Splendido e drammatico affresco filmico ambientato durante la Guerra dei Trent'anni (1618-1648). Buona la sceneggiatura, grazie anche alla bella fotografia dello scenario naturale di una valle tedesca laddove, durante un rigido inverno di quegli anni, si consumarono i drammi personali di soldati mercenari e della locale pacifica popolazione. Eccellente prova recitativa di due grandi del cinema quali Michael Caine ed Omar Sharif: meno incisiva, ma pur sempre apprezzabile, quella di Florinda Bolkan. Da vedere.
Uno dei pochi film (se non l'unico) ambientato nella terribile Guerra dei Trent'anni (si vedano i libri di Altieri), risulta perfettamente riuscito; nel senso che sono rari i film che hanno dato il senso del carattere tremendo della gauerra e della guerra di religione in particolare. Ottima la ricostruzione storica, ma anche le vicende personali dei singoli avvincono, salvo qualche caduta di ritmo nella parte centrale. Giganteschi Caine e Sharif, al confronto dei quali la Bolkan scompare. Interessante.
MEMORABILE: L'inizio, che sembra un quadro di Bosch.
Il microcosmo dell'Ultima valle contiene tutti gli elementi di potere che causano le guerre o, se c'è il giusto mediatore (diplomatico), come in questo caso, situazioni di stabilità temporanee, sempre pronte a esplodere in nuovi conflitti. Una piccola appendice all'interno di una lunga guerra che ha coinvolto tutta l'Europa e che ben descrive un'epoca (che assomiglia a tutte le epoche) e i poteri laici e religiosi. Interpretazioni di alto livello, sceneggiatura esemplare che non lascia nessun lato oscuro. Non dimostra i suoi anni.
Bellissimo film sulla guerra dei Trent'anni, argomento poco bazzicato nel cinema. Oltre alla bellissima fotografia, il film si segnala per la bravura dei due protagonisti e per la grande varietà di tematiche trattate, partendo dalla guerra sino a toccare religione e stregoneria con toni filosofici. Ottimi i dialoghi, con alcune frasi memorabili. Forse un po' troppo lungo ma si tratta di una pellicola mai noiosa né scontata, che peraltro ha il grande pregio di cominciare subito nel pieno dell'azione, evitando troppi prologhi. Interessantissimo il personaggio del Capitano. Notevole.
Durante la guerra dei trent'anni, un uomo in fuga giunge in una remota valle miracolosamente scampata alle carneficine e alla peste. Quando viene raggiunto da un drappello di mercenari, convince il loro comandante a passare l'inverno presso il villaggio invece di depredarlo... Apologo ambizioso, meritevole di visione per il cast e per il periodo storico poco rappresentato sugli schermi, ma penalizzato da una sceneggiatura affastellata di eventi e personaggi con passaggi troppo bruschi e una regia paratelevisiva che non sfrutta al meglio l'ambientazione rupestre.
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