Note: Sarà incluso in "Commercial Break" presentato dal Garage Center for Contemporary Culture, Venice, Italy, June 1 - 5, 2011, in concorso alla 54a Biennale di Venezia.
"Videoritratto" della star americana. 90 secondi in cui si cerca di far passare quella profondità d'animo che il regista dice d'aver visto in lei. Un finto lirismo accompagna immagini della ragazza in un bikini bianco fino a una chiusura che cerca di saper di Bergman ma che in realtà fa solo ridere. Non ci siamo, ma salviamo la bella fotografia.
Non ci voleva un artista visivo internazionale per fare tre primi piani a Lindsay Lohan chiedendole una sola espressione (da ritardata) e due pose in bikini. Non c’è nulla in questa clip da videoarte (videoarte???): non un contenuto (a parte i suddetti primi piani e il bikini), non una forma (datemi un millesimo del budget e faccio di meglio), non un senso (no, quello c’è: pubblicità per l’artista Phillips). Un’offesa all’arte, al cinema, ma soprattutto allo spettatore, che le stesse cose le vede a migliaia su YouTube in montaggi amatoriali.
Lindsay Lohan è ormai diventata più famosa per le sue varie "marachelle" che per gli effettivi (o eventuali) meriti artistici. In questo videoritratto di un minuto e mezzo, il regista sembra voler celebrare una sorta d'inesistente purezza di spirito della Lohan, tramite una manciata di riprese soavi e sognanti della stessa; nulla che non si sia già visto in mille altri video. Si salva la bella fotografia, ma sfugge il significato dell'intera operazione, anche se forse andrebbe presa più come uno sketch pubblicitario che altro.
Venere emerge dalle onde marine, ma è una Venere di plastica, più simile ad una popputa bagnina di Baywatch che a una divinità pagana, la prima inquadratura ricorda un po' troppo lo spot televisivo del profumo J'Adore Dior, del 2000, protagonista un'assai più intrigante Karmen Kass. Non riusciamo a scrollarci di dosso il sospetto che la Lohan voglia venderci qualcosa, ed è così: vuole "vendere" se stessa come attrice complessa, dai due volti! Infatti i volti, e le espressioni, sono due: col bikini e col maglione. Commercial...e.
Il corto fa sprofondare nella nevrosi chiunque abbia il "piacere" di assistere alla "maestosità" dell'operazione: in effetti difficilmente si riesce a carpire l'essenza artistica e di significato; la sensazione di stucchevolezza è molto forte. La confezione è ineccepebile, non v'è dubbio, ma all'interno si denota una totale assenza di idee e d'anima. In questo caso la parola inutile, calza proprio a pennello. Vaccata!
"E alùra?" chiederebbe Gene Gnocchi nei panni di Ermes Rubagotti da Costa Volpino. Lo domando anch'io, perché - forse sarà colpa mia - mi sfugge il senso del breve cortometraggio. Dissona poi, il fatto che ci abbiano speso anche un bel po' di quattrini. Un piccolo nulla.
Lavorando per registi come Waters, Altman e Rodriguez, la reginetta del gossip e degli scandali Lindsay Lohan aveva dimostrato di possedere anche un certo talento di attrice; risulta invece impossibile scovare una qualsiasi valenza artistica in questa sorta di mini videoclip certamente più adatto ad una pubblicità televisiva che alla Biennale di Venezia. Tutto è gelido, patinato ed artefatto: dalle pose della protagonista – sia quando la si vuole far apparire languida e sognante in bikini sia mogia e pensierosa in maglione - agli sfondi marini in digitale.
MEMORABILE: Gli sguardi spenti e le pose artefatte della Lohan: siamo ai livelli del calendario di una velina...
Ricordate la pubblicità della Diet Coke con cui Duffy quasi si giocò la carriera? Ci siamo vicini: 90 secondi di vuoto assoluto, durante i quali la Lohan fa due o tre espressioni da pesce lesso, su uno sfondo marino digitale e patinato. Praticamente uno spot, la messa all'asta di un'attrice discreta che ha lavorato con registi del calibro di Altman e Rodriguez ma che non sa sottrarsi al mercimonio di sé. Che sia una satira occulta del tipo "Barbie girl in a Barbie world"? Forse, ma ci avevano già pensato gli Aqua quindici anni fa.
L'inutilità fatta cinema. In questi 90 minuti scarsi, Phillips ci mostra alcune immagini di Lindsay Lohan in bikini. Non si riesce a capire ciò che vuole trasmetterci questo corto, che risulta vano e molto superfluo. Lascia stupiti il fatto che sia stato addirittura presentato alla Biennale di Venezia. Peggio ancora che qualcuno la consideri una forma di "videoarte". Da evitare assolutamente.
