The woman - Film (2011)

The woman
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/06/11 DAL BENEMERITO GESTARSH99
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Gestarsh99 18/06/11 15:54 - 1395 commenti

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Sopravvissuta alla carneficina del primo Offspring, la sanguinaria mamma-predatrice torna a fauci spalancate anche nel quinto adattamento da Ketchum. Punto focale è l'irruzione dell'eros animalesco e della carnalità istintiva in un contesto sociale di repressione e mascheramento delle pulsioni individuali più profonde. Spesso incantato su stilose dissolvenze formali, McKee calca la mano su un montaggio scenico/musicale a tutti i costi originale, eccedendo con troppa sicurezza in un vanitoso sperimentalismo autoriale, trafitto da una misoginia così inferocita da scuotere i nervi.
MEMORABILE: La tumida voracità ferina della bestiale Pollyanna McIntosh; il ragazzino tagliato a metà con un colpo di lamiera; il cuore pulsante addentato e masticato.

Greymouser 6/09/11 18:28 - 1458 commenti

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Il quadro di indimenticabile orrore finale che chiude il film fa perdonare qualche prolissità nei tempi e qualche eccesso di compiaciuto virtuosismo registico, e ci fa particolarmente apprezzare il lavoro di un regista fin qui "tranquillo" e convenzionale come McKee. Il contrappunto feroce e snervante fra l'istintiva e animalesca violenza della donna-bestia e la psicotica e sociopatica organizzazone della famiglia-bene raggiunge vette di notevole tensione. Bravi anche tutti gli interpreti.

Jofielias 3/11/11 08:21 - 170 commenti

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Una potente, crudele metafora: McKee non filma di pancia un brutale "rape & revenge" ma ci mette la testa, lavorando di colonna sonora per ironizzare sul contenuto. I mostri sembrano una scusa per parlare della condizione femminile o dell'atteggiamento occidentale verso i paesi non industrializzati. Un formidabile ritratto dell'ipocrisia contemporanea: quando il papà fa i conti con la donna lupo l'istinto primario dello spettatore si libera dalla cantina e reclama il sangue. Noi però avevamo tolto il lucchetto.
MEMORABILE: La gerarchia stabilita in un istante tra la donna lupo e la creatura rinchiusa nel granaio.

Pinhead80 18/11/11 20:54 - 4758 commenti

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Uno dei pallini del genere umano (soprattutto dell'uomo occidentale) è sicuramente quello di voler "civilizzare" ogni essere vivente. Detto questo ci troviamo di fronte a un film decisamente feroce, dove è difficile redigere un elenco delle crudeltà e della violenza che ci viene proposta. Una duplice violenza (quella primitiva della donna cannibale e quella efferata della famiglia "perfetta" che sotto la superfice mostra un abisso di marcio) sarà lo sfondo di uno scontro inumano e abominevole. Non lascia indifferenti.
MEMORABILE: La violenza psicologica e fisica del padre/marito nei confronti della propria famiglia.

Schramm 19/11/11 13:45 - 3495 commenti

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Assiomi e assunti di tutto punto: le facciate della civiltà e del microcosmo familiare occultano un doppio fondo più iniquo della barbarie; il passaggio dal patriarcale al ginecocratico lo si esperisce non senza eschiliano tragos, e la mala education è un'onta che si lava con non poca aspersione di globuli rossi. Ambizioso shakeraggio di Truffaut e Pasolini superiormente sincretizzati in un'impietosa conflagrazione splatter e spadellati con pavoneggiato virtuosismo, soffre di un sottotesto la cui sovraesposizione fa un pessimo paio con la disarmante banalità segnica con cui viene squadernato.
MEMORABILE: Il teso confronto tra il padre e l'insegnante. Il vero finale posto in esergo dopo gli end-credits

Mickes2 26/11/11 20:41 - 1670 commenti

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Una donna dai comportamenti bestiali viene catturata in un bosco e imprigionata da un uomo con l'intento primario di civilizzarla ed educarla alla vita di tutti i giorni. McKee racconta l'istinto più violento e animalesco, scontrarsi con una sorta di mentalità ristretta e all'apparenza conformista. Il regista sa il fatto suo, forse esagera in poliedrici virtuosismi registici, ma gioca col genere e con la vena più angosciante che un film come questo deve saper trasmettere, trasportando lo spettatore in un abisso umano di irrefrenabile violenza.
MEMORABILE: Il delirio finale.

