Interessante per la struttura narrativa che frammenta il piano temporale, interseca (con voce fuoricampo annessa) e sovrappone. A tratti si esagera, in quanto in più di una circostanza il filo del racconto si dirada e l'intensità dello stesso viene meno. Sasha Grey è credibile e seducente nella sua interpretazione, ma Soderbergh narra tutto con poca partecipazione. La storia di questa squillo di alto borgo che asseconda i suoi clienti mentre si lamentano dei loro problemi lavorativi non graffia come dovrebbe. Pleonastico, freddo e inconcludente.
Sceneggiatura quasi a ricalcare un film verità, una specie di documento sull’essere escort per gente benestante. Interessante per come osserva questa realtà nascosta evidenziando la fragilità dell’uomo, stressato o alla ricerca di un palliativo. New York è adatta nel suo essere chic ma povera di relazioni e la Grey se la cava più che bene. Soderbergh filma a distanza, per togliere emotività, ma alla lunga scema anche l’effetto “buco della serratura”. Finale modestissimo.
Premessa: Sasha non si spoglia. Né Soderbergh cerca di farne un racconto patinato o pruriginoso. E qui stanno i meriti del film, che però non riesce a coinvolgere più di tanto. In parte lo stile documentarista e l'intersecarsi di tanti frammenti di storie non aiutano e portano a più di uno sbadiglio. Buona la musica e niente male la recitazione della Grey.
Il diario di bordo di una prostituta per uomini d'affari è la storia di una donna che vive la propria vita in funzione del suo lavoro. I sentimenti devono essere per forza repressi salvo poi emergere dirompenti in fiumi di nulla. Nonostante l'argomento sia quello, non ci sono tracce di sesso e questo dovrebbe rendere l'opera più sofisticata. Il risultato invece è un polpettone di difficile digestione che confonde senza infondere alcunché. Pretenzioso.
Tra i film "collaterali" di Soderbergh, che firma un'opera in stile indie ingaggiando la pornostar Grey; è una sorta d'istantanea della vita quotidiana di un'escort di lusso a New York tra le chiacchiere da ricchi dei clienti, le sfuriate del fidanzato e gli incontri con lo psicologo, in un collage montato, fotografato e musicato in modo moderno e asettico. La Grey non si spoglia mai e non ci sono scene di sesso (probabilmente una scelta registica voluta), recita discretamente ma lo script non va a parare da nessuna parte. Darà vita a una serie Tv.
Quando non sbanca al cine-bingo con l'1112 e 13 Soderbergh se ne torna arrocato in un cinema anaffettivo fantoccesco e anedonico come la sua starlette, tutta carapace senza paguro dentro, per quanto di esso ha tutto il retrocedere e della tartaruga il farlo a mo' di moviola fracassata. A presupposti che di succo polpa e fibre tematica-emotiva avevano di che saziare fa capo un'opera orgogliosamente esangue, tutta arida analisi logico-grammaticale dell'escort che canta Fade to Grey (sai che provocazione concettuale), fiera di essere impenetrabile e amorfa. Uova Soderbergh indigeste come poche.
La sfinge Sasha offre corpo e spirito ai propri clienti, soddisfacendone i desideri reconditi e prestando loro un orecchio asetticamente vigile al loro perenne cianciare di crisi economiche, sommovimenti finanziari, investimenti rischiosi... Ma se Sasha è il custode che custodisce, chi custodirà il custode? Il fidanzato geloso, il giornalista malizioso, l'amante e confidente un po' troppo distratta? Abbozzo di film costruito sulla ripetizione di situazioni sempre uguali e sulla figura affascinante della protagonista: dura 75' ma stanca presto.
MEMORABILE: Qual è il modo per penetrare nella corazza emotiva della protagonista?
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qualcuno sa in cosa si differenzia la versione alternativa rispetto a quella cinematografica e può cortesemente fare un riassuntino veloce? non è che mi abbia lasciato addosso un'insopprimibile smania di rivederlo, è anzi uno di quei casi in cui le uova soderbergh mi restano indigeste.
DiscussioneRaremirko • 8/12/19 23:15 Call center Davinotti - 3862 interventi
Schramm ebbe a dire: qualcuno sa in cosa si differenzia la versione alternativa rispetto a quella cinematografica e può cortesemente fare un riassuntino veloce? non è che mi abbia lasciato addosso un'insopprimibile smania di rivederlo, è anzi uno di quei casi in cui le uova soderbergh mi restano indigeste.
Non sapevo neanche esistesse una vers. alternativa; in compenso c'è la serie tv.
Raremirko ebbe a dire: Schramm ebbe a dire: qualcuno sa in cosa si differenzia la versione alternativa rispetto a quella cinematografica e può cortesemente fare un riassuntino veloce? non è che mi abbia lasciato addosso un'insopprimibile smania di rivederlo, è anzi uno di quei casi in cui le uova soderbergh mi restano indigeste.
Non sapevo neanche esistesse una vers. alternativa; in compenso c'è la serie tv.
si la trovi opzionabile nel dvd, ma io non ci penso nemmeno.
DiscussioneRaremirko • 10/12/19 22:56 Call center Davinotti - 3862 interventi
Soderbergh, va detto, è però l'unico ad alternare film come questi, coraggiosi ed indipendenti sino al midollo, a patinatissimi prodotti Hollywoodiani.