Ormai il cinema "sulla strada" ha esaurito le sue cartucce
Un minifilone che ha donato (in passato) piccoli capolavori e, ormai, oggetti di culto.
John Bonito (amico di John "yo yo" Cena) si accoda al genere con i suoi ultimi remasugli
A parte il fatto che la pellicola sembra più datata di quello che effettivamente e, e il tremendo finale da telefilm e un calcio negli stinchi, il filmaccio non mi e dispiaciuto
Un lungo viaggio notturno tra le sterminate, placide e sonnolente highway della Lousiana (notevole la resa fotografica di Theo Van De Sande), con reminiscenze alle
Strade della paura rediane
Bonito sà il fattaccio suo, e il tratteggio psicologico (Dorff rapinatore quasi "protettivo", poi, quando il suo piano va a farsi benedire, feroce e spietato killer. La Bello-bravissima-madre insicura prima, implacabile vendicatrice in canotta stile "rape and revenge" poi) nonchè i dialoghi superiori alla media di questi "straight to video".
Stazioni di servizio, dinner, numeri di soccorso sbagliati (il 411 al posto del 911) fattorie abbandonate, strade notturne o assolate, posti di blocco, messaggi d'aiuto lasciati nelle pareti delle toilette, rapimenti, chiusa nel bagagliaio in compagnia di cadaveri freschi freschi, auto date alle fiamme, cassiere odiose (da antologia il prestito dei 50 centesimi per telefonare), stratagemmi di salvezza (lo scuolabus) e un prefinale che si accosta alle virulenze di
The Hitcher, con tamponamenti, inseguimenti, fucili a pompa spianati e pick-up (presi in prestito) ribaltati.
Resa dei conti un pò così, ma la tensione regge e lo spettacolo anche
Nulla che non sia già stato detto (e meglio) o fatto, ma di buona professionalità e di una regia attenta che non ti aspetti dal regista di
Presa Mortale
Filmetto che passa veloce, intrattiene, e nonostante qualche scivolone ( il processo per l'affidamento del figlio, l'improponibile chiusa finale) fà il suo sporco lavoro.
Agghiacciante la musica da film porno sui titoli di coda
Distribuisce la Anchor Bay.