La vita ricomincia - Film (1945)

Ottima sceneggiatura (Aldo De Benedetti e Mattoli) e cast di qualità. È la storia di una famiglia come tante, segnata dalla guerra e dalla cattiva sorte. La malattia di un figlio e i sacrifici umani per salvarlo. Figura chiave quella di Eduardo, portatore di saggezza e di cultura, dispensatore di energia e forza vitale. La ricostruzione dell'anima è pronta per chi ne vuole gioire e per chi vuole ancora crederci. La guerra fa crollare non solo le case ma anche i sentimenti! Monologo finale da brividi... e la vita ricomincia.

Neorealismo più popolare rispetto a quello di De Sica, con una sua piccola dose di ironia e un gusto per le caratterizzazioni secondarie che Mattoli metterà bene a frutto nella sua carriera successiva di regista comico. Il film scorre molto bene, grazie anche alle ottime interpreazioni, e se pure a volte scade molto nel patetico non dà fastidio allo spettatore che anzi ben si compenetra nel dramma dei protagonisti. Bene Valli e Giachetti ma Eduardo impareggiabile come sempre. Buono.

La guerra è appena finita e Mattoli rimette in piedi la coppia Giachetti-Valli con la quale aveva fatto il melodramma qualche anno prima e li ripropone in chiave neorealistica. Il risultato è ottimo, perché la storia del reduce che deve fare i conti con il fatto che in guerra tutti hanno dovuto arrangiarsi è veramente coinvolgente. Il discorso finale di Eduardo è fantastico, mentre all'inizio le immagini di Cassino distrutta dalle bombe fanno venire i brividi.

Sulle rovine, tanto materiali che psicologiche, di una guerra appena terminata, si muovono sgomenti i protagonisti di questo film che hanno una piccola grande storia da raccontare, fra le mille che l'Italia nasconde nella sua intimità più profonda. Un po' neorealista, l'opera si mantiene nel solco del dramma puro, con infiltrazioni narrative addirittura poliziesche. Il tutto arricchito dalla presenza del trio Giachetti/Valli/De Filippo, che meglio non poteva essere. Finale ad alto tasso emozionale.

Dopo alcuni anni di prigionia, un reduce di guerra rientra a Roma e può riabbracciare moglie e figlio, ma la serenità familiare è minacciata da un'ombra del passato, legata a una decisione presa dalla donna in un momento drammatico... A metà strada tra il cinema neorealista e i melodrammi alla Matarasso, un film non esente da retorica (l'onore offeso e l'invito al perdono anche se non c'è niente da perdonare ma solo da comprendere) ma sincero, ben diretto e ben interpretato non solo dalla bella coppia protagonista ma anche dal resto del cast con De Filippo in evidenza.