In a glass cage - Film (1986)

In a glass cage

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il prodotto più celebre dell’estro di Agustí Villaronga, celebrato come nuovo grande autore del cinema spagnolo capace di portare su schermo storie di straordinaria ferocia con la grazia e lo stile dei migliori. E infatti TRAS EL CRISTAL non è certo un film facile o facilmente sostenibile: il protagonista (passivo) è un ex criminale nazista che si è macchiato di orrendi crimini sui minori (ne abbiamo un saggio nel prologo) liberando impunemente i suoi istinti sadico-pedofili su corpi innocenti. Ma il rimorso l'ha spinto a gettarsi nel vuoto col risultato di confinarlo, immobile, in un polmone d'acciaio (la “glass cage” del titolo). Assistito dalla moglie e dalla figlia, viene un giorno raggiunto...Leggi tutto in casa da tale Angelo, ragazzino che chiede ai familiari di potersi prendere lui cura dell'infermo. Scopriremo che Angelo viene dal passato per vendicarsi (arriva a masturbarsi sul macchinario per spregio) e le sue torture notturne nei confronti dell'uomo sembrano non finire; finché accadrà l'imprevedibile, che ribalta ogni logica per portarci verso riflessioni innegabilmente originali e coraggiose. Se però, nella sua struttura e nella sua “intelligenza” di fondo, TRAS EL CRISTAL funziona, altrettanto non si può dire della pachidermica regia, troppo autocompiacente: movimenti lentissimi, ritmo inesistente al servizio di una sceneggiatura povera, confusa. E la tanto propagandata violenza (soprattutto mentale) per la quale il film è celebre viene annacquata da uno stile che poco o nulla concede allo spettacolo o alla “grafica”. Bei momenti, colonna sonora adeguatamente ossessiva, ma complessivamente un polpettone faticosamente digeribile.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Deepred89 20/04/07 19:43 - 3704 commenti

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Sopravvalutato dramma da camera abbastanza malato che gode di una certa fama di cult. Sicuramente crudo e claustrofobico, ma anche di una lentezza esasperante. Ottima fotografia, che contribuisce non poco all'atmosfera cupa e opprimente del film; buona la regia e bravi gli attori. Peccato che la storia non decolli mai e che le varie perversioni mostrate non riescano quasi mai a coinvolgere. Il finale comunque non è male. Alcune sequenze ricordano vagamente Suspiria.

Schramm 20/11/07 01:42 - 3490 commenti

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Dà certamente qualche giro al bolso Apt pupil e si spinge (non sempre fino all'imo come ci si aspetterebbe dati tema e situazione) laddove Singer indietreggia sterza nicchia, ma rimane comunque troppo algido, teoremico e trattenuto per poter davvero coinvolgere emozionare e straziare nel profondo. Non così disturbante ed infero come lo si pennella, è comunque un buon lavoro e farà annaspare quanti hanno trovato L'allievo addirittura sconvolgente: ma tra i due litiganti il racconto di King dal quale L'allievo è mediocremente tratto trivella più a fondo.

Redeyes 27/07/08 17:09 - 2443 commenti

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Ammalia ma illude. Claustrofobica istantanea del male umano. È un film malsano e nebuloso, come aria stantia toglie il respiro ma non soddisfa nel farlo. Alcune ostentate inquadrature, alcuni interminabili virtuosismi annebbiano la mente. La sceneggiatura arranca ed allora un buon tema di fondo non basta. Gode di fama di cult ma, di certo, non lo si può definire in complexu ben fatto. Ne esco deluso e non lo consiglierei in tutta onestà.

Pigro 21/05/10 09:00 - 9635 commenti

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Una bolla di vetro racchiude il corpo impotente di chi ha distrutto giovani corpi e un'altra racchiude i sentimenti di chi dovrebbe esser libero. Film spietato, sconcertante per l'idea di trasmissione della voluttà di crudeltà, come se nel viso pulito di un ragazzo fosse finito il desiderio d'orrore dei lager per un motivo che il finale mostrerà ancor più spiazzante. Elegante e algido, torbido e cupo, con una fotografia vitrea come la macchina attorno a cui ruota tutto. Piccolo grande difetto: troppo compiaciuto della sua morbosità psicologica.

Gestarsh99 5/10/10 11:26 - 1395 commenti

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Klaus era un sadico ufficiale delle SS con una deviata predilezione per i bambini, adesso però vegeta in un polmone d'acciaio... Tanti i fantasmi che attraversano questo film: Pasolini (i giovani corpi martoriati, lo strano ospite/distruttore), la Cavani (boia e preda che si scambiano di posto), Argento (i cromatismi, gli omicidi, le soluzioni visionarie). L'esordiente Villaronga espone in maniera elegantemente brutale il suo algido discorso sulla pedofilia, la memoria, la vendetta e la contaminazione del male, stringendo chi guarda in un cantone, solo con la propria coscienza. Finale spiazzante.
MEMORABILE: Quei brevi eppur lunghissimi istanti in cui il polmone cessa di funzionare, lasciando Klaus in balia della sua muta ma atroce apnea forzata.