Deepred89 1/02/12 12:26 - 3706 commenti

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Un'occasione sprecatissima. Una sceneggiatura ben scritta, crudele e ricca di spunti (ma che, va detto, si ingolfa ed esplode nel farneticante finale) messa in scena in maniera fiacchissima, con inquadrature già banali di per sè (per giunta fotografate in maniera anonima e non basta il grandangolo nelle sequenze concitate per dimostrare il contrario) ulteriormente inquinate da canzonette indie-mtv-pop dall'effetto omicida. Meravigliosa la "woman" Pollyanna McKintosh, ma nei 5 minuti conclusivi nemmeno lei riesce ad evitare il baratro.

Undying 12/05/12 15:50 - 3807 commenti

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Il registro tematico del film non è costante: inizia con molta superficialità, The woman, senza dare alcuno spessore agli eventi. Pecca di credibilità nel mettere in mostra un comportamento assurdo in quanto appoggiato - più o meno - da ogni elemento della famiglia "borghese". Per fortuna dal secondo tempo in poi McKee si ricorda che sta dirigendo un horror. E si ricorda anche, probabilmente, di Martyrs quando decide di mettere in mostra un campionario di torture che vorrebbero, agevolmente, dare spessore alla motivazione critica, verso la misoginia e l'atteggiamento maschilista in genere.

Rebis 2/08/12 13:33 - 2337 commenti

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La Natura incatenata: principio fondativo dell'istituto familiare. La repressione libidica che mina il compromesso sociale traducendolo in ipocrisia. Parabola allegorica di una schiettezza disarmante, l'opera di Ketchum e McKee omette clamorosamente moventi e metodologie per sbalzare la narrazione sopra le righe di una visione allucinatoria in cui i personaggi agiscono con un ritardo sempre funzionale allo scatenarsi dell'orrore catartico. Disorientante, e poi inesorabile, metodico; femminista in estrema sintesi, carico di una lucidità progettuale che non teme il fondo delle conseguenze.

Daniela 8/08/12 08:33 - 12662 commenti

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Pater familias (clone bastardo di Michael Palin dei MP) cattura donna selvaggia, e dopo averla segregata in cantina per insegnarle le buone maniere, la tortura e stupra, con la complicità più o meno volontaria di moglie e figli... McKee continua a coniugare l'horror al femminile con un soggetto scritto da Ketchum che riprende un personaggio presente in Offspring. Non privo di difetti, dal montaggio poco felice alla colonna sonora di banali canzonette, ma forte, coinvolgente, con un finale che è un pugno nello stomaco, anche se ho preferito la prima parte disturbante all'epilogo splatteroso.
MEMORABILE: La raccomandazione del buon padre al buon figliolo: "Non fare nulla che non farei anch'io" ed infatti...

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Puppigallo 11/08/12 10:12 - 5273 commenti

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Per buona parte di pellicola, grazie al padre, picopatico "civilizzato", alla madre, apatica e rassegnata e al clima "familiare" di rara pesantezza, dovuto all'assoluto dominio psicofisico di lui, il tutto funziona piuttosto bene. Certo, la selvaggia è a dir poco improbabile al giorno d'oggi, soprattutto nel vicino boschetto, ma contribuisce a tirare fuori il peggio dal protagonista. Se nel finale non fosse impazzito come la maionese (cruento, ma quasi parodistico) e avesse mantenuto una sua dignità, che invece tende a perdere, volendo colpire a tutti i costi, sarebbe stato un buon film.
MEMORABILE: Dito staccato e fede che cade; La moglie: "Me ne vado e prendo le ragazze. Tu puoi tenerti il tuo figlio stupratore". Il marito non la prenderà bene.

Orson 5/09/12 19:37 - 122 commenti

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Sopravvalutato film sulla scia del torture porn alla Martyrs, ovvero con velleità sociologiche/contenutistiche. Peccato sia fin troppo a tesi; tutto è didascalico e scritto a caratteri cubitali per dimostrare il suo assunto: il marcio nascosto in seno alla famiglia borghese. Così il padre di famiglia viene descritto come un'improbabile macchietta e la credibilità degli eventi va ben presto in vacca. Il culmine è nel sottofinale, con l'aggressione alla professoressa. Regia da "voglio fare l'autore" con lentissime dissolvenze.

