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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Jaws the revenge
Anno: 1987
Genere: animali assassini (colore)
Regia: Joseph Sargent
APPROFONDIMENTI: Tutti gli squali al cinema e in tv
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LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Dimenticato il terzo capitolo (collegato solo marginalmente alla sagra della famiglia Brody, quella di Roy Scheider e Lorraine Gary), il regista Joseph Sargent cerca in qualche modo di recuperare i protagonisti dei primi due film (solo la Gary, Scheider lo vediamo unicamente in foto, i figli sono cresciuti e hanno quindi le facce di attori nuovi) per allacciarsi a ciò che resta del glorioso capolavoro di Spielberg. Tanto che l'inizio (se si esclude l'incapacità nel girare le scene degli attacchi marini) non era poi così male e l'insolito paesaggio delle Bahamas (dai colori stupendi, di un...Leggi tutto azzurro incredibile) conferiva un giusto tocco di originalità. Purtroppo la sceneggiatura vale poco, la coppia Lance Guest (il figlio maggiore di Brody)/Mario van Peebles (un suo compagno di studi acquatici) non convince e l’inusuale storia d'amore di terza età tra Lorraine Gary e la “special guest” Michael Caine fa più pena che tenerezza. In ogni caso, pur tra mille dubbi, la storia procede anche con qualche buon tocco nella scelta delle inquadrature (bello l'inseguimento subacqueo tra Lance Guest e lo squalo fin dentro a un relitto). Poi il disastro: incredibilmente, nel finale, soggetto e sceneggiatura partono per la tangente e infilano una sciocchezza dietro l'altra, perdendo totalmente di credibilità e inventandosi una fastidiosa quanto desolante sovrapposizione tra immagini e flashback che impedisce perfino di capire chiaramente come crepa lo squalone (sulla cui enormità nessuno, per una volta, spende un “oh” di sbalordimento). Che un pescecane decida di vendicarsi personalmente di una famiglia fino alla terza generazione è leggermente improbabile (anche se avevamo visto una cosa simile ne L’ORCA ASSASSINA), ma allora perché pasturare? Appendiamogli direttamente la nipotina di Brody come esca e che sia finita...
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Non male, dopotutto:
Ciavazzaro, Rambo90, Steven1975 - Mediocre, ma con un suo perché:
Marcel MJ Davinotti jr., Lovejoy, Rikycroc77, Anthonyvm, Ryo, Pesten - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Galbo, Undying, Stubby, Luckyboy65, Trivex, Herrkinski, Rigoletto, Gabigol, Ira72, Pinhead80, Pumpkh75, Vito - Gravemente insufficiente!:
Puppigallo, Kanon, Magnetti, Piero68, Tyus23, Daniela, Minitina80
Abominevole farsa che ridicolizza definitivamente ciò che era nato come un capolavoro. Nel momento in cui la protagonista dice “Lo squalo perseguita da sempre la mia famiglia” purtroppo si capisce già che non ne uscirà nulla di buono, qualitativamente parlando. E infatti nemmeno l’ambientazione tropicale, luminosa, con acque cristalline salva un film dove lo squalo è capace di ragionamenti complessi. Il finale poi, con duello in “punta di barca” è da non credere. La presenza di Caine, se non altro, ne conferma la bravura.
MEMORABILE: L'attacco al figlio della protagonista, che controlla un tronco alla deriva.
Indecorosa fine (speriamo definitiva) per la saga dello squalo. Qui il bestione diventa addirittura un animale vendicativo e superintelligente capace di inseguire le sue prede anche fuori dall'acqua in qualche modo. Gli effetti speciali (che sono a lungo andare l'unico motivo per cui si dovrebbe vedere questo film) sono ridicoli e quasi tutto il cast sembra preso da un b-movie girato per la televisione. È incredible che Michael Caine si sia prestato a girare questa roba, ma forse doveva cambiare auto.
