Control - Film (2004)

Una pessima sceneggiatura, piena di arbitrarietà logiche e narrative, racconta la storia di un criminale sottoposto a un esperimento biochimico per farlo diventare buono. Sì, il mestiere c'è, anche se a livello di routine all'americana, ma l'idea è talmente balzana e il plot talmente arzigogolato da far venire la voglia di lasciar perdere dopo venti minuti (e pure Dafoe si lascia andare spesso a una recitazione svogliata). L'unica cosa carina è la rivelazione finale sulle fatidiche pillole della bontà.

Un thriller ben girato, dalla storia molto interessante e coinvolgente, un po' limitato dal punto di vista del budget ma riscattato da una storia mai troppo prevedibile. Liotta è molto bravo, affiancato da un Dafoe in parte e una Rodriguez un po' defilata ma ugualmente necessaria. C'è anche qualche scena d'azione ben fatta e il finale può essere commovente. Buono.

Per testare delle pasticche in grado di far diventare anche i più incalliti criminali teneri come agnellini viene scelto un pluri-assassino condannato a morte: dopo qualche fallimento, l'esperimento pare riuscito... a differenza del film, un pasticcio senza capo né coda con una sceneggiatura piena di forzature ed incongruenze ed una messa in scena para-televisiva nel senso più piatto del termine. Modeste anche le prestazioni del cast con Dafoe e Rea svogliati, mentre Liotta si impegna almeno nel fare ciò che gli riesce meglio: il pazzo furioso.