Giùan 2/12/12 13:20 - 4559 commenti

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Alla lunga più fastidioso che perturbante horror di Lucky McKee. Le forzature son decisamente marcate, guastando la buona costruzione della sintassi narrativa come il discreto ritmo impresso e generando la paradossale sensazione di un sussiegoso prodotto di serie B. Va detto però che nella (bassa) marea montante del genere, il film una sua dignità la trova, proponendosi come raccapricciante variante archeofemminista del Selvaggio Rousseauiano. Buon cast: McIntosh ha il corpo, Bridgers la faccia da porco, la Carter Cristinriccieggia un po’ troppo.
MEMORABILE: Il morso della cannibale a Bridgers; Il cazzotto di Bridgers alla moglie.

Chainmailb 19/03/14 15:00 - 11 commenti

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Film ben fatto e godibile, però anche fighetto, a tratti affettato. Restituisce fedelmente il romanzo di Ketchum, abbracciandone pregi e difetti. Tra i primi, il carisma ferino della protagonista (la McIntosh, poi, mi aveva già colpita ai tempi del più rustico Offspring) e la gestione di tanti punti di vista. Tra i secondi, la tendenza a calcare la mano su certi concetti per essere sicuri che anche “i bambini che non sanno leggere tanto bene” (cit.) possano capire la morale della favola.

Pumpkh75 6/04/14 23:14 - 1749 commenti

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Buono, ma lascia dell’amaro in bocca: vuoi per la rappresentazione di una società misogina, moralmente squallida e globalmente colpevole, (in)civile sotto l’effimera superficie, vuoi perché il rape fisico e psicologico muta immaturo in un revenge crudo ma irrisolto, anche per colpa di un paio di traballanti orpelli gratuiti. Il grande film resta così all’orizzonte, balenante con rimpianto grazie alle interpretazioni della Bettis e della McIntosh. Una vittoria per 1 a 0.

Viccrowley 14/05/14 02:17 - 814 commenti

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Dopo averci deliziato con una seducente, terribile creatura nel suo episodio dei "Masters of horror", McKee dirige un vero inno alla misoginia più malsana e fastidiosa. Gli uomini in genere e soprattutto la discendenza padre/figlio sono un ricettacolo di tare mentali che spalanca un baratro insondabile sull'istituzione famigliare. Le donne, che siano volenterose o selvagge, sottomesse o ancora piccine, sono l'unica luce di speranza. E la giovane in catene è allegoria profonda di un mondo meschino e maschio-centrico. Notevole finale inzuppato di sangue.
MEMORABILE: La professoressa divorata.

Capannelle 20/05/14 08:41 - 4411 commenti

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Film altamente bizzarro, ma di un bizzarro che tiene e capace di far suoi più registri narrativi: dall'horror al parodistico, dai legami di famiglia al morboso latente. Migliorabile in alcuni passaggi e incompleto ma meno banale di quanto appaia (soprattutto nel rapporto tra moglie e marito), splendidamente giocato sulle prestazioni attoriali e su quelle briciole di violenza, esplicita e non, che il nostro moderno Pollicino McKee ha saputo disseminare con bravura e sommo divertimento. Colonna sonora ancora più bizzarra ma per me ci sta.
MEMORABILE: La preparazione della cantina; Il padre che giustifica il figlio; "anoftalmia!".

Von Leppe 2/07/14 13:55 - 1262 commenti

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C'è un domatore di donne: alcune selvagge, che si catturano tranquillamente nei boschi; altre addomesticate e depresse, che vivono in famiglia. Non si sa bene dove il film voglia andare a parare: forse è un film femminista contro la cosiddetta famiglia patriarcale, alla quale sono preferibili donne carnivore e bestiali. Un film che sembra voglia essere simbolista nella cruda messinscena di un torture porn.
MEMORABILE: "Siete delle sanguisughe! Tutte quante voi... Voi prosciugate gli uomini, che lavorano come bestie ogni giorno..."

