Il monaco - Film (2011)

Il monaco
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/02/12 DAL BENEMERITO GREYMOUSER
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Greymouser 8/02/12 11:31 - 1458 commenti

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Un Cassel ultimamente iperattivo interpreta un monaco pieno di fervore religioso ma anche di pulsioni oscure e dionisiache, in un XVII secolo astratto e de-storicizzato. La vicenda puzza di zolfo infernale e nevrosi libidiche, e si tinge alla fine di toni da tragedia greca. L'epilogo è effettivamente sconvolgente, ma reso in maniera così poco incisiva, dal punto di vista registico, da scivolare addosso senza colpo ferire. Piuttosto scolastica, d'altra parte, l'interpretazione del buon Vincent.

Bizzu 9/04/15 23:35 - 217 commenti

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Perchè fare la riduzione cinematografica dell'omonimo capolavoro gotico se poi il risultato dev'essere uno striminzito riassuntino? I personaggi che erano complessi qui non hanno la minima personalità; tutti gli intrecci, le sottotrame, le pulsioni e la discesa agli inferi sono liquidati nella peggior maniera possibile, imbastendo un film che è un frettoloso elenco degli scandaletti di facciata (che ormai non hanno nemmeno piu la carica eversiva che avevano ai tempi). Blasfemo, sì, ma solo nei confronti del libro; piu che altro direi inutile.

Mco 3/10/20 21:28 - 2324 commenti

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Da Lewis a Moll, passando per le espressioni di Cassel. Si respira aria di desolazione morale, abbandono di valori e sentori di demoniaco sin dalle prime scene. Poi un morso si fa scaturigine e la catabasi si compie. Bello e pulsante nelle sue sfaccettature, il lavoro de quo non è esente da sbavature e tempi morti ma ha dalla sua un fascino notevole, soprattutto nelle sequenze più peccaminose. Bella e conturbante la François, suggestive le location scelte per l'occasione, ottimo il protagonista.
MEMORABILE: La rivelazione d'identità del neoarrivato.

Rigoletto 24/06/22 11:12 - 1785 commenti

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Non è in discussione la prova di Cassel o la storia, scura e deprimente (nel senso buono). Ma è come è stato imbastito il tutto che non lascia convinti. Moll doveva e poteva osare di più, invece lo zolfo del maligno aleggia in superficie senza avere quell'incisività necessaria alla storia. Cassel superlativo e buono il resto del cast, ma è una magra consolazione.

Anthonyvm 19/09/22 15:46 - 5640 commenti

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Moll firma la migliore versione del romanzo di Lewis, sebbene ne trascuri largamente la dimensione magica e sensazionalistica, finendo per appesantire le porzioni dialogiche. La sopraffina tetraggine delle ambientazioni e degli artifici impressivi (la morte per inedia, la maschera in stile Occhi senza volto), l'erotismo vissuto fra sofferta tentazione e lussuria liberatrice, la sensibilità pittorica nella composizione delle inquadrature e nella scelta dei colori sono da premiare, mentre la deludente imposizione drammatica del finale "redentivo" va a sgonfiare il voto. Ottimo Cassel.
MEMORABILE: Le confessioni incestuose; Il prologo con Ambrosio bebè; La monaca incinta viene sgamata; Lo smascheramento; Il mirto diabolico; Trattando con Satana.

Daniela 23/03/23 09:56 - 12625 commenti

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Abbandonato in fasce sulle soglie di un convento, Ambrogio è diventato il monaco più rispettato della comunità, con gran seguito di fedeli conquistati dal suo ardore mistico ma l'arrivo di un nuovo novizio è destinato a incrinarne l'inflessibilità morale....Trasposizione del celebre romanzo gotico: Moll sfronda personaggi ed eventi collaterali per concentrarsi sulla figura del protagonista, apportando inoltre varie modifiche, alcune suggestive (la maschera), altre meno (l'epilogo). Nel complesso, un film di elegante fattura e bella ambientazione, ottimamente interpretato da Cassel.

Myvincent 4/04/23 04:00 - 3727 commenti

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Ambrosio è un bambino che in fasce viene abbandonato di fronte a un convento dove crescerà, prenderà i voti e dovrà lottare contro le tentazioni del demonio, che sembrano appartenere al suo destino. Gli ingredienti ci sono, anche troppi, per catturare prima, disperdere dopo, l’attenzione, distratta da più componenti narrative. Se la prima parte si delinea omogenea e compatta, la seconda si sfrangia inaspettata, disperdendosi verso un finale più “estetico” che altro. Cassel se la cava bene, nel complesso.

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