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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/11/11 DAL BENEMERITO FORD
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Il regista tunisino di questo bellissimo corto si è lasciato ispirare da un luogo insolito: il bagno della sua casa d'infanzia. La vasca diventa così un corpo di risonanza della memoria, dove le parole compaiono confuse e ancor più confuse scompaiono, travolte dal lento movimento di una marea controllata, che grazie ad aggraziatissime dissolvenze incrociate ci accompagna intorno alla vasca e intorno alla memoria.
Una vasca da bagno come orizzonte assoluto di esperienza: un planetario o mappa geografica, che l’acqua nella sua insondabile purezza catartica svela e assorbe. Idea semplice ma efficace, in cui i segni grafici delle parole arabe scritte a inchiostro sulle pareti diventano costellazioni o tracciati di un universo a misura di bambino, che il liquido slava con struggente indifferenza. Riprese pulite (è il caso di dirlo) in un rigore geometrico assoluto, per un corto fatto di nulla ma che contiene tanto: tutto quel che chiunque riesce a vederci.
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