Cotola 9/02/15 22:36 - 9043 commenti

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Ancora (costituisce quasi un dittico col precedente La ragazza...) una discesa in un Inferno familiare senza ritorno o quasi: il calvario della protagonista si rispecchia in quello di un intera famiglia e di un intero genere (quello femminile). E il cammino intraprende ben presto sentieri oscuri e malati che si fanno sempre più bui col passare dei minuti. C'è anche una chiara critica-denuncia di come il livello di civilizzazione di una società possa essere solo presunto. Forse sbraca un po' nel finale, ma è un film disturbante che non si dimentica facilmente. Deprecabile il doppiaggio italiano

Markus 12/08/17 15:28 - 3687 commenti

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Se il papà portasse a casa una cavernicola e la rinchiudesse in cantina, cose succederebbe? Questo il quesito che il regista Lucky McKee - attraverso una bella fotografia americana di provincia - scioglie con buoni momenti di tensione e una discreta dose di splatter (specie sul finale) che riesce a convincere e a farci dimenticare l'improbabilità - un po' trash - della situazione qua narrata. Anche sul fronte della taratura dei personaggi la pellicola centra il bersaglio, con sfumature sociologiche tutt'altro che banali.

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Taxius 26/02/19 15:20 - 1656 commenti

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Un padre di famiglia cattura in una foresta una donna selvaggia e la incatena nel suo magazzino con la scusa di volerla rieducare; per far ciò chiederà aiuto alla sua famiglia. Il film di Lucky McKee è un thriller/horror con protagonista un uomo feroce con tutte le donne che lo circondano. Il regista parla di violenza fisica e psicologica prendendo di mira anche tutte quelle donne che non prendono posizione e girano lo sguardo dall'altra parte. Non manca nemmeno il sangue. Davvero notevole!

Kinodrop 7/04/19 18:31 - 2948 commenti

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Un'improbabile selvaggia viene segregata, legata e umiliata con sedicenti scopi civilizzatori e mostrata dal capofamiglia a moglie e figli che non sembrano stupiti più di tanto (nel finale si capirà perché). Storia molto debole e didascalica sulle "pecche" della famiglia borghese tradizionale, con punte di misoginia al quadrato, che non riesce a decollare neanche a livello di puro horror (salvo qualche splatterata). La regia, la sceneggiatura e anche gli interpreti non si elevano al di sopra di un prodotto di serie B. Troppa musica e distonica.
MEMORABILE: Selvaggia, sporca e mordace, ma attrae i maschi di casa; L'inebetita moglie; Il canile con ospite a sorpresa.

Anthonyvm 5/08/19 21:36 - 5686 commenti

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Particolare horror morboso dall'autore de La ragazza della porta accanto, di cui riprende alcune tematiche (il genitore folle e la prole corrotta) e immagini (la femmina segregata e seviziata). La regia di McKee soffre come al solito di una lentezza di fondo e, forse per la bizzarria del soggetto, non riesce a farsi forza neppure su un convincente ritratto psicologico della protagonista (adolescente depressa piuttosto piatta). La tranche finale è selvaggia, splatter e sorprendente e è senz'altro la parte migliore. Un film curioso e da provare.
MEMORABILE: Le attenzioni malate del figlio adolescente; La sorpresa nascosta nella gabbia dei cani; La mattanza finale; L'onirica sequenza post-credits.

Bubobubo 28/03/20 22:43 - 1847 commenti

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Che bel mestiere, il padre di famiglia! Lavorare, fatturare, ma soprattutto educare: un preadolescente con ambizioni da doppelgänger, una sensibile figlia femmina, una moglie sottomessa. La lezione frontale che chiude il corso prevede un caso di studio interessante: una donna-animale segregata e seviziata in cantina... Formalmente piuttosto disomogeneo (mediocri montaggio e O.S.T.), ma con dei picchi di studiata e misogina cattiveria nel contenuto che, sebbene non spicchi per originalità, colpisce duro sotto la cintola. Buon finale catartico.
MEMORABILE: Cosa si nasconde nel fienile, assieme ai cani pastore? La visita inopportuna della maestra.

