Gli italiani e le donne - Film (1962)

Confesso di avere un debole per i film primi anni sessanta di Girolami. Questo, strutturato in 5 episodi, è uno dei più piacevoli e spiritosi. E’ un'ironica radiografia dei difficili rapporti degli italiani con le donne prima della “liberalizzazione” sessuale del ’68. Il film restituisce con esattezza sociologica il lontano ed incantevole fascino di quegli anni spensierati ormai irripetibili. Un piccolissimo film interpretato da grandissimi attori che provoca un effetto nostalgia. Chiari, Vianello e Fabrizi una spanna sopra gli altri.

Simpatico film ad episodi nella formula classica che usava Girolami in quel periodo (vedi Le motorizzate). Il migliore è l'ultimo con Aldo Fabrizi, soprattutto per la grande verve del protagonista, ma anche gli altri si lasciano guardare, anche se pieni di ingenuità e battute stupidotte. La forza è sempre nel cast ovviamente: Chiari, Vianello, Bramieri erano attori che divertivano anche solo con una smorfia.

Sfortunati amori più o meno clandestini del maschio italico per cinque episodi dall’esito medio-basso. Il primo è una barzelletta che scorre via senza lasciar traccia, il secondo, pur vitalizzato dalla presenza dell’ottimo Bramieri, rinsecchisce in una catena d’imprevisti, mentre nell’ultimo due grossi nomi come Fabrizi e Lupo (quest’ultimo non proprio a suo agio nel ruolo) non trovano la giusta alchimia; la sufficienza si raggiunge con la briosa sit-com coniugale della coppia Vianello-Mondaini e il piccante sigillo conclusivo del segmento con Chiari e la sua inesauribile parlantina.

Consueta commedia a episodi di Girolami che come al solito si regge sulla bravura degli attori costretti a scavalcare sceneggiature di poco spessore. Di rilievo (***) quello con Lupo e Fabrizi, in cui emerge la Ninchi bravissima come sempre, discreti (**!) quello con Enio Girolami e Delle Piane, che si avvale di uno script più curato e originale e quello con Vianello, di cui si ricorda l'affiatamento fra i due protagonisti e il simpatico finale. Di poco inferiore (**) quello con Chiari, che paga una storia piuttosto povera. Insulso (*) quello con Bramieri. Nel complesso guardabile.