Oltre la fascinazione per i più antichi disegni dell'umanità catturati con la moderna tecnologia stereoscopica, il film accampa ipotesi inverosimili (un homo sapiens alto 180 cm?) e ricostruzioni che trascendono i più moderni approdi dell'antropologia culturale (relativismo e particolarismo storico) mentre ignora i dati di maggior suggestione (perché non figurano immagini umane o di caccia? Perché i disegni sono collocati nei luoghi più oscuri della grotta?). Gli specialisti interpellati (tra cui un profumiere) rimpolpano un materiale che avrebbe sostanziato 20 minuti di religioso silenzio.
Immagini e ipotesi suggestive. Bella l’entrata nella grotta con tutta l’attrezzatura e le riprese delle straordinarie pitture, ma gli interventi esterni sono poco interessanti; manca ritmo nello svolgimento della narrazione e dopo la prima parte arriva la noia. Lungo, noioso e ripetitivo, penso anche per chi solitamente apprezza i documentari di Herzog.
Se lo vogliamo confrontare con gli altri splendidi documentari del regista allora non c'è storia: questo è uno dei meno riusciti. A sua discolpa la difficoltà di riuscire a rendere visibile l'invisibile nelle viscere della terra. Da herzog mi aspettavo un utilizzo dei tempi migliori e una poesia che non sono riuscito a ritrovare nei racconti, troppo didascalici e poco interessanti. Rimane sempre un documento interessante, si intende, ma al di sotto degli standard herzoghiani.
Non appena la camera si introduce nella grotta si ha la sensazione di entrare in un’altra dimensione, dove il tempo e lo spazio assumono un significato astratto. Dapprima si è colpiti dal fascino della roccia modellata dall’acqua, in seguito dalle meravigliose pitture rupestri che affondano le radici nella storia dell’uomo, aprendo la mente a un viaggio verso l’ignoto, al moto interiore che ci ha spinto a creare ciò che oggi chiamiamo arte. Herzog non può che conferire spessore e profondità all’argomento.
MEMORABILE: Ogni singola pittura rupestre; La riflessione finale che utilizza i coccodrilli albini come metafora.
Una grotta come culla della civiltà per ritrovamenti di 32.000 anni or sono. Per motivi di preservazione del luogo il girato all’interno è scarso, ma basta a far restare sbigottiti per disegni che sembrano dei Picasso, per dinamismo e profondità. Oltre a ciò lo stato immacolato di stalattiti formatesi in migliaia di anni fa sembrare l’uomo meno di un granello di calcite. Naturalmente i francesi hanno costruito una centrale nucleare a breve distanza: non hanno capito che la natura non viene dominata.
MEMORABILE: Il coccodrillo albino; I disegni dei cavalli.
Herzog con questo documentario ci rende possibile l'approccio a una realtà, "quella delle grotte Chauvet", altrimenti inaccessibile. Qui gli uomini di 30.000 anni fa hanno lasciato una forte testimonianza di quel mondo così arcaico attraverso disegni, graffiti e reperti che interrogano più che risolvere, sollecitando la nostra conoscenza e fantasia. Questo anche in virtù della finezza e della cultura che traspare in ogni fotogramma e nei vari contributi degli intervistati, nonché della suggestiva e intensa colonna sonora di Ernst Reijseger.
La potenza delle immagini (arte di trentamila anni fa) viene smorzata da una batteria di commentatori anonimi quanto prosaici (professori, studiosi) poco in sintonia col romanticismo antropologico di Herzog che si avvale spesso di outcast, reietti o uomini oltre il confine. Solo in coda, per cinque minuti, il regista forza il normale registro per regalarci visioni di centrali nucleari, coccodrilli albini e climi tropicali al centro della Francia: una "fantasia" breve ed eccezionale. Da vedere solo in originale.
Werner Herzog HA DIRETTO ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
DiscussioneZender • 20/03/12 07:55 Capo scrivano - 47770 interventi
Ma è uscito adesso al cinema Rebis, questo? Perché non lo trovo, nella lista dei film al cinema.
Guarda Zender, qui a Bologna lo danno alla cineteca da un paio di settimane, regolarmente doppiato in italiano... non credo sia uscito prima nelle nostre sale, per cui l'ho segnalato come prima visione al cinema. Ma se non ti sembra il caso rimuovilo pure dalla vetrina!
DiscussioneZender • 20/03/12 19:37 Capo scrivano - 47770 interventi
No no, semplicemente volevo capire se avevi per caso cliccato il pulsante sbagliato. Mi stupiva che non lo segnalassero, nei vari siti che ti dicono cosa c'è al cinema. Anche doppiato quindi, bene.
In realtà a Torino è uscito poco dopo Natale per due settimane. Probabile che trattandosi
di un film particolare, non abbia avuto una
distribuzione normale. Misteri...
DiscussioneZender • 20/03/12 20:05 Capo scrivano - 47770 interventi
Ah, grazie Cotola della precisazione. Sì, questi film qui sono sempre di difficile collocazione, come uscita.