Rufus68 21/12/19 21:39 - 3842 commenti

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Filmetto a tesi (il maschio bianco che coarta la libera femminilità eterna) uscito con cinquant'anni di ritardo. Il capofamiglia cattivo (maschio, bianco) col figliuolo cattivo (maschio, bianco), la mogliera remissiva (ovvio), la figliuola con la capoccia ingarbugliata e ribelle (idem): roba da Festival Progressista cui si incorporano, onde sbaragliare lo sbadiglio, generose dosi da schizzo-film (splatter movie) nel finalino. Tanto telefonato (sappiamo dopo cinque minuti cosa accadrà) da far cascare braccia e mascella. Discreto il parco attori.

Acid burn 23/03/20 04:14 - 45 commenti

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Non importa sapere il motivo per cui una giovane donna selvaggia si aggira per la foresta, perché è ridotta così. La si cattura e la si deve rieducare. Su ciò si sviluppa lentamente il film, un susseguirsi di situazioni e confronti con la donna prigioniera forse scontati, ma descritti con efficacia; col tempo esce una visione negativa dei maschi della famiglia di carcerieri. Il finale si infiamma ma senza le esagerazioni dei film splatter. Nel complesso, anche se ha una trama semplice, è un'opera forte, penetrante, con scene davvero crude.
MEMORABILE: La scena in cui la donna stacca il dito al suo carceriere e il suo sguardo mentre lo inghiotte: agghiacciante e scioccante come poche altre.

Jena 3/01/21 14:00 - 1555 commenti

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Seguito del già bizzarro Offspring, lo batte in bizzarria con la cavernicola sopravvissuta che finisce nelle mani di una famigliola infernale guidata da un "padre modello" torturatore, incestuoso, ultrasessista. McKee, regista interessantissimo, gira un film tratto da Ketchum con stile quasi straniante, con quadretti di crudeltà familiare in stile Solondz alternati a insostenibili esplosioni splatter. Magnifica la McIntosh nella sua belluina ferocia, bastardissimo Bridgers e sempre brava Angela Bettis attrice cult di McKee. Attacco frontale criptofemminista al patriarcato.
MEMORABILE: Il dito tranciato; Il "lavaggio" della cavernicola; Il pestaggio della Bettis; Il bambino-cane cieco; La fine della prof; Il finale ultrasplatter;

Enzus79 4/09/22 00:09 - 2895 commenti

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Donna cannibale che vive nella foresta viene catturata da un avvocato psicologicamente instabile. Tratto da un romanzo di Jack Ketchum, il film stupisce in positivo per la sua crudezza e per il surreale che ne fa da contorno. La parte finale è di una violenza inaudita, che però paradossalmente non disgusta. La McIntosh (che dirà quattro parole in tutto il film) è superlativa.

Buiomega71 17/02/24 01:07 - 2910 commenti

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McKee spazza via le certezze; il suo cinema è femminista al cubo (ma non è una novità), che siano ragazze fragili e depresse o tacite alleanze che deflagrano nel surreale (il bellissimo e quasi fiabesco finale, dopo la mattanza ultrasplatter, che ricompone la family selvaggia). Misto di cannibal movie formato famiglia e sitcom sputata dall'inferno che viaggia tra John Waters e David Lynch, inzuppata in lascivi abusi sessuali, sadismi misogini, violenze domestiche e una giustizia divino/femminea che è catarsi estasiatica. Spendide le canzoni disseminate, immensa la barbara McIntosh.
MEMORABILE: Il nudo integrale della McIntosh mentre viene lavata; L'istinto ferino della maternità accorgendosi che Peggy è incinta; Faccia staccata a morsi.
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  • Discussione Capannelle • 20/05/14 12:51
    Scrivano - 3510 interventi
    Grazie Zender.

    Significativa la tagline "Not every monster lives in the wild."

    Riporto anche il link con un'intervista alla protagonista, ci sono le solite frasi enfatiche ma anche qualcosa di vero.
    http://www.alessandromanzetti.com/2011/06/speciale-woman-intervista-con-pollyanna.html#.U3r559J_v1Q

    Un bel personaggio questa McIntosh, non che stia cercando una baby sitter, ma insomma un gabbiotto dove ospitarla ce l'ho. Il problema è mia moglie, non è proprio come la (bravissima anche lei) moglie del film.
    Ultima modifica: 20/05/14 12:53 da Capannelle
  • Discussione Gestarsh99 • 20/05/14 13:31
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    Interessante filmazzo

    Capannelle ebbe a dire:
    Interessante filmazzo


    Repetita iuvant? :D


    Deja-vu a parte, spezzo una lancia a favore della prima locandina reperita da Zender: era parecchio forte e d'impatto, perchè fondeva in maniera subliminale l'immagine di un teschio con quella di un rigoglioso pube femminile. La metafora perfetta della feroce letalità della protagonista.

