Dark memories - Ricordi terrificanti - Film (2006)

Dark memories - Ricordi terrificanti
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Titolo originale: Ring around the Rosie
Anno: 2006
Genere: horror (colore)
Regia: Rubi Zack
Note: Il titolo originale si rifà ad una vecchio canto inglese.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/05/11 DAL BENEMERITO RUBER
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Ruber 20/05/11 16:40 - 703 commenti

I gusti di Ruber

Buon horror diretto da Zack. Il film ha molta suspense e un buon cast ad interpretarlo. La storia di per sè non è certo nuova, con la solita nipote depressa che riceve in eredità da una vecchia zia la sua casa isolata e tetra, che si rivela piena di presenze strane e angoscianti, a cui vorrà mettere fine. Il cast, con il bravo Sizemore e la Philips nei ruoli principali, se la cava molto bene; buona regia e una discreta sceneggiatura. Il finale però lascia un po' a desiderare perché troppo scontato.

Undying 13/05/12 22:55 - 3807 commenti

I gusti di Undying

Un passato che ritorna: ritorna sottoforma di visioni, di fantasmatiche bambine. Un dramma che difficilmente può essere elaborato. Una violenza inaudita che sedimenta nella memoria della protagonista. Latente, incancellabile, senza possibilità di elaborazione. Dark memories si muove limitrofo all'horror, senza mai toccarlo. Sfiora il thriller, senza mai raggiungerlo. Alla resa dei conti è un dramma, ben recitato e scritto e ben diretto. Certo, forse proprio per questa sua ambigua struttura narrativa, non riesce mai a coinvolgere del tutto: e nella risoluzione dissipa parte del suo potenziale.

Buiomega71 1/07/13 00:25 - 2901 commenti

I gusti di Buiomega71

Se si superano i primi 30 minuti dove non accade nulla, il film riserva sorprese da non sottovalutare. Prima bambinette e visioni mutuate da Shining, poi diventa altro, con scenografie che omaggiano il cinema argentiano, un Tom Sizemore psicopatico da brividi con notevoli picchi jacktorrenciani, un prefinale che sfocia in violenza e brutalità e un twist che arriva inaspettato e raggelante. Le "finestre segrete" si sposano con echi da ghost story e battute finali alla Venerdì 13. Zack riesce a montare la tensione, per poi spiazzare. Gustoso e "contagioso".
MEMORABILE: Le pareti rosse e le stanze dipinte della casa, puri omaggi argentiani; Il racconto di Sizemore sui terribili esperimenti di Mengele; Sizemore sbrocca!

Lupus73 6/06/21 16:04 - 1487 commenti

I gusti di Lupus73

Giovane coppia: lei eredita una casa rurale dalla nonna, poi quando lui è in città a lavoro arriva la sorella di lei, e un inquietante stalliere chiude il cerchio. Per tutta la durata sembra di assistere a un banale thriller horror con qualche buona trovata e la solita protagonista sciroccata, problematica e tormentata da visioni, con strane dinamiche che fanno capire che c'è qualcosa di più, soprattutto per chi ha visto Two sisters; ed effettivamente gli ultimi minuti ne confermano la ripresa del tema ancor prima del remake americano The uninvited, ma in maniera troppo blanda.

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  • Homevideo Undying • 13/05/12 23:13
    Risorse umane - 7574 interventi
    In DVD per Sony Pictures.
    Formato video 1.85:1 anamorfico ed audio dolby 5.1.
    Qualità video lodevole ed audio opzionabile in ben 4 formati, oltre all'italiano: inglese, francese e spagnolo.
    Gli effetti sourround, nella versione italiana, non sono sempre presenti, ma dal secondo tempo in poi si fanno sentire.
    Vano extra inesistente, eccezion fatta per la presenza di trailer relativi ad altri film.
  • Discussione Buiomega71 • 1/07/13 10:02
    Consigliere - 25933 interventi
    Capita, più spesso di quanto si creda, che nel mare magnum degli straight to video che escono a quantità quasi industriale in dvd, capiti la gemma o il gioiello che ti sorprende e che mai ti aspetteresti.

    E il caso di questo Dark Memories (ma il titolo originale, Ring Around The Rosie è molto più bello), che sembrerebbe l'ennesima ghost story di case infestate alla Shining con innesti da horror giappo, ma che poi, spiazzando, muta e cambia forma, divenendo altro.

    Se si passa sopra ai primi '30 minuti, dove non succede un fico secco (se non dialoghi da innamoratini, rumorini e ripulisti nella villa in mezzo ai boschi) , il film regala piacevoli sorprese, destabilizzando non poco.

    Ci sono le gemelline fantasmatiche come in Shining, allucinazioni perenni della protagonista (un intensa Gina Philips) in stile Joanna Mills, che non si capisce bene se frutto della sua mente nello stato di solitudine e dal terribile passato di quando era bambina , oppure tangibili presagi di morte (questo, almeno, fino a metà film)

    Rubi Zack (produttore esecutivo e assistente, per ora al suo primo e unico film), fa montare la tensione, poi ti spiazza brutalmente, non capendo dove voglia andare a parare.

    Cita il cinema di Dario Argento (soprattutto nelle scenografie, le pareti rosse della casa come l'interno del palazzo di Inferno, le stanzette delle bimbe, dipinte come gli antri di Suspiria), mantiene un atmosfera opprimente e quasi surreale, per poi sfociare in un pre-finale di brutale violenza e poi, con la risoluzione finale, ghiaccia il sangue.

    A vantaggio ci si mette pure un Tom Sizemore mai così psicopatico, inquietante e poco raccomandabile factotum amante dei cavalli, che poi sbrocca che manco Jack Torrence, regalando una performance di perverso maniaco che lascia il segno:"Balli da fare schifo, stupida puttana!"

    Rimandi insistenti a Secret Window, spizzichi non poi velatissimi all'Images altmaniano, battute finali sotto la pioggia alla Venerdì 13, ammiccamenti al torture porn (il racconto di Tom Sizemore a Gina Phlips sulle atroci torture che Mengele perpetrava a due gemelline, lette su un libro, mettono i brividi) e un continuo stravolgere gli eventi, quando sembra di aver capito dove voglia andare a parare la faccenda, Zack-in tutti i sensi- cambia rotta e spiazza in continuazione.

    Ricordi infantili, traumi e dolori mai superati, abusi, ombre, sussurri e grida, porte dell'inconscio che non andrebbero aperte, momenti di pura paura (la bambina che entra dalla porta dalle pareti rosso carminio-ventre materno?- inseguita da un uomo anziano, sotto gli occhi allucinati della Philips), segnali disturbanti iniziali (il cervo morto sulla strada, i ratti nel portapane) e picchi di violenza che non ci si aspetta.

    Curioso come lo score di John Massari regali sonorità simili a quelle che Joe Lo Duca compose per La Casa.

    Un film che mi ha davvero sorpreso (nonostante fosse partito male) e di cui non avrei scommesso un centesimo.

    Consigliato.
    Ultima modifica: 1/07/13 14:33 da Buiomega71