Le quattro verità - Film (1962)

Le quattro verità
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Titolo originale: Les quatre vérités
Anno: 1962
Genere: commedia (bianco e nero)
Note: Aka "Le 4 verità". Commedia in quattro episodi ispirata a quattro racconti di Jean de La Fontaine: 1) "La morte e il carnefice"; 2) "I due piccioni"; 3) "Il corvo e la volpe"; 4) "La lepre e la tartaruga".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/09/11 DAL BENEMERITO HOMESICK
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Homesick 8/09/11 18:18 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

Quattro registi per quattro episodi tratti a grandi linee da De La Fontaine. Berlanga riesuma amarezze da neorealismo; Clair (il migliore, anche tecnicamente) dirige con garbo d’Oltralpe una catena di imprevisti facendo incontrare ed innamorare i due sconosciuti Aznavour e Caron; Bromberger ribadisce il potere dell’adulazione de “Il corvo e la volpe” (ma qui la posta in gioco è una bamboleggiante Anna Karina…) e Blasetti premia in contesto mondano la tenacia degli svantaggiati de “La lepre e la tartaruga” con un’irresistibile Monica Vitti. Titoli di testa/coda e intermezzi animati.
MEMORABILE: La Vitti alla Koscina: «Lei è l’amante del barone Serpieri? Io sono la moglie, molto lieta.».

Vitgar 23/04/16 19:06 - 586 commenti

I gusti di Vitgar

Film a episodi gradevole e spigliato. Le sceneggiature e i dialoghi sono intelligenti, ben sostenuti da un cast di attori molto validi. Indubbiamente il prodotto dimostra tutti i suoi anni e forse qualcosa di più per una fotografia un po' scarna e per le ambientazioni spesso approssimative. Comunque consigliabile.

Daniela 28/07/22 08:43 - 12662 commenti

I gusti di Daniela

Ispirati alle favole di La Fontaine, episodi di diverso genere: neorealista quello di Berlanga con le disavventure di Kruger povero suonatore ambulante, sentimentale con ironia Clair che dirige il segmento migliore facendo innamorare due sconosciuti costretti a una forzata convivenza, troppo grottesco Bromberger con Serrault cornuto e contento mentre Blasetti guarda alla commedia sofisticata mostrando le mosse astute con cui Vitti riconquista il marito portandolo via all'amante Koscina. Nel complesso, una raccolta non particolarmente memorabile ma piuttosto gradevole.

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