Si scrive Keegan ma si legge Kennedy. Il presidente Tim Keegan assassinato nel 1960 a Philadelphia dal fuoco incrociato e fratello del protagonista (Jeff Bridges) non può infatti non richiamare il celebre JFK. E' infatti all'inquietante complotto mai svelato dalla Commissione Warren che il film s'ispira, immaginando che a indagare sullo stesso vi sia il fratello della vittima, spinto a farlo da suo padre (Houston) dopo aver ascoltato una confessione in punto di morte di uno dei killer del fratello. L'idea è interessante, il cast degno d'un kolossal, ma la realizzazione lascia decisamente con l'amaro in bocca; principalmente perché non si tratta di intuizioni raccolte grazie a un'indagine accurata...Leggi tutto ma semplicemente di una serie di confessioni e mezze confessioni che gli interrogati rilasciano senza troppi problemi spedendo il protagonista da un testimone all'altro come in una staffetta priva di vero senso. Di tanto in tanto un flashback del 1959 in cui rivediamo Eli Wallach nel ruolo di "falso" Jack Ruby e altri personaggi che non è difficile accostare a quelli (con tanto di passato cubano) che davvero si mossero all'ombra della grande cospirazione. Non è male la caratterizzazione del Nick Keegan di Bridges, fratello sempliciotto del presidente: suo padre non l'ha mai visto con troppo rispetto ma ai nostri occhi appare come persona tutto sommato in gamba, pur con le sue deolezze. Al contrario proprio Houston, col suo titaneggiare, il suo ostentare una sprezzante superiorità datagli dalla lunga militanza nell'agone politico, si fa apprezzabile solo dal punto di vista della recitazione: calcando la mano sull'ambiguità e la strafottenza riesce ad essere antipatico il necessario. Non mancano ovviamente né una sorta di femme fatale (Belinda Bauer), vera macchina del sesso per sua stessa ammissione, né una sorta di mister X che tutto origlia e tutto sa (Anthony Perkins), né una sfilata di poliziotti corrotti, complottisti della domenica e briganti da quattro soldi. Il finale non stupisce nessuno e chiude senza le fanfare un political-thriller mediocre incapace di regalare alla vicenda lo spessore che sarebbe servito. La meravigliosa complessità del JFK di Stone ripagherà ampiamente i delusi da questo... rebus facilitato.
Come porre l'epitaffio finale su di un decennio sfamato a pane e paranoia. Il complotto sublimato a paese delle meraviglie, con Alicio che quante più ne vede, tanto più sbigottisce (e meno ci capisce). Un gioco degli specchi che lambisce la parodia, un (prendere in) giro tondo che cascasse il mondo non quadra mai; satira che si satura di cospirazioni e cospiratori, cassata senza remore da produzione e pubblico. La parata di stelle c'è, ma son quasi tutte cadenti. Huston ci dà dentro: giganteggia e gigioneggia a tutto spiano.
Non si può dire sia un tentativo di ricalcare la vicenda di John Kennedy facendolo morire tre anni prima o sostituendo l'avvocato Garrison con un fratello allo sbaraglio a indagare su un ciclone di eventi: le assonanze ci sono, ma lasciano il tempo che trovano. Il punto cardinale del film, applicabile pure a tanti altri drammatici crimini insoluti, è la capacità di depistare, accavallando parti di verità su personaggi tutti concatenati fra loro, in modo da creare ipotesi, che vengono poi tutte smentite, fino a far perdere interesse all'opinione pubblica.
MEMORABILE: Lo sguardo sdegnato del padre; L'unico comandamento di Mosè; La ciclista con la bambina; La cameriera di colore.
Vent'anni dopo l'assassinio del Presidente degli USA, il fratello minore raccoglie la confessione in punto di morte di uno dei killer... Prima di Stone col suo JFK, il più modesto Richert aveva provato a mettere in scena, pur con nomi e personaggi di fantasia, un'ipotesi sull'attentato a Kennedy in questo film viziato in partenza da una sceneggiatura che cadaveri sparsi e personaggi ambigui non bastano a rendere meno fiacca e ripetitiva. Niente di memorabile neppure sul fronte attoriale, anche se come al solito Huston sguazza nel ruolo di patriarca potente e protervo.
Eli Wallach HA RECITATO ANCHE IN...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Zender ebbe a dire: Mi piaceva l'argomento e l'idea del complotto, ma non l'ho mai visto in realtà. Sicuro di non aver visto il quasi omonimo Rebus per un assassino?
Quello di Herbert Ross? Pensare che lo cerco pure io: passò in tv nei tempi d'oro, e non fu mai editato in vhs
In realtà li vidi entrambi. Parlavo proprio di questo, che sulla carta mi pareva interessante ma che invece mi deluse parecchio (ma ripeto che parlo di molti molti anni fa). Rebus per l'assassino di Herbert Ross, pur non entusiasmandomi, lo trovai (anche se di tutt'altro genere) più interessante. A dire il vero quando ho visto sul forum dell'uscita del dvd del film di Richert avevo sperato invece trattarsi dell'altro (poi aprendo la schedo ho capito invece di quale dei due si trattava).
HomevideoZender • 31/10/13 14:05 Capo scrivano - 47727 interventi
Storica questa, grazie Buio!
DiscussioneZender • 31/10/13 14:09 Capo scrivano - 47727 interventi