Universal Pictures riprende a mano la storia dell'animale killer più famoso al cinema e lo fa, ancora una volta (come lo era stato per Lo Squalo 2), ingaggiando un attore/regista prettamente televisivo: Joseph Sargent. La sceneggiatura si riallaccia al capostipite, ma senza più la presenza di attori di calibro. Sarà la vedova Brody, infatti, dopo la morte del figlio (causa feroce megalodonte) a cercare vendetta come titolo suggerisce. Gli effetti speciali latitano e si riducono al finale mentre la storia, ormai, non coinvolge più di tanto.
Diciamo che del capostipite è rimasta solo la musichetta thriller quando fa la sua comparsa lo squalo, per il resto ci troviamo davanti ad una pellicola molto noiosa intrisa di lunghe pause e poca suspence. Anche lo squalo non è che sia fatto particolarmente bene, risulta piuttosto finto. Infine pure il titolo è da criticare: vendetta? ma per piacere! Nel cast Michael Caine.
Ultimo film della saga creata da Spielberg e di poco superiore al precedente, grazie soprattutto a un Michael Caine scatenato nei panni dello scalcinato pilota d'aerei che si invaghisce di Ellen Brody. La sceneggiatura non è granche, cosi come la regia, ma il ritmo è più che discreto e il resto del cast decoroso.
MEMORABILE: Caine che affonda con l'aereo e ne riemerge qualche minuto dopo.
Una delle poche cose buone del film è Michael Caine, che molto probabilmente ha accettato la parte per ragioni alimentari. La storia è assai banale, lo squalo oramai non fa più paura, la tensione latita, gli attori non si impegnano. Da segnalare solo il finale in mezzo al mare. Per il resto noia. Una chiusura indecorosa della saga.
La cosa più bella sono le acque ed i fondali tropicali delle Bahamas. Il resto è tutto da cestinare. Azione pressoché nulla, sceneggiatura ridicola con lungaggini che appesantiscono e rallentano la pellicola (e la pazienza di chi guarda). Persino lo squalo appare abbastanza dozzinale. Sembra impossibile che sia lo stesso regista de Il colpo della metropolitana.
MEMORABILE: Lo squalo ruggisce!!!
Ancora oggi rimpiango le 10.000 lire spese per andare a vedere al cinema questa inutile risciacquatura del magnifico piatto che fu Lo squalo di Spielberg. Neanche una bella fotografia (a tratti), il ritorno di Lorraine Gary o la comparsa di Michael Caine (che forse era in vacanza alle Bahamas e si annoiava a fan niente) riescono a dare lustro alla produzione: mancano le idee, manca il talento, manca la tensione. 2 ore di noia mortale. Meno male che la saga ufficiale si è fermata qui.
Pensavo che peggio del terzo capitolo non si potesse fare e invece… Il quarto squalo è peggiorato ancora, ormai ridotto a un fantoccio di gomma piuma. La stupenda cornice caraibica viene martoriata da una storia senza capo né coda, da dialoghi da mani nei capelli (ho sempre sognato di fare l’amore con la saldatrice) e attori massacrati da sceneggiatori di serie z tanto che, un esempio per tutti, un grande attore come Michael Caine non riesce neanche in un fotogramma a dare saggio delle proprie qualità.
Si salvano i primi quindici minuti (bello il violento attacco dello squalo, vicino alla boa), poi qualche sprazzo di bel mare, con il bianco che sta troppo al caldo (lo dicono anche nel film): il resto è assurdo! Si continua a rovinare la splendida traccia dei primi due episodi (vedi anche il numero tre), innestando elementi di pura follia etologica e finendo per delegittimare ogni velleità cinematografica. Perché qualche pretesa si poteva ancora motivare, persistendo con sobrietà a rappresentare una ancestrale paura umana: quella di essere mangiati vivi.
Karen Young HA RECITATO ANCHE IN...
