Da ragazzo mi ero follemente innamorato di Just Jaeckin, decretandolo come l'assoluto maestro dell'erotismo e di certo cinema flou e patinato, ancor più del sommo Borò (che oggi vincerebbe senza fatica il confronto).
Vidi all'infinito
Emmanuelle e
Histoire d'O , perdendomi tra le affascinanti scenografie liberty argentiane e l'estetica della fotografia.
Poi venne
L'amante di Lady Chatterley, e mi deluse (ma almeno le scenografie di Anton Furst erano eccelse). Una palla al cubo, che manco le nudità della Krystel riusciva a risollevare (con quelle spalle da rugbista poi...).
Madame Claude (visto in lingua madre) e noiosetto, ma con momenti degni di nota, che se fosse stato un thriller nudo e crudo ne avrebbe giovato ben donde.
Oggi ridimensiono il caso Jaeckin, non è il più grande regista dell'erotisme, anche se l'ex fotografo di moda rimane uno dei miei padri putativi della mia formazione di cinefilo.
Il suo capolavoro (e suo film che adoro di più in assoluto) rimane
Gwendoline, perchè scanzonato, divertente, leggermente splatter e con una vena di follia "weird" che lo caratterizza (le scenografie tra Ken Russell e Robert Fuest sono una gioia per gli occhi), con lo splendido score di Pierre Bachelet a fare da cornice.
Ah, nostalgia canaglia!