Grandissimo... sì: grandissimo esempio di Vuoto pneumatico; oppure: grandissimo esempio sul come NON si debba girare un cortometraggio. Siamo oltre il limite della pochezza contenutistica ed evocativa attraverso immagini che sanno di posticcio e una patina spessa difficilmente scrostabile che strozza all’origine ogni qualsivoglia tentativo di profondità o ricerca introspettiva. Si vorrebbe (forse) far emergere la gelida alienazione del personaggio Lohan, ma emerge solo il sentimento d’odio nei confronti di regista e pseudo-attrice. Ridicolo.
MEMORABILE: La Lohan, comunque, è una bella ragazza.
A me è sinceramente piaciuto, soprattutto per l'unione tra immagini e accompagnamento sonoro (molto buono). A voler essere lusinghieri è anche soddisfacente dal punto di vista emotivo: è chiaro che, rivedendosi in altri felici momenti, la Lohan risulti malinconica e dispiaciuta. Non ho granché da rinfacciargli come cortometraggio: ben fatto, curato, magari un po' ipocrita, poco spontaneo e gratuito, non è peggio di altri lavori più famosi.
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senza alcun intento polemico e a proposito del discorso fatto per gli extra, mi sembra come minimo una forzatura inserire "opere" di questo genere.....
DiscussioneZender • 9/08/11 15:20 Capo scrivano - 47728 interventi
In realtà è un corto in esposizione e concorso alla Biennale di Venezia, questo, un tentativo (per quanto possa essere velleitario) di fare "arte". Non vedo perché non dovrebbe essere censito. Anche perché chi ne ha scritto un parere proprio l'ha dato chiaramente (cosa fondamentale). Ne ho cancellati un paio d'altri, di corti anche di conclamata fama, proprio perchè eran solo riassunti della trama o poco più.
DiscussioneDidda23 • 14/03/12 00:39 Contatti col mondo - 5798 interventi
Belfagor scrive:
"Che sia una satira occulta del tipo "Barbie girl in a Barbie world"? Forse, ma ci avevano già pensato gli Aqua quindici anni fa."
Ottima conclusione!
Veramente una porcheria insostenibile... Sicuramente uno dei corti più stupidi e stucchevoli mai concepiti dall'essere umano
Didda23 ebbe a dire: Belfagor scrive:
"Che sia una satira occulta del tipo "Barbie girl in a Barbie world"? Forse, ma ci avevano già pensato gli Aqua quindici anni fa."
Ottima conclusione!
Veramente una porcheria insostenibile... Sicuramente uno dei corti più stupidi e stucchevoli mai concepiti dall'essere umano
Mi rallegro di essere riuscito ad esprimere in modo efficace il mio disappunto per una simile "opera".
DiscussioneDisorder • 15/03/12 10:56 Call center Davinotti - 380 interventi
Incuriosito dai commenti, alla fine me lo sono visto anch'io. Sembra una pubblicità dell'Acqua di Giò venuta male...davvero, non trovo neanche le parole per commentarlo.
Abbastanza esilarante solo il primissimo piano sul faccione espressivo (?) di Lindsay, che tra l'altro pare stanca e più vecchia di 10 anni (forse reduce da qualche after alcolico a base di locali notturni). Che coraggio presentarlo alla Biennale.
Alla fine per la Lohan mi spiace anche, devo ammettere che in certi film mi era risultata simpatica ma oramai fà notizia solo per queste trovate, oltre che per gli scandali e arresti vari.
DiscussioneDidda23 • 15/03/12 11:01 Contatti col mondo - 5798 interventi
Parole sante Disorder.
DiscussioneRaremirko • 11/04/13 22:55 Call center Davinotti - 3862 interventi
Magari mi gioco la reputazione, ma a me il corto è piaciuto.
Rimando al commento di prossima pubblicazione per i dettagli.
eh ehe eheheheeh
DiscussioneDidda23 • 11/04/13 23:22 Contatti col mondo - 5798 interventi
Il mondo è bello perché è vario. Contento per te. Ma cosa ti è piaciuto?
DiscussioneRaremirko • 12/04/13 20:19 Call center Davinotti - 3862 interventi
Didda23 ebbe a dire: Il mondo è bello perché è vario. Contento per te. Ma cosa ti è piaciuto?
Il rapporto immagini/musica, il fatto di essere evocativo, la bellezza della Lohan