon film.

Buiomega71 14/01/23 00:45 - 2901 commenti

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Versione intimista e "addolcita" dei pessimismi robotici crichtoniani e lipstadtiani (ma la rivolta dei robot è ben resa dalla violenta reazione del prototipo), che pende più dal lato umano che non prettamente fantascientifico (azzeccata l'idea di mostrare un futuro non dissimile dal passato). Bei pezzi emozionali (il lento sulle note di "Space oddity"), spizzichi fantathriller (l'incipit con Eva che corre nella neve, Eva disattivata con gli occhi bianchi, l'operazione celere alla schiena) e una chiusa un po' troppo da "lacrima movie". Nel complesso affascinante con tocchi di poesia.
MEMORABILE: Eva che scambia Alex per un pedofilo fuori dalla scuola; La morte del cavallino/robot; Lana aggrappata al precipizio; "Le mille e una notte".
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  • Discussione Cotola • 25/03/13 22:23
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    @ Cloack 77

    In realtà non ho fatto un vero paragone tra i
    due film (oggettivamente imparagonabili). Il mio primo intervento era mirante ad appurare la
    vostra interpretazione circa il finale. Oiu visto che Daniela mi ha chiesto come mi fosse
    venuto il dubbio che Alex....ho spiegato il perchè ed ho detto che forse la mia idea si poteva spiegare come un possibile omaggio al
    capolavoro scottiano e ciò (nel caso la mia fosse un'interpretazione accettabile) potrebbe
    anche stare in piedi. Non ovviamente il paragone qualitativo tra le due opere che non
    mi sognerei mai di fare.
  • Discussione Didda23 • 26/03/13 00:04
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Non mi sembra che omaggiare significhi paragonare.
  • Discussione Cloack 77 • 26/03/13 09:57
    Servizio caffè - 21 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    @ Cloack 77

    In realtà non ho fatto un vero paragone tra i
    due film (oggettivamente imparagonabili). Il mio primo intervento era mirante ad appurare la
    vostra interpretazione circa il finale. Oiu visto che Daniela mi ha chiesto come mi fosse
    venuto il dubbio che Alex....ho spiegato il perchè ed ho detto che forse la mia idea si poteva spiegare come un possibile omaggio al
    capolavoro scottiano e ciò (nel caso la mia fosse un'interpretazione accettabile) potrebbe
    anche stare in piedi. Non ovviamente il paragone qualitativo tra le due opere che non
    mi sognerei mai di fare.


    Non mi sembra che sul "lasciare perdere" dovrebbero esserci dubbi, non intendevo sottolineare un paragone, per me proprio non si dovrebbe neppure menzionare il film di Scott, ma è una mia opinione non riferita al tuo commento.
  • Discussione Cloack 77 • 26/03/13 09:58
    Servizio caffè - 21 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Non mi sembra che omaggiare significhi paragonare.

    Non mi sembra che leggere significhi comprendere
    Ultima modifica: 26/03/13 09:58 da Cloack 77
  • Discussione Gestarsh99 • 7/06/14 18:39
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    (anche se ogni tanto pensavo a Blade Runner)

    Giusta osservazione. In questi casi Blade Runner è una reminiscenza spontanea, anche se qui il tenore e la cifra formale dei due film sono naturalmente ben distanti.
  • Discussione Cotola • 8/06/14 00:57
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Sì, Gest: come già detto i due film sono molto
    distanti. Però la reminiscenza mi è venuta e a
    quanto pare non sono il solo. :)
  • Discussione Capannelle • 7/10/14 16:50
    Scrivano - 3487 interventi
    Avete presente quella situazione in cui del film non ricordi nulla ma proprio nulla?
  • Discussione Rebis • 7/10/14 18:00
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Sì, forse perché in effetti non c'è molto da ricordare :)
  • Homevideo Buiomega71 • 14/01/23 09:52
    Consigliere - 25944 interventi
    Il dvd edito dalla Videa/Eagle Pictures

    Formato: 2.35:1
    Audio: italiano, spagnolo
    Sottotitoli: italiano, italiano per non udenti, spagnolo
    Come extra solo il trailer
    Durata effettiva: 1h, 31m e 15s

    Immagine al minuto 1.21.01

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images63/PDVD-305.jpg[/img]
    Ultima modifica: 14/01/23 12:23 da Zender
  • Discussione Buiomega71 • 14/01/23 10:27
    Consigliere - 25944 interventi
    Il lato umanistico e intimista del pessimo rapporto uomo/intelligenza artificiale del Mondo dei robot e di Android, con tocchi spielberghiani e peterdelmontiani, passando per gli omaggi all'amato George Lucas (la messa a punto dei robot in mezzo alla neve, fuori dall'istituto di ricerca, versione miniaturizzata degli AT-AT dell'Impero colpisce ancora), con accenni da fantathriller (il bellissimo incipit con Eva che corre nella neve, la madre aggrappata al precipizio, Eva disattivata con gli occhi bianchi, la celere operazione alla schiena con taglio della membrana in pelle sintetica) e chiusa un pò troppo da "lacrima movie" (Le mille e una notte)

    Di mezzo attimi di pura poesia (alla pista da pattinaggio, ballando il lento sulle note di "Space oddity", il panorama della cittadina visto da lontano) , una piccola svolta sulla ribellione di robot (la violenta reazione del prototipo durante la lezione) un momento equivoco che gioca con i dettami della commedia (Eva scambia Alex per un pedofilo fuori dalla scuola) e personaggi empatici di grande affetto (il maggiordomo/robot a cui si può modificare il livello emotivo). .

    A Maillo l'ardire di confrontarsi con lo strapotere della SF hollywoodiana, di aver ben gestito i gustosi effetti speciali (il gattino/robot, il cavallino androide che muore durante la "corsa", il bambino droide non ancora completato con il braccio in via di costruzione) evitando di strafare con la CG e di aver lasciato spazio ai sentimenti (e ai tormenti) che affliggono gli esseri umani (Eva compresa).

    La ragazzina non è un mostro di simpatia (soprattutto all'inizio), ma poi ci si affeziona al suo status, fino alla drammatica conclusione.

    Location invernali ben rese e cronenberghianamente suggestive, un futuro prossimo venturo non dissimile dal passato e una diversa rappresentazione del mondo dei robot che, per una volta (come Spielberg insegna) lascia più spazio al cuore e meno alla freddezza del microchip.

    Cosa vedi quando chiudi gli occhi?
    Ultima modifica: 14/01/23 14:05 da Buiomega71