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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/09/11 DAL BENEMERITO GREYMOUSER
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Greymouser 27/09/11 11:50 - 1458 commenti

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Interessante, morboso, originale nell'assunto, questo horror argentino declina il tema del sadismo e del potere con linguaggio tutto sommato convenzionale e manieristico, disinnescando in parte la potenziale carica esplosiva del soggetto (come vedrete, esplosiva in tutti i sensi). E' un peccato, perchè Bogliano poteva davvero creare un film "maledetto". Deve accontentarsi di un film di discreta fattura di genere, con molti spunti di rilievo e molti difetti evitabili.

Schramm 29/12/11 16:12 - 3490 commenti

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Beata ignoranza? La cultura poi ti cura? Bogliano non è di nessuno dei due avvisi, e ha il dente avvelenato coi giovanotti (incolta gioventù cannibale, vittima di un'entropia telematica che la zombifica - e come tale literaliter sintetizzata) come coi geronti (reazionari fondamentalisti pronti a sterminare in odio a un mondo determinato da povertà lessicale e culturale), che essendo anche l'ultimo terroristico baluardo dell'Argentina dittatoriale, lasciavano auspicare lo sfondamento del guardrail di un genere che resta invece recintato da logica e sintassi che se la passan male. Il nostromo avrebbe tutti i numeri per sgomentarci, ma non deve aver interiorizzato a dovere le tabelline.

Cotola 24/07/21 22:15 - 9009 commenti

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Chissà che film ne sarebbe venuto fuori se la sceneggiatura non sprecasse lo spunto principale della pellicola e se non fosse piena di demenziali inverosimiglianze. D'accordo, siamo in presenza di un horror e la sospensione dell'incredulità è più facile, ma qui si esagera. Peccato perché la capacità di creare tensione narrativa e di mantenerla c'è, così come quella di gestire bene i diversi momenti ansiogeni ed al cardiopalma che sono gli unici elementi godibili e veramente riusciti di questa pellicola. 

Jaspers 21/01/23 22:58 - 150 commenti

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Va detto: nel genere torture porn la nitroglicerina non era mai stata presa in considerazione, quindi ancora una volta Bogliano parte da spunti potenzialmente interessanti, purtroppo vanificati da una sceneggiatura senza capo né coda in cui gli stessi torturatori paiono più tonti che folli (basta vedere le loro motivazioni). E così il film si riduce a una vera e propria bomba inesplosa senza un briciolo di suspense, annoiando e soprattutto infastidendo con le continue musiche roboanti, nonostante una regia curata. Alla fine a far sudare freddo sono solo le grazie della Velasco.
MEMORABILE: Primo incontro col biondo; Le segregate; Le risposte sul profilo Facebook; L'interminabile esplosione al rallentatore.

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