Crudissimo tuffo documentaristico nello squallore delle favelas colombiane di El Cartucho, tra montagne di sporcizia, fogne a cielo aperto, droga e cadaveri per strada all'ordine del giorno. L'attenzione della camera si concentra però sul lavoro di Orozco, imbalsamatore autodidatta che maneggia i corpi umani con la fredda perizia di un cuoco davanti al suo tacchino. Scorcio di miseria allo stato brado che da un lato cerca di passare dignità antropologica a certo shockumentary vile e pattumaro, dall'altro di fruibilizzare verbalmente l'ostico mutismo inavvicinabile del Brakhage autoptico.
MEMORABILE: Le rapide e navigate manovre dell'imbalsamatore durante le dettagliatissime "ispezioni mortuarie"; I folti capannelli stradali attorno ai cadaveri di turno.
Umanizzare la morte è affar tosto: che il re bello calato si chiami compassione, pietàs, filosofia, sociologia, spiritualità o estetica (tutte partite disertate da T), a somme tirate la morte è morte. Lo sanno bene Orozco e il suo biografo, che vedono nel mondo un obitorio perennemente aperto per restauro, e la trattano pariteticamente. Più delle imbalsamazioni, allora (la cui vista non mette fame né allegria ma che nel racconciar l'atroce somigliano a un salmo laico) lascia prostrati l’ecce urbe di una infartuata, devastata e decomposta El Cartucho, antropomorfizzata da brutalità e degrado (e sagacemente metaforizzata da un'eclissi solare), ove i bimbi fanno merenda tra i cadaveri. Un pugno nell'occhio per animi zen e cuori deflettori.
MEMORABILE: il bambino alzato come se fosse appena nato o come un trofeo, prima di una (misericordiosamente cesurata) tassidermia.
Un capolavoro. Senza alcun tipo di volontà di inscenare con attori professionisti e una sceneggiatura solida una trama, riesce a sconvolgere nella sua semplicità genuina e narrativa. La vita di un uomo a stretto contatto quotidiano con la morte e la sporcizia in un luogo ostile dove ogni giorno la violenza e la delinquenza imperversano; è la nemesi totale e brutale dell'odierna società borghese fasulla e perbenista, la quale spesso finge di non vedere i lati più marci della società da loro creata. Per soli stomaci forti.
MEMORABILE: L'imbalsamazione dei corpi.
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Raremirko ebbe a dire: Schramm ebbe a dire: *Sebbene Orozco abbia restaurato più di 50mila corpi straziati, alla sua morte gli è stata negata non solo l'imbalsamazione, ma anche una degna sepoltura.
dove l'hai letto?
Appare scritto su una schermata in coda al film:
DiscussioneRaremirko • 8/05/12 21:50 Call center Davinotti - 3862 interventi
Gestarsh99 ebbe a dire: Schramm ebbe a dire: mai opera fu più ingiudicabile di questa, non criticamente ma quanto a pallinaggi...
Nei casi "ingiudicabili" io propendo sempre per il voto intermedio (vedasi Vase de noces, film che vidi in epoca pre-cambriana...)
non sarebbe però male un ulteriore non-pallino (chessà un pallino bianco o un punto interrogativo) che decreti l'ingiudicabilità
di certe opere. di norma nei casi ultrascultissimi -vedi scotese o proia- il monopalla mi diventa penta, e trasversalmente vaccata e capolavoro si equivalgono. ma qui trovo impertinenti e incongruenti tutti i pallinaggi...