Roman Polanski: Wanted and desired - Documentario (2008)

Interessante documentario che si occupa (tra le altre cose) del celebre scandalo/processo di cui il grande regista polacco fu protagonista. Attraverso brani di repertorio e di interviste realizzate ad hoc ci viene raccontata l'atmosfera che si creò intorno al caso, dove sicuramente la grande assente fu la giustizia. Il film non si occupa tanto di stabilire le effettive responsabilità di Roman quanto di fornirci un quadro di ciò che si scatenò all'epoca, concentrandosi soprattutto sulla figura del giudice e sulla sua voglia di protagonismo.

Chi ama Polanski e vuole andare al di là della sua professione non può perderlo. Qui si parla anche del Polanski uomo, con riferimenti diretti alla vicenda che lo ha visto coinvolto nella presunta violenza sessuale e nell'ordine di cattura internazionale a lui indirizzato. Ovviamente anche la genialità dell'artista occupa un posto centrale nel documentario, con sequenze cult estrapolate dai suioi film. Il ritmo è coinvolgente, il montaggio schietto. Certamente un prodotto interessante.

Dettagliata ricostruzione del processo che vide coinvolto il regista polacco in seguito ad un rapporto sessuale con una minorenne. L'atto - è fuori discussione - fu consumato, ma che la spettacolarizzazione dell'evento operata dal giudice e dai media costrinse Polanski a fuggire in Europa per evitare un iter kafkiano, non è mai stato chiarito a sufficienza. Lo fa Marina Zenovich con un documentario che si avvale delle testimonianze di tutte le persone coinvolte - non ultima Samantha Geiger - e che pur evitando facili sensazionalismi riesce ad essere avvincente come un giallo giudiziario.

Amato (in Francia e in Europa) e ricercato (in America): questo il destino del regista Polanski di cui questo documentario analizza uno degli aspetti controversi della propria biografia: il processo per stupro ad una minore. Oltre che il fatto in sé, è interessante la diversa percezione che la stampa dei due continenti ha dell’artista, stimato in Europa e guardato con sospetto negli USA, dove pure ha vinto un premio Oscar. Per l’uomo una vita in chiaroscuro che emerge in questa pellicola, attraverso dichiarazioni di amici e collaboratori. Interessanti anche quelle della vittima del crimine.