    Questa è molto più facilotta, innocua e modaiola, anche se pubblicitariamente efficace e stilosa.
  • Discussione Zender • 20/05/14 14:17
    Capo scrivano - 47782 interventi
    Sì, questa è molto più stilosa, ma l'altra, pur concettualmente insolita e curiosa, era graficamente proprio bruttarella :)
  • Homevideo Buiomega71 • 30/10/14 18:39
    Consigliere - 25998 interventi
    In dvd (e BR) per Koch Media, disponibile dal 18/12/2014

    http://www.amazon.it/Woman-Angela-Bettis/dp/B00ORV597M/ref=sr_1_280?s=dvd&ie=UTF8&qid=1414690711&sr=1-280
  • Homevideo Rebis • 30/10/14 21:03
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Alla buon ora...
  • Homevideo Buiomega71 • 30/10/14 21:04
    Consigliere - 25998 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Alla buon ora...

    Infatti, i film che mi ero ribeccato in francese stanno lemme lemme uscendo anche da noi...

    Di questo mi tengo comunque il dvd d'oltralpe e mi piglio anche il BR italiano ;)
    Ultima modifica: 30/10/14 21:06 da Buiomega71
  • Homevideo Rebis • 30/10/14 22:18
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Urpo! e da quando sei passato ai BR???
  • Homevideo Buiomega71 • 31/10/14 00:24
    Consigliere - 25998 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Urpo! e da quando sei passato ai BR???

    Ho dovuto cambiare (per cause di forza maggiore) il televisiore a tubo catodico. Già che c'ero ho preso pure il lettore BR :)
    Ultima modifica: 31/10/14 00:24 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 17/02/24 10:52
    Consigliere - 25998 interventi
    Sequel diretto di Offspring (sì, come no), che inizia dove finiva il capostipite (la cannibala persa nella foresta, ferita, dopo lo sterminio del suo clan, e la sua sopravvivenza attacando lupi feriti nelle grotte e aggirandosi alla stregua di Conan il barbaro, vedendo, in stato onirico, neonati accuditi da un lupo)

    Ma dove van den Houten si fermava al mero exploitation indie della solita tribù troglodita cannibale alla Le colline hanno gli occhi, McKee ne da un valore autoriale, personale e estremamente superiore, facendo suo il concetto di base di Jim Ketchum e proseguendo la sua poetica sull'horror femminile e femminista (altro che misogino) iniziata con May , continuata con l'episodio dei Masters of horror Sick Girl e con il suspirioso The Woods.

    McKee azzera le convenzioni e le certezze, e sbatte in faccia l'ipocrisia della famigliola americana tutta torte di mele e biscottini, dove il marcio e il putridume prospera sotto un patriarcato che mette davvero i brividi.

    Cannibal movie formato famiglia, sitcom sputata dall'inferno, una via di mezzo tra John Waters e David Lynch, dove McKee ritorna sulle sue ragazze fragili, emarginate e alienate (nella figura di Beverly), dove madre natura (sotto forma della ferina e animalesca McIntosh) è l'unica che si accorge che aspetta un bambino ( o come lei stessa "grugnisce" BAMBINOOOO), un'istinto materno selvaggio e toccante al tempo stesso.

    Questa volta il vero mostro ha una villa e gira con un costoso SUV, un'impiego in vista nella società e una famiglia decisamente disfunzionale (moglie succube, figlia problematica, figlio che è già sulla buona strada del novello stupratore, seguendo le orme paterne) e il tutto deflagra in lascivi abusi sessuali, sevizie misogine, violenze domestiche e il terribile sospetto dell'incesto.

