Solo la forza - Film (1993)

Un agente delle forze speciali maestro di capoeira viene incaricato di istruire degli studenti scalmanati. Mancava sino a questo momento, in piena epoca "Vandammiana", qualcosa di diverso nei film di genere. Il regista fa la differenza con un originale gongfu sulla capoeira. Mark Dacascos è un eccellente artista marziale, il resto del cast è da b-movie anni 90. Trama scontata; l'unica innovazione sta appunto nell'usare un arte diversa dai soliti Karate, Kick-Boxe e Kung-fu.

Curioso mix tra film di arti marziali e racconto formativo che cerca di buttare una luce costruttiva sulla funzione educativa e salvifica dello sport, in contrasto alla delinquenza e alle gang di strada; la disciplina scelta è la capoeira, fattore che differenzia il film dalla miriade di lavori similari del periodo. Se le premesse erano tutto sommato interessanti, duole constatare che le coreografie di lotta (curate da Frank Dux) sono poche e non eclatanti, nonostante l'ottimo Dacascos; la storia è prevedibile e i personaggi molto caricaturali.

Come film sarebbe mediocre, ma ha degli indiscutibili meriti: l'aver portato sul grande schermo l'arte marziale brasiliana della Capoeira e averci risparmiato, almeno per una volta, il solito combattimento clandestino. La prova del cast non è eccezionale, ma si lascia guardare. Belle le scene di combattimento. Un film tutto sommato non male che si distingue per l'originalità.

Adesso anche la Capoeira, danza-lotta di origine brasiliana, può vantare un suo film come le altre arti marziali più blasonate. Il meccanismo è sempre lo stesso, con la solita storia edificante in un ambiente degradato, pregno di quel buonismo adatto agli adolescenti (che sarebbero i destinatari ideali della pellicola). La sceneggiatura si limita all'essenziale e lascia giustamente spazio alle belle e frequentissime scene acrobatiche che fra lotta, danza e allenamenti occupano la gran parte del film, per cui se ne consiglia la visione solo ai curiosi o agli appassionati del genere.