Nessuno vuole giocare con me - Corto (1976)

Si percepisce dalla regia la classe del futuro grande autore, in questo drammatico cortometraggio in cui il piccolo protagonista affronta i primi dispiaceri e il primo grandissimo dolore della proria esistenza: l'avere una madre malata di cancro la cui vita volge al termine e che non può più avere cura di lui. Si resta rapiti dalle immagini e dal talento registico ma i dialoghi, seppur richiesti dalla sceneggiatura, appaiono piuttosto da adulti e questo va a discapito del prodotto finale.

Cortometraggio particolare e bizzarro girato dal grande Herzog che vede come protagonisti principali due bambini. E in particolare uno, devastato da una situazione familiare disastrata e dileggiato dai suoi stessi compagni di scuola. Costretto a vivere di soli pop corn troverà affetto e amicizia in una sua coetanea. Girato all'asilo e nelle case dei due piccoli protagonisti, il corto si fa notare per l'assenza delle figure educative (eccezion fatta per la madre della bambina). Sono i bambini che escono dal pregiudizio per accogliere l'altro.

Herzog in questo corto affronta l'emarginazione, tema non certo nuovo per il nostro; a essere escluso dalla società in cui vive (gli altri bambini dell'asilo) questa volta è un ragazzino con gravi problemi familiari. Diversamente da altri lavori del maestro, questa storia ha un epilogo positivo, probabilmente anche grazie al fatto che gli adulti risultano praticamente assenti dalla vicenda. Lavoro interessante.

Molto semplice e diretto, tenero e impegnato, spezza una lancia a favore dei diversi e degli emarginati. I bambini, chissà se spontaneamente o del tutto recitando (o a metà strada tra le due cose), riescono a essere di una credibilità straordinaria; i temi e la regia del regista aiutano una visione già piacevole di suo. Il regista ha di sicuro fatto di meglio, ma anche lavori minori come questo meritano di esser visti e rivisti.