La schematicità della storia non inganni: l’amore redentore nella casa di cura tra un fobico e una schizoide che parla solo in rima non è solo un modo diverso di affrontare il disagio psichiatrico o di raccontare una storia sentimentale. È semmai la suggestiva e inquietante parabola della condizione adolescenziale di apertura sul mondo (o chiusura): metafora di un’educazione alla vita e alle relazioni umane che ci coinvolge tutti, con le nostre paure, i nostri desideri e le nostre battaglie. Essenziale, simbolico, teneramente intenso.
Mi è sempre parso interessante capire cosa e in che modo ragiona un pazzo e se si renda conto della sua condizione. Ancora più interessante è vedere un ragazzo affetto da disturbo mentale essere allo stesso tempo un paziente e un (fittizio) dottore che analizza un caso di schizofrenia. E così l'esame della malattia altrui si rivela inaspettatamente un esame e un risanamento della propria. La pellicola rappresenta l'esordio dei due protagonisti (bravo Dullea!) e del regista Perry, che mostra una notevole abilità nonostante il modesto budget.
David conosce Lisa in una casa di cura per "disabili" mentali e attraverso lei inizia un percorso di conoscenza e guarigione. Colpisce lo stile secco, ma essenziale, senza fronzoli, che sta dietro la storia di chi ha deciso di opporsi al mondo e alle sue convenzioni. Quel mondo dove solo l'amore si rivelerà lo spirito rivoluzionario. Keir Dullea conferisce al personaggio un volto davvero efficace.
MEMORABILE: "Dont' touch me! Don't touch me"; La distanza con tutto il resto di David...
Delicato: è questo l'aggettivo che meglio si adatta per descrivere il tocco usato da Frank Perry nel portare su grande schermo la sceneggiatura scritta (partendo da un romanzo di Theodore Isaac Rubin) da sua moglie Eleanor. Ottima la prova dei due interpreti principali (Dullea rimarrà ancorato a ruoli di disadattato) e del regista. La pellicola affronta un tema assai greve (la disabilità mentale) in un'ottica originale, senza cercare facili effetti. Consigliato.
Il punto decisamente a favore di quest'opera è che anziché dilungarsi a cercare le cause o i retroscena delle anomalie dei due protagonisti, si crogiola nei dettagli e nella gradualità del loro avvicinamento, che avviene senza l'aiuto degli "addetti ai lavori dell'istituto" (se non l'apertura a qualsiasi confronto con loro, sempre libero e mai coercitivo; scelta assolutamente vincente). Diversamente sarebbero bastati i primi 10 minuti del film in aggiunta al titolo per prevederne non solo l'epilogo, ma anche buona parte dello svolgimento. Eccellente la Margolin nel doppio linguaggio.
MEMORABILE: La statua del museo; Il padre di David; Il discorso dello psichiatra sul tempo; Le provocazioni alla stazione alla madre di David.
Frank Perry HA DIRETTO ANCHE...
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E' stato un dispiacere enorme, pari a Corruzione a Jamestown. Ambedue "solo" sottotitolati. Pure io son scampato all'acquisto (mi ha contattato direttamente dvdstore).
Buiomega71 ebbe a dire: Se il DVD Golem non ha l audio italiano, ma però possiede anche solo i sub ira, a me va bene uguale. Si, i sottotitoli in italiano li ha.
Digital ebbe a dire: Buiomega71 ebbe a dire: Se il DVD Golem non ha l audio italiano, ma però possiede anche solo i sub ira, a me va bene uguale. Si, i sottotitoli in italiano li ha.
OK, perfetto. A me vanno più che bene. Grazie Digi per la info