Commedia romantica, anzi no thriller, anzi no giudiziario... Va per slittamenti di genere la narrazione della (vera) storia della figliola dell’alta borghesia scozzese che, ben fidanzata, ha un amante segreto che la ricatta e che muore avvelenato. Poco apprezzato, perfino dal regista, il film ha invece una buona andatura che avvolge lentamente nella sua trama, forse meno ambigua di quanto vorrebbe, ma capace di catturare. Belli i dettagli del claustrofobico tribunale osservati dagli occhi (impauriti? scaltri?) dell’imputata, una brava Ann Todd.
Una signorina scozzese di ricca famiglia, che il severo padre vorrebbe maritare ad un conoscente di pari classe sociale, ha una relazione clandestina con un giovanotto francese di modeste condizioni. Quando lei manifesta l'intenzione di troncare, lui sbandiera le lettere d'amore ricevute... Lean lo considerava il suo peggior film, a torto perché questo incrocio sentimenal/processuale, pur non essendo nel numero dei capolavori del regista, è intrigante nella trama. ispirata ad un fatto di cronaca, oltre che ben diretto e bene interpretato.
David Lean HA DIRETTO ANCHE...
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CuriositàDaniela • 21/06/18 15:37 Gran Burattinaio - 5927 interventi
Il film si ispira a un fatto di cronaca: il processo a Madeleine Smith, giovane donna appartenente all'alta società di Glasgow, accusata di aver causato la morte per avvelenamento del suo amante Pierre Emile L'Angelier, uomo di modeste condizioni sociali, in possesso di lettere compromettenti per lei.
Il processo si svolse nel 1875 ed ebbe un grande rilievo da parte della stampa, che giunse a definirlo "il processo del secolo".