Non si capisce come sia possibile che la Universal Picture abbia svenduto in questo modo la pellicola conclusiva di una delle saghe cinematografiche più famose di sempre, iniziata nientemeno che con Spielberg. Tutto sa di ridicolo e di b-movie. Dalla sceneggiatura alla regia, dagli effetti speciali agli attori passando per i dialoghi. Cosa ci faccia lì in mezzo Caine resta a tutt'oggi un mistero. Come un mistero è il sottotitolo visto che non si capisce a chi si riferisca la vendetta: alla signora Brody... o allo squalo? Inaccettabile vaccata!
Se il terzo capitolo era una boiata difficile da digerire, con quest'ultimo installamento non va tanto meglio; al di là dell'idea assurda dello squalo vendicativo (non che il resto della serie fosse più realistica, comunque), a non convincere è la regia, piatta come in un TV movie, totalmente incapace di dare una minima tensione alle scene clou, a causa anche di musiche anonime e di attori cani (Guest sembra Carlo De Mejo, Peebles invece Hermes di Futurama). Si salvano la bella fotografia e le location alle Bahamas, tutto il resto è noia.
Posso capire che dopo ben tre capitoli fosse difficile inventarsi qualcosa di nuovo, ma era proprio necessario cadere così deliberatamente nel ridicolo presentando uno squalo che, guidato da rancore personale, insegue la famiglia Brody fino nelle calde acque delle Bahamas? Al di là di questa brillante trovata non c'è proprio nulla: i protagonisti si comportano come degli idioti dall'inizio alla fine e di tensione neanche a parlarne. Pessimo a dir poco.
Per fortuna non l'ho visto al cinema e ho riparmiato qualche lira. Il film è bruttarello anche per colpa di una sceneggiatura un po' sgangherata. Vale lo stesso discordo fatto per Lo squalo 3: l'animale quando compare sembra davvero finto, sempre con la bocca aperta e il naso che pare odorare in continuazione. Sprecato Michael Caine. Evitabile.
Se non fosse stato per lo scontro finale che ho trovato troppo sbrigativo e mal condotto, questo ultimo capitolo poteva tranquillamente considerarsi riuscito. La storia ormai sembra quella di una fiction familiare, ma il ritmo è abbastanza veloce e non ci si annoia come nel tremendo terzo capitolo. La Gary fa ancora bene la sua parte e la partecipazione di Michael Caine è sicuramente azzeccata (è lui il personaggio più simpatico). Vale una visione, anche se è ormai lontano dai primi due capitoli.
MEMORABILE: L'atterraggio dell'aereo sull'acqua.
Il sottogenere animali assassini conta rari capolavori, vari film gradevoli o comunque potabili e tante boiate pazzesche. La saga inaugurata dallo squalo spielberghiano copre tutto l'arco e quest'ultimo capitolo rientra in pieno nell'ultima categoria: storia risibile, personaggi di cartone, dialoghi tremendi, ritmo lasco, attori svogliati - compreso Caine in uno dei suoi non rari ruoli alimentari. Se la visione dei fondali cristallini non appare comunque più emozionante di un qualsiasi doc di Geo, gli effetti speciali contribuiscono ad abbassare il film sotto la soglia della mediocrità.
MEMORABILE: La rapidità in cui il personaggio interpretato da Lorraine Gary supera il trauma per la morte del figlio: come fosse morto il pesce rosso...
Pur non essendo assolutamente ai livelli dei precedenti capitoli ha cose molto buone come l'interpretazione drammatica di Lorraine Gary e di gli altri attori, compreso il grande Michael Caine. La cosa più strana è che lo squalo voglia vendicarsi della famiglia Brody, anche se (come detto anche nel secondo capitolo) gli squali non hanno sentimenti! Non male dopotutto.
