Métamorphoses - Corto (1912)

Cortometraggio (quattro minuti e mezzo) di Segundo de Chomón, non particolarmente interessante. Il film parte con una serie di sparizioni di oggetti che vengono incendiati e si riformano (siamo nel campo dell'animazione), poi le "magìe" riguardano persone in carne ed ossa. Ma tutto è piatto, per cui si preferisce guardare i curiosi primi piani sulla Mathieu.

Il corto si divide in due parti. Nella prima (la migliore) una seducente illusionista in primo piano mostra piccoli oggetti che bruciano cambiando forma: ripetitiva, ma interessante per quel che riguarda la sperimentazione sull’animazione degli oggetti (fiori, animaletti, palline). Nella seconda, la solita ragazza mostra i soliti giochi di comparsa e scomparsa di scenografie e trionfi floreali di gentili donzelle in posa plastica, con effetto di noioso déja-vu.

Beh, voglio premiare quella che, se le mie conoscenze sono esatte, è l'unica vera peculiarità di questo corto: è tutto solo ed esclusivamente al femminile! Il fascino dell'illusionista è valorizzato dallo stravagante costume orientale e da inquadrature strette sullo sguardo malizioso, le trasformazioni degli oggetti mostrano una perizia tecnica buona, ma siamo già nel 1912, e questi effetti speciali erano quasi di routine. Casomai, è insolita e vagamente inquietante l'immagine della bamboletta che brucia, sembra una macumba... stregoneria muliebre? Magie noire, e poi candidi fiocchi di neve!

Segundo de Chomón alle prese con i suoi collaudati esperimenti ottici e trucchi visivi: si vedrà una giovane illusionista in uno scenario (e abbigliamento) smaccatamente liberty rivolgersi direttamente allo spettatore (guarda anche in macchina) e prodigarsi in suggestive illusioni e magie. Poi si vedranno dei quadri viventi di fanciulle, tra cortine fumose, apparizioni e sparizioni. È un lavoro che nella prima parte ha un che di surreale e straniante che funziona, la seconda parte è banale.