Agente segreto al servizio di madame Sin - Film (1972)

Sull'onda del successo dei primi 007 nasce questa misconosciuta pellicola nel curriculum della Davis, qui bardata da una costumista che evidentemente non sapeva che l'attrice in questione non ha bisogno di essere appariscente (essendo dotata di uno sguardo magnetico in grado di ipnotizzare gli spettatori). La location principale è da sogno, la storia dozzinale, anche se le trovate futuristiche all'interno del castello meritano una menzione. Una sceneggiatura banale; consigliato solo ai cultori della Davis.

Si scrive "Agente segreto al servizio di Madame Sin" ma, per me, si legge fallito remake della serie Il prigioniero, con il fascinoso Robert Wagner al posto di Patrick McGoohan. Certo, c'è un pizzico di lady Sumuru grazie a Bette Davis in abiti e trucco cinesi, ma la Davis, già in età, perde il confronto con la fascinosa Shirley Eaton dei b-movies degli anni '60. A parte il rapporto Robert Wagner/Bette Davis/Denholm Elliott, che è ben costruito, il prodotto risulta poco interessante, demerito di una seconda parte troppo sbrigativa. Televisivo.

L’entrata in scena di Bette Davis (straordinaria) è sontuosa, attesa, più ambiziosa e singolare del film stesso, un barcollante progetto televisivo che della spy-story conserva giusto i tratti ruvidi e verbosi. Greene ha però quel tocco anarchico e sgrammaticato che lo aiutano a mettere a segno più di una sequenza, ma il vero fuoco d’interesse e di coinvolgimento sta tutto negli occhi esageratamente dipinti di Madame Sin. Sottovalutato.