Gugly ebbe a dire:
Essendo interessata alla tematica, mi ero ripromessa di vedere questo prodotto, ma eventi contingenti me lo faranno recuperare successivamente, anche perchè, da ciò che leggo, compreso il sempre adorabile commento di Stefania, non si ha il coraggio di affondare le mani nel fango.In effetti, sono rimasta delusa da questo film tv, anche avendolo visto con le aspettative (modeste) che è ragionevole avere quando ci si accinge a guardare... un film tv! Non credo guarderò gli altri della serie...
Diciamo che, ad esempio, la scelta di collocare la storia nell'ambiente della borghesia intellettuale (lui è uno storico dell'arte, lei una studentessa universitaria), è buona, perché troppo spesso si pensa che la violenza all'interno della coppia, e lo stalking, siano appannaggio esclusivo di coppie formate da camionisti alcolizzati e massaie ignoranti... (lo dico con tutto il rispetto sia per i camionisti che per le massaie: parlo infatti di un pregiudizio sbagliato). In realtà, né la cultura né l'intelligenza hanno niente a che fare, purtroppo, con la stabilità emotiva, né costituiscono una barriera alle pulsioni violente, o a quelle masochistiche...
Da come è filmata la storia, però, mi sorge il dubbio che un certo ambiente sia stato scelto più per esigenze... scenografiche che altro.
Molto ottimista l'immagine che viene data della Polizia: è vero che alla fine la donna deve "sgrumarsela" da sola, ma è davvero possibile che, senza uno straccio di denuncia e senza neppure aver visto la vittima, un intero commissariato si faccia in quattro per cercare se il persecutore ha dei precedenti, solo perché la madre della ragazza spreme due lacrimucce?
In sostanza, mi pare che il film fallisca sia l'intento di informare sulla realtà dello stalking, sia quello di intrattenere (se era per questo, ci voleva almeno una sceneggiatura meno telefonata!).