È cattivo, porco e violento, ma gli spuntano le ali e non può non essere buono, suscitando l’invidia di un barista e un dottore. Film-incubo dai contorni narrativi e grafici (Plympton ha disegnato ogni frame a mano e da solo) che ricordano Topor, calato in un surrealismo terribile e cruento. Una storia dal sapore di cinico sguardo sull’alienante società moderna, ma dal retrogusto di parabola agiografica sull’eterna lotta tra bene e male. Con immagini graffianti e disturbanti, che non evitano tocchi di poesia, purché subito trasformata in beffa.
Spigoloso come i tratti di matita con cui è disegnato, è un apologo di non facile interpretazione, dato che le ali, se "costringono" l'odioso protagonista a trasformarsi in un angelo innamorato, consentono anche al barista di scatenare la sua furia incendiaria. Forse perchè devono spuntare dal dentro, come una rosa può spuntare da un cuore sepolto, e non possono essere impiantate a forza.... Beffardo, talvolta crudele, certo sorprendente, si affida totalmente alle immagini (non ci sono dialoghi) e alla suggestiva colonna sonora. Bello.
MEMORABILE: L'uccellino caduto a terra che saluta l'uomo volante - il confronto fra i due risvegli, quello che apre il film e quello con cui si conclude
Può un uomo rozzo, maleducato, irascibile, violento e maniaco (tratti che tanto lo opprimono, a sua insaputa) ottenere la sua redenzione? Senza gioia, senza amici né conoscenti, solo il solito vecchio bar. Plymton decide di offrirgli una seconda possibilità, dotandolo, un giorno, di ali angeliche. Ciò che colpisce è lo stile adottato dall'artista, che disegnando a mano conferisce personalità ai suoi personaggi, pur privandoli del dono della parola. Si accompagna a musiche magnifiche.
MEMORABILE: Le radici che raggiungono il cuore; "La prima volta".
A Plympton continua a piacere brutto sporco e cattivo; continua a farsi sadicamente beffa della perversa disneyficazione imperante che tutto anestetizza e tutti intrattiene e consola; continua ad andarci giù che più tranchant non si potrebbe con gli sgorghi di fantasia, sebbene dagli angoli e dagli angeli vistosamente più smussati rispetto a un tempo; i suoi barbatrucchi continuano a conservare la dolcezza del lirismo e il salato delle lacrime più amare, il suo estro scavalca gioiosamente il regime di brezza, e ancora una volta il fruitore è accattivato a suon di sberle date con guanti di raso.
Notevolissimo film d'animazione che si imprime nella memoria soprattutto per il pessimismo e la cupezza di fondo che caratterizzano tutto e tutti. Non ci sono
personaggi positivi ed ognuno di essi nasconde almeno un lato oscuro e malvagio: (ottima se non geniale, a tal proposito, l'idea di rendere il protagonista buono ed angelico suo malgrado). Ma forse è proprio questa l'arma vincente di un cartone per adulti coadiuvato anche da animazioni di ottimo livello i cui cromatismi si intonano perfettamente al resto della pellicola.
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chi ha amato questo opus recuperi immantinente e senza indugio l'inestimabile I married a strange person; per quanto mi compete, la miglior opera di animazione mai esperita dalla nascita in avanti
vistolo. molto bello as usual e sicuramente sempre lontano galassie da concetti quali entertainment e consolazione, ma devo anche malinconicamente annotare che l'ho trovato assai più ammorbidito e frenato rispetto ai primi furiosissimi affondi. comunque plympton è sempre una garanzia.