Mickes2 8/03/12 16:09 - 1670 commenti

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Glaciale, soffuso, visionario dramma esistenziale che sonda le torbide pulsioni dell'umana natura. Attraverso le psicologie dei protagonisti Villaronga indaga duramente nelle piaghe soffocanti di una vita segnata nel profondo e in contrapposizione rievoca ricordi malsani addizionando un senso indicibile di macabro, sete di vendetta, pazzia. Acuta riflessione sulla pedofilia, il rimpianto, l'importanza dei sentimenti. Sa colpire a fondo ma poche volte si compiace, anche quando si osa nella messinscena cupa e opprimente. Finale affascinante.
MEMORABILE: Klaus impossibilitato nel respirare.

Cotola 10/08/17 11:58 - 9009 commenti

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I temi sono già stati declinati altrove (l'inversione del ruolo vittima-carnefice, il rapporto maestro-allievo, la vendetta, il passato che ritorna, il Male...) ma il film colpisce lo stesso. In primis per la sua morbosità, a volte un po' troppo compiaciuta ma il cui tasso non sconfina nell'eccesso, e sicuramente anche per l'eleganza formale che lo eleva sopra la media. La sceneggiatura orchestra bene il crescendo di violenze e crudeltà e serve allo spettatore un finale enigmatico che potrebbe anche non piacere a qualcuno. Merita più di un'occhiata.

Bubobubo 17/09/18 14:57 - 1847 commenti

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Fragile al limite dell'inconsistenza è il filo che separa e unisce vittima e carnefice, specie se la prima ambisce a ricoprire il ruolo della seconda... Temi scomodi e impegnati, quelli del cult movie di Villaronga, affrontati con un discreto coraggio e con un'appestante morbosità di fondo che intrappola lo spettatore come e peggio un polmone d'acciaio. Lento e macchinoso è però lo sviluppo, specialmente nella perpetua preparazione di un finale che, giunto al massimo delle sue possibilità narrative, viene terminato ex abrupto. Peccato.

Jena 13/01/19 16:11 - 1550 commenti

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Shockante pellicola iberica che fa sembrare L'allievo di Singer, ma anche quello di Stephen King, un raccontino per educande. Il livello di morbosità è elevatissimo e mai si sono viste torture e sevizie su bambini così esplicite. Meisner interpreta efficacemente un nazista pedofilo (il nazista è il suo ruolo da sempre) costretto in un polmone artificiale che sembra quasi una vittima delle pulsioni cui è stato schiavo (alla M di Lang per capirci). Buone colonna sonora e regia, con efficaci e freddi cromatismi.
MEMORABILE: Agghiacciante la sequenza con Klaus e il bambino appeso a un gancio; L'iniezione di benzina nel cuore; La lettura dei diari.

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  • Discussione Pigro • 1/03/10 14:34
    Consigliere - 1659 interventi
    Nell'indicazione di questo titolo c'è stata una curiosa inversione tra il titolo conosciuto e il titolo originale.
    In altre parole: il titolo ufficiale dovrebbe essere "IN A GLASS CAGE" (che è il titolo internazionale ed è anche quello con cui è conosciuto in Italia), mentre il titolo originale è ovviamente spagnolo, e cioè "Tras el cristal". In realtà ho visto che in Italia il film è conosciuto anche con il suo titolo originale, quindi - volendo - si può lasciare "TRAS EL CRISTAL" anche come titolo della scheda. Ma in ogni caso deve essere modificato quello originale, e comunque deve essere messo "In a glass cage" almeno come "aka".

    Aggiungo che su IMDB il nome del regista è Agustí senza la "n" finale (e quindi andrebbero modificate tutte le schede che lo riguardano, non solo questa).
  • Discussione Zender • 1/03/10 14:43
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Quando lo vide il Davinotti c'era molta confusione sul tema, e io ricordo che misi In a glass cage come titolo originale per non perderlo (forse non c'erano ancora il campo note). Ora ho modificato e anche il nome del regista, grazie Pigro.
  • Discussione Buiomega71 • 17/03/12 17:51
    Consigliere - 25934 interventi
    Ancora oggi da noi rimane "invedibile" (mi riferisco sempre ai supporti non "internettauti").

    Credo che sarà ancora per molto una chimera vedere in Italia il feroce capolavoro di Villaronga.

    Io, intanto, mi tengo ben stretto la vhs spagnola (uncut) della Lauren Video Hogar.
  • Discussione Funesto • 17/03/12 18:07
    Fotocopista - 1415 interventi
    Quanto dura? La mia versione è di 1:47:11, ma credo sia cut...
    Ultima modifica: 18/03/12 12:53 da Zender
  • Discussione Gestarsh99 • 17/03/12 18:55
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Funesto ebbe a dire:
    Quanto dura? La mia versione è di 1:47:11, ma credo sia cut...

    Si è la stessa versione integrale che ho anch'io.
    Precisiamo che il frame-rate di questa copia è 29,97 fps, per cui la corrispettiva vhs (che in teoria procede a 25 fps, cioè assai più lentamente) potrebbe addirittura durare 128/129 minuti...
    Ultima modifica: 18/03/12 12:53 da Zender
  • Discussione Buiomega71 • 18/03/12 02:21
    Consigliere - 25934 interventi
    Idem la vhs spagnola in mio possesso...
  • Discussione Gestarsh99 • 8/05/12 23:21
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Funesto ebbe a dire:
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    Al confronto di un simile livello di odio ripugnante, personaggi efferatissimi come il nazi-pedofilo Klaus di Tras el cristal

    Me lo vedo giusto stasera!



    E il responso? :(
  • Discussione Funesto • 9/05/12 15:10
    Fotocopista - 