Film di montaggio per ricostruire la storia del Fascismo in Italia ed anche le ripercussioni sul resto del mondo, con escursioni su quello che avveniva parallelamente nel resto dell'Europa e non solo. Si arriva fino all'inizio degli Anni Sessanta. Cinquant'anni di storia compressi in due ore, con documenti scelti e montati con molta onestà, a dire il vero, comunque caratterizzati dalla visione dei tre autori, sono da prendere con grande cautela e possibilmente leggere anche tra le righe degli avvenimenti. Molto utile per valutare anche l'oggi.
Potente documentario sulla parabola fascista, osteggiato dalla censura soprattutto per i puntuali riferimenti alle responsabilità vaticane e realizzato con materiale d'archivio di notevole interesse storico e spesso anche di grande impatto emotivo. Opera "militante" e appassionata, che rivendica apertamente la sua parzialità e che per questo non è esente da svarioni e omissioni, come la sottovalutazione del ruolo degli angloamericani nel conflitto e le sbrigative e imbarazzatissime parole con cui Fortini liquida i crimini dello stalinismo.
MEMORABILE: La mimica mussoliniana durante i discorsi e le immagine dei profughi repubblicani che fuggono in Francia dopo la vittoria di Franco.
Lo valuto più per le abbondanti immagini sulla guerra civile in Spagna (di solito molto trascurata in quanto considerata come episodio a sé stante) e per le manifestazioni infiltrate e degenerate, soprattutto a Genova (!) nel 1960. Per il resto è troppo di parte. L'errore imperdonabile è stato voler affrontare una guerra senza averne i mezzi e certe dichiarazioni deliranti. Una dittatura non è mai bella, ma anche senza fascismo non saremmo mai stati una seconda Svizzera in quegli anni: saremmo stati invasi come la Francia (se non come la Polonia).
MEMORABILE: Le coppie italiane che figliano per dare soldati alla patria; Il ferro e l'oro per i carriarmati di latta; La dignità vincitrice di tutte le donne!
Documentario interamente realizzato con spezzoni d’epoca commentato da voci fuori campo, ripercorre, un po' sommariamente, il Ventennio a partire dalle condizioni socio-politiche che ne determinarono l’avvento. Chiaramente “anti” nell’ispirazione, non scade però mai nel tendenzioso, del resto i documenti sono purtroppo reali. Qualche nota sarcastica riuscita e qualche lungaggine di troppo nell’esposizione delle conseguenze civili nella guerra di Spagna; mira a riferirsi a qualche situazione di tensione dell’epoca (1963). Godibile più per le immagini che per la narrazione.
Documentario che unisce il talento visivo di Cecilia Mangini e di Del Fra con l'interpretazione politica di Miccichè, che sottolinea gli elementi di continuità tra l'orrenda dittatura fascista e le repressioni del governo democristiano che poco tempo prima aveva chiamato con sé proprio gli eredi del Duce nel governo Tambroni. La scelta delle immagini è perfetta e il commento un po' datato, figlio delle grandi tensioni dell'epoca. Però è un documento coraggioso.
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