Produzione da terzo millennio per Robin Hood, naturalmente made in Britain. Negli anni '90 avevamo lasciato l'arcere di Sherwood protagonista in una serie di telefilm che poco si confaceva al suo stile, visto che ammiccava a quelle di Hercules e Xena. Qui invece si recuperano antagonisti e atmosfere mediovaleggianti giusti, ma non si sa se sia un prodotto per tutti, o per adulti, o un ibrido. Gli attori sono giovani e preparati, specie quello che impersona Sir Guy, ma gli arceri di Errol Flynn e della Disney sono lontani. Da due pallini.
Una serie tecnicamente ben fatta, senza dubbio, ma troppo indecisa tra il telefilm d’avventura per ragazzi come (purtroppo) non se ne fanno più e ammiccare al target adulto. Risultato: non passa episodio senza che qualche povero innocente muoia, i cattivi sono sempre in vantaggio e quand’anche i buoni vincono non ci guadagnano molto. Meglio i vecchi Zorro ed Hercules.
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Nell’ultima stagione si scopre che Robin e il suo nemico sir Guy Di Gisborne hanno un fratellastro in comune , Archer, abile quanto Robin nel tiro con l’arco.
Quando, nell’ultima puntata, Robin muore (poiché l’attore, Jonas Armstrong, aveva già intenzione di tentare nuovi progetti), l’idea degli sceneggiatori era far sì che Archer ereditasse il nome di Robin Hood in una quarta stagione, che però, dato il calo d’ascolti, non è stata realizzata.
Ciò accomuna questa serie ad un altro telefilm inglese, Robin of Sherwood, tre stagioni dal 1983 al 1987.
Poco noto in Italia (fu trasmesso di sfuggita dalla RAI) è ancora amatissimo nel resto del mondo, tanto che , malgrado lo strasuccesso del film con Kevin Costner, molti continuano a considerare Robin of Sherwood la migliore e definitiva versione della leggenda, dal momento che il regista-sceneggiatore Richard Carpenter, seppe unire elementi storici e altri del folclore celtico.
Inoltre, dato che gli storici non seppero mai stabilire se alla base del personaggio di Robin ci fosse il nobile Robin di Loxley o il conte Robert Huntington, Carpenter pensò bene di unire le due cose.
Michael Praed (visto nella soap Dinasty)interpretò Loxley nelle prime due stagioni. Morto lui, Huntington (interpretato da Jason Connery, figlio di Sean) ereditò il nome di Robin Hood.
Verso la fine della serie Robin e Gisborne scoprivano d'essere fratellastri (idea che venne al regista perché entrambi gli attori erano biondi), ma questo story-arc rimase irrisolto perché la serie fu chiusa di lì a poco.