    McKee sonda il lato oscuro del Mulino Bianco, sottolinea gli eventi con brani musicali straordinariamente disseminati per tutto il tortuoso percorso, segue l'iter associale di Beverly, mentre la donna selvaggia viene costantemente umiliata, violata, tenuta in catene come una bestia, torturata (i colpi di pistola sparati a bruciapelo per tenerla mansueta), angariata (il figlio del padre/padrone arriverà a tormentarle i capezzoli con una pinza) fino alla catarsi estasiatica, alla vendetta femmineo/divina, che riporta la family cannibale a ricomporsi, e dopo la mattanza ultrasplatter orchestrata da Robert Kurtzman a suon di facce strappate a morsi, a cuori estirpati e addentati in puro stile Ultimo mondo cannibale e a smembramenti, il tutto si ammanta di una poetica surreale quasi fiabesca, dove la donna (e il matriarcato) ricompongono lo status quo sul potere fallocratico, reso ancora più favolistico nelle sequenze burtoniane/svankmajeriane post titoli di coda con la piccola Darlin'.

    La McIntosh straborda come novella Conan il barbaro (anch'essa legata come il Cimerriano segregata e incatenata prima che scateni la sua furia) che passa a mozzare dita a morsi, al nudo integrale mentre viene lavata, alla goffagine di un orrendo vestito messole addosso, ai suoi intensi giochi di sguardi con la moglie sottomessa (straordinaria Angela Bettis, dove i pestaggi del marito sono un'altro duro colpo durante la visione) sull'anello che tiene le catene che si stà per staccare (e di come lo sguardo della McIntosh da complice femmineo diventa di odio quando la moglie avvisa il marito dell'allentamento) che diventerà pura essenza dell'angelo sterminatore, quando il marito/padrone sbroccherà in un delirio misogino ossessivo e distruggitore (quasi caricaturale) al grido di "le donne sono tutte puttane e vanno punite".

    Quasi una satira al vetriolo sul finto perbenismo che alberga nella falsa perfezione della famiglia americana (e mi veniva in mente anche Suburbicon), dove la donna/animale funge da flusso catalizzatore e da dea della vendetta divina, che da semplice troglodita capo clan sterminatrice di famiglie e rapitrice di infanti, si muta e si incarna nella giustizia uterina (altro che reiterara misoginia) che sta tra una differente rappresentazione del rape & revenge e il mito della Sennentuntschi, costruendo una nuova tribù tutta al femminile (lei, la piccola Darlin', la mostruosa sorpresa che si cela nel canile e , forse, la stessa Beverly).

    McKee nel pieno del suo talento autoriale, in quello che forse è il suo capolavoro, in un mix perfettamente centrato di follia, marciume, tenerezza, brutalità, sadismo, violenza, morbosità e lievi, quanto toccanti, bagliori fiabeschi.

    Si può anche usufruire come film a sè stante, ma sarebbe consigliato vedere prima Offspring, se non altro per il background cannibalico, troglodita, selvaggio e ferino della McIntosh, che una volta conosciuta, si apprezza di più  in The Woman, sapendo già chi è, da dove viene e cosa è capace di fare (soprattutto a livello "alimentare" e come predatrice) aumentandone l'empatia.

    SPOILER
    Anche la bellissima parte finale è l'essenza stessa di Offspring, sterminare le famiglie e aggiudicarsi la prole per incrementare il numero del branco cannibale. Quì con parecchi elementi (disturbanti e destabilizzanti) in più.

    FINE SPOILER

    Per il sottoscritto è già un must, un piccolo gioiellino da custodire nell'animo.

    Talmente misogino che gli uomini ne escono con la rogna e le ossa rotte (e non solo).

    Sperando che sia femmina alla faccia del patriarcato.








    Ultima modifica: 17/02/24 16:33 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 17/02/24 11:14
    Consigliere - 25998 interventi
    Il dvd edito dalla Koch Media

    Formato: 1.78:1
    Audio: italiano, inglese
    Sottotitoli: italiano
    Nessun extra
    Durata effettiva del film in dvd: 1h, 38m e 57s
    Durata effettiva del film in blu ray: 1h, 42m e 41s

    Immagine (del dvd) al minuto 1.27.50

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images67/PDVD-350.jpg[/img]
    Ultima modifica: 17/02/24 16:35 da Zender