The Viscount: Furto alla banca mondiale - Film (1967)

Coproduzione tra Francia, Spagna e Italia per un film che mischia diverse cose ma in modo troppo semplice e poco interessante. Dopo che la Banca mondiale di Parigi viene svuotata, viene chiamato il Visconte (Mathews) a risolvere il caso. Poca carne al fuoco, e di spy non c'è quasi nulla se non qualche arma futuristica. Fabrizi sprecatissimo mentre non mancano belle donne e buone location (anche se qualche scena in esterni in più non avrebbe guastato). Non tutto è da buttare (vedi la parte finale, così come i titoli di testa su una Parigi notturna).

Mathews è il belloccio d'importazione che interpreta il Visconte del titolo, investigatore che indaga sul furto alla Banca Mondiale. Ovviamente tutte, ma proprio tutte, le femmine del film cadono letteralmente di suoi piedi (e ti pareva) in preda al suo fascino; lui nel frattempo sistema le due bande da fumetto in lotta tra loro e risolve tutto. Leggero filmetto in stile bondiano che sfrutta i cliché del genere, armi segrete, scazzottate e belle donne.

Nel suo genere è tonico, colorito e con una discreta ambientazione, e ogni calcolo per far collidere le bande rivali e decidere chi deve restare in vita funziona come un marchingegno di precisione (a proposito di marchingegni è molto valida l'arma letale a laser); le numerose scazzottate e la sparatoria finale sono un po' sopra le righe ma lasciano una certa credibilità. Purtroppo però il film è prevedibile, il protagonista ha una gran faccia di bronzo; sono simpatici il braccio destro Billette e soprattutto il boss siciliano interpretato da un ottimo Lulli.