Ultima fermata Brooklyn - Film (1989)

Ultima fermata Brooklyn
Media utenti
Titolo originale: Last Exit to Brooklyn
Anno: 1989
Genere: drammatico (colore)
Regia: Uli Edel

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

Location LE LOCATIONLE LOCATION

TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/05/11 DAL BENEMERITO GREYMOUSER
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Greymouser 5/05/11 10:58 - 1458 commenti

I gusti di Greymouser

Tratto da un grande romanzo di Hubert Selby jr, il film di Edel non delude; e se non arriva all'eccellenza, occorre considerare come attenuanti le notevoli difficoltà di rappresentazione cinematografica di una storia complessa e rapsodicamente impostata, in cui si intrecciano e si articolano varie storie di quotidiano degrado urbano e sociale, in cui ogni scintilla di civiltà sembra spenta. Ma non del tutto, ed è questa la forza intrinseca del soggetto: far brillare le perle di umanità nel fango della disperazione.

Fauno 16/05/13 12:16 - 2212 commenti

I gusti di Fauno

Questo sì che è un capolavoro assoluto, e lo è alla grande! Delinea come non mai gli uomini allo stato brado, con la mancanza completa dei comportamenti di base e dotati solo dell'istinto delle belve. Alla fine con tale mezzo si ottengono anche dei risultati, ma a quale prezzo? Al prezzo di dimenticare chi si è massacrato con le sue mani, chi è morto di morte violenta o come uno scarto e di ricominciare a iosa con l'eterno proverbio "Beato te che non sai niente o non capisci niente perché riderai sempre ingenuamente"...
MEMORABILE: La caduta dalle stelle alle stalle del protagonista (sconvolge più di un thriller); La mano morente di Trallallà nell'ultima scena.

Pigro 21/11/13 12:19 - 9666 commenti

I gusti di Pigro

...o meglio, ultima fermata inferno: perché è poi questa la città descritta qui, dove un’umanità miserabile si affanna attorno al denaro, al sesso, alla violenza, sacrificando il sentimento per una lotta ferina per la sopravvivenza. Sullo sfondo di scioperi e guerre lontane, i bassifondi sputano personaggi tragici nella loro miseria, a cominciare dalla prostituta che non conosce amore e dal sindacalista che si scopre gay. Un senso di cupa sconfitta aleggia anche sui piccoli squarci di luce, che a tratti si aprono su un girone cupo e amaro.

Metakosmos 23/08/16 10:03 - 300 commenti

I gusti di Metakosmos

Dal romanzo-capolavoro di Hubert Selby, la versione di Edel fallisce su quasi ogni livello: si mostra curiosa a livello estetico e con qualche atmosfera interessante ma visivamente assume una patina molto fumettistica, agli antipodi dell'iperrealismo del romanzo d'origine; altresì il film snatura se stesso introducendo non solo buoni sentimenti in una storia originariamente senza speranza, ma persino momenti di humour che altro non fanno che rendere soft una storia che non poteva assolutamente esserlo, lasciando il tutto insipido e incompleto.
MEMORABILE: Tralasciando la bravura della Leigh, era difficile rendere l'epilogo della storia di Tralala più buonista: è stato davvero frainteso tutto...

Minitina80 24/09/18 08:35 - 2984 commenti

I gusti di Minitina80

La Brooklyn degli anni ’50 viene rappresentata da Edel come l’inferno dei dannati. Sullo sfondo di uno sciopero sindacale a oltranza si muovono prostitute, omosessuali e travestiti diretti verso un destino impietoso. L’impatto di alcune sequenze è innegabile, eppure qualcosa non convince appieno nel modo di raccontare le differenti storie. Latita una vera cattiveria di fondo, specchio di un fatalismo rappresentato meglio sul piano concettuale e meno su quello emotivo. Quel bagliore di speranza a chiudere non sta in piedi e rovina tutto.

Pinhead80 28/07/19 20:24 - 4758 commenti

I gusti di Pinhead80

La descrizione della New York dei primi anni Cinquanta appare qui come una sorta di girone infernale da cui è quasi impossibile uscire. Non c'è una vera e propria trama lineare, piuttosto le storie di alcuni personaggi che appartengono a un mondo che li respinge come reietti. Alla fine si ricerca sempre l'amore, ma il prezzo da pagare è troppo alto per chiunque lo faccia dando tutto se stesso. L'opera mette sotto la lente d'ingrandimento anche le lotte sindacali e il marciume che si nascondeva dietro a esse. Tristissimo.

Rebis 5/09/23 16:04 - 2337 commenti

I gusti di Rebis

All'epoca dovette apparire eccessivo e gratuito. Oggi, che al cinema l'iperrealismo è diventato corrente, lo stile spudorato e fiammeggiante di Edel risulta in anticipo sui tempi - e talmente antitetico al suo esordio da testimoniare di un raro eclettismo che è un peccato non abbia avuto seguito. Selby, adattando il suo romanzo, si dimostra più compassionevole verso alcuni personaggi e smorza in parte i toni nichilisti e apocalittici che lo hanno reso celebre. Se la prova attoriale di Jennifer Jason Lee è vertiginosa, quella di Lang emoziona fino alle lacrime. Da rivalutare.

Uli Edel HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Cristiana F. - Noi i ragazzi dello zoo di BerlinoSpazio vuotoLocandina Body of evidence - Il corpo del reatoSpazio vuotoLocandina La banda Baader MeinhofSpazio vuotoLocandina Il male non muore mai
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Fauno • 16/05/13 12:18
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Non per niente il regista è lo stesso di Cristiana F., ma questo film sconvolge 100.000 volte di più. Anche rivedendolo dopo tanti anni ho provato le stesse identiche sensazione. Se c'è un MUST è questo. FAUNO.
  • Discussione Buiomega71 • 16/05/13 17:34
    Consigliere - 25998 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    Non per niente il regista è lo stesso di Cristiana F., ma questo film sconvolge 100.000 volte di più. Anche rivedendolo dopo tanti anni ho provato le stesse identiche sensazione. Se c'è un MUST è questo. FAUNO.

    Sono, in parte, d'accordo...

    Edel ha un pò gettato il suo talento alle ortiche (soprattutto a Hollywoood, e Body Of Evidence e francamente imbarazzante), ma questo suo Ultima fermata a Brooklyn è un bel pugno nello stomaco.

    Unica pecca, un pò troppa carne al fuoco (succede di tutto e di più, ogni perversione e laidezza sono rappresentati con impietosità quasi compiaciuta)

    Ho la vhs della Fox Video (per altro unico supporto video del film, e che io sappia, mai trasmesso nemmeno in tv-ma potrei sbagliarmi-nonostante il solo divieto ai 14)

    Indimenticabile la puttana Trallala di Jennifer Jason Leigh

    Di Edel stò cercando da una vita il suo thriller Una rabbia nuova (dato sulla Rai a fine anni '80 e poi scomparso nell'oblio)

    Alla fine (pur amandolo) le preferisco ancora Christiane F., anche se e da una vita che non lo rivedo.
    Ultima modifica: 16/05/13 19:48 da Buiomega71