Una parola per un sogno - Film (2006)

Niente di più distante dalla nostra cultura di una competizione di spelling (spelling bee in inglese, da cui il titolo originale): nella nostra lingua le trappole legate alla differenza tra vocabolo scritto e vocabolo pronunciato sono infinitamente minori rispetto all'inglese, per cui tradurre e doppiare un film del genere in italiano sfiora il surreale. Che ci vuole da noi a fare lo spelling di parole come "euforico" o anche di "effervescente"? Si parta quindi dal concetto che metà del gusto nell'ascoltare vocaboli dalla pronuncia difficoltosa si perde (forse i nostri traduttori avrebbero dovuto ricercare delle parole ad hoc, senza curarsi di quelle originali...Leggi tutto se non in alcuni casi), chissà... Resta quindi la storia, non particolarmente originale ma sviluppata con gusto e muisura, interpretata bene dalla giovane protagonista (Keke Palmer) e da un Laurence Fishburne particolarmente adeguato nel ruolo di "istruttore di spelling" (!). Costruito come un film "sportivo", con le eliminatorie e la grande finalissima nazionale a Washington, gli "allenamenti" e le piccole problematiche legate al carattere introverso di Akeelah, studia bene l'ultima parte, con un paio di gustosi colpi di scena e i titoli di coda che per una volta arrivano al momento giusto, senza dover attendere inutili epiloghi posticci. Colpevolmente stereotipati eppure ben disegnati gli "avversari", antipatica la madre cui dà il volto la celebre Angela Bassett. Scorrevole.

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