Quarto capitolo della saga, è anche il peggiore della serie. La storia è fin troppo inverosimile: lo squalo che si vuole vendicare dei tre pescecani precedenti e che dà la caccia alla famiglia Brody è alquanto assurdo. Gli effetti speciali sono leggermente migliori rispetto a quelli del terzo capitolo, ma non sono granchè. Se poi aggiungiamo che lo squalo ruggisce come un T-Rex, ne viene fuori un film abbastanza mediocre. Le uniche cose che si salvano sono il cast (bravo Michael Caine), la fotografia e le musiche. Così così.
MEMORABILE: L'attacco iniziale a Sean; L'inseguimento nel relitto.
A livello di plot siamo probabilmente ai minimi livelli raggiunti dalla saga, ma rispetto all'altro "brutto" squalo (cioè Lo squalo 3), questo almeno ha un ritmo più sostenuto, personaggi più piacevoli (la love story matura fra la Gary e Caine è simpatica) e un ambiente un po' più interessante. Ci si fanno grasse risate quando personaggi irrimediabilmente morti ricompaiono magicamente intonsi o quasi e quando lo squalo, visibilmente posticcio, fa la sua comparsa addirittura ruggendo. Estremamente sciocco, ma almeno godibile nel suo insieme.
Non il peggior film della quadrilogia (secondo me il fondo è stato toccato con il terzo). Lorraine Gary riprende il suo vecchio ruolo, sono passati anni e la famiglia viene per l'ennesima volta tormentata dallo squalo di turno, Sfiga? No, di più! A parte qualche incongruenza con i precedenti capitoli, il film rimane coerente. Il livello tecnico è nella media televisiva, la sceneggiatura e i dialoghi alquanto blandi. Emozioni pressoché assenti, però c'è Kevin Kline.
Joseph Sargent HA DIRETTO ANCHE...
Lo svaccamento definitivo che prende corpo attraverso uno squalo vendicatore, forse dotato di chiaroveggenza viste le inclinazioni da stalker, e una vicenda che si trascina stancamente senza idee, né particolari sussulti. Di imperante c'è solo la noia e il palese disinteresse della coppia Gary-Caine, coinvolti in una banale storiella per farsi compagnia nelle splendide Bahamas (l'ambientazione unico punto di forza). Inutile specificare che la staticità del gommoso predatore si inserisce alla perfezione nel disastro girato da Sargent.
MEMORABILE: Inseguimento sottomarino (unica fase ben girata); Il trashoso e svogliato finale con lo squalo che ruggisce e, a momenti, spicca il volo.
Considerando la durata media della vita di uno squalo, è possibile cronologicamente che questi perseguiti la povera Ellen fin dal suo primo vagito e che lo scopo primario del pesciolino sia stato massacrarle l'intera famiglia. Il temibile squalo la scova ovunque ed essendo la preda dotata di super poteri che oscillano tra il paranormale e oscure premonizioni, non si riesce a sterminarla. Questa è, in sostanza, l'assurda storiella che ci viene propinata nell'ultimo capitolo della saga. Patetico.
Per chi pensava che con Lo squalo 3 si fosse toccato il fondo ecco questo quarto capitolo che lo eguaglia in bruttezza. Il ritmo è sempre bassissimo e la sceneggiatura fa a fette qualsiasi logica infischiandosene dei sentimenti e del buon senso. Lo squalo killer che si trasferisce alle Bahamas e che ha nel mirino la famiglia di Martin Brody è quantomeno credibile dal punto di vista degli effetti speciali. Caine non fa una gran bella figura, triturato da un copione assurdo.
Dopo anni lo squalo se l'è veramente legata al dito e continua a rovinare la vita della famiglia Brody. Ci sono momenti di tensione ben fatti, così come sono buoni i momenti di ironia grazie soprattutto al personaggio di Caine e alla sua interpretazione. Van Peebles risulta troppo forzato nel suo ruolo da "spalla", così come risultano fin troppo assurde le sortite dello squalo che esce anche dall'acqua per inseguire il proprio obiettivo. Diciamo che si poteva fare di meglio ma almeno si risollevano le sorti della saga dopo il terzo, pessimo, film.
Al quarto capitolo si raggiungono dei livelli a dir poco imbarazzanti per una serie di svariate ragioni. Innanzitutto manca una trama minimamente significativa poiché ci si ritrova spesso ad ascoltare dialoghi inutili di persone che chiacchierano senza senso. L’assurdità, poi, la fa da padrona e gli improbabili comportamenti dello squalo sono il meno. Il modo in cui viene gestito il lutto della prima vittima è un esempio delle interpretazioni stralunate e incomprensibili di un film che non ha niente da dire e che risulta assolutamente non credibile.
La teoria per cui un pesce, pur dotato di intelligenza predatoria, possa scientemente meditare una vendetta e spostarsi tra porti e oceani mosso da un preciso disegno è onestamente ingiustificabile. Peccato, la barca non stava affondando: il Natale alle Bahamas (e non c’entrano i cinepanettoni), le riprese sopra e sotto l’acqua, il flirt âge tra Caine e la Gary... tutto confluiva nella meritoria professionalità, almeno fino al finale in cui si esagera per essere memorabili e ci si riesce solo per le sciocchezze accatastate (tipo il destino di Van Peebles). Più baccalà che squalo.
In questo quarto e ultimo capitolo della saga si sposta tutto nelle calde acque delle Bahamas e a diventare protagonista assoluta è la moglie dello sceriffo Brody, interpretata con convinzione da Lorraine Gary. Ed è la cosa migliore del film, dato che poi la noia regna sovrana e si arriva alla fine stremati da un prodotto che tende solo a raschiare il fondo del barile. C'è qualche bella scena subacquea e qualche buon effettaccio, ma non basta proprio.
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- Suppongo che Matalo si riferisse al fatto che, dicendo Undying che il film è avaro dal punto di vista spettacolare, non ci si aspetta forse nemmeno un attacco squalico. Invece no, qualcuno se magna, se ricordo bene. E ricordo una certa spetrtacolarità nelle ambientazioni insolite alle Bahamas.
- sì mi riferivo alla scarsa spettacolarità e al fatto che per gran parte del film il poveretto digiuna e purtroppo non si mangia mario Van Peebles, come avrebbe dovuto fare
- ieri sera, 18/06/2011 è passato su rete4 se non erro e per simpatia mi sono rivisto alcune scene tra cui il finale e con mia sorpresa ho notato un finale alternativo inedito...
SPOILER
quello che conoscevo mostrava l'improbabile esplosione al contatto con la prua della barca, in questo caso invece nessuna esplosione bensì un bello squalo allo spiedo, infilzato dal palo con copioso versamento di sangue. Anche l'inabissamento mi è sembrato diverso, mentre nella versione di cui ero a conoscenza veniva mutuata completamente l'immagine di Spielberg... qui ho notato qualche differenza. Qualcuno ne sa qualcosa?Ultima modifica: 19/06/11 14:17 da Zender - Guarda, io ho letto che la produzione ha eliminato il finale, cambiandolo, dopo il pessimo riscontro in sala. Questo era quello originale, poi eliminato:
http://www.youtube.com/watch?v=hpzTn0zSIH4&feature=player_embedded - Grazie Zender! ..piu' che andare a cercare su youtube ho preferito chiederlo qui è da poco che sono iscritto e ne ho approfittato per entrare un po' nel giro. Grazie ancora!; Io avevo solamente una vecchia registrazione dalla RAI dei primi anni '90 e li' c'era il finale esplosivo.. bè, inverosimile per inverosimile è meglio quest'altro! hahahhahhha
- Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flano cinematografico di Lo squalo 4 - La vendetta:
- Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (sabato 29 dicembre 1990) di Lo squalo 4-La vendetta:
