Premessa: NON voglio riaprire la questione generale affrontata in questi giorni, ma questo è l'unico luogo in cui posso rispondere a una domanda che mi ha fatto Lucius, mancando il forum ad hoc.
Lucius ebbe a dire:
Per Pigro:
non si parla solo di inserire film in odor di porno, ma di non inserire film dall'indubbio valore artistico.Vedi The erotic films of Peter de Rome e dimmi se secondo trattasi di arte o no.
Sollecitato da te, ho recuperato e visto il film in questione. Non conoscevo Peter de Rome, e in effetti è stata una curiosa sorpresa.
Sono assolutamente d'accordo nel non definire i suoi corti dei "porno". Degli 8 corti presenti in questo film, il primo, castissimo, ha un bellissimo sapore metafisico e altri due o tre hanno una deliziosa sensibilità ironica. Non c'è nulla che rimandi alla logica di un film porno: ne manca l'intenzione, la sintassi e ovviamente la focalizzazione univoca sull'atto sessuale. C'è invece un'acuta narrazione del desiderio erotico, che di volta in volta può essere ironica, onirica, iperbolica, sensuale. Insomma, sì, anch'io lo definirei un "film erotico d'arte".
Detto questo, è pur vero che la chiave di quasi tutti i corti è il gioco (d'arte, ripeto) che Peter de Rome innesca con gli elementi del porno. Quindi, oggettivamente, in 7 corti su 8 ci sono atti sessuali espliciti, anche se inseriti in contesto "d'arte" e anche se molto spesso poco visibili (visto che la pellicola è sempre molto scura). Insomma, Peter de Rome gioca con i topoi del porno per fare un film d'arte.
Comunque, ripeto, anche se anch'io sono del tutto d'accordo con Lucius sul fatto che questo film debba essere considerato "erotico" e non "pornografico", credo che si possa soprassedere sulla decisione già presa da Zender.
Eventualmente, mi permetto di fare una
proposta a Zender, e cioè di inserire soltanto il primo cortometraggio di Peter de Rome, e cioè
Double Exposure, dove non c'è assolutamente nulla che possa anche lontanamente richiamare il porno, anzi non c'è proprio nulla di sessuale! Credo che sia giusto segnalare almeno un'opera di Peter de Rome, scegliendo quella che potrebbe vedere anche un'educanda, ma almeno facendo in modo che questo artista del cinema erotico abbia cittadinanza nel Davinotti, sia pure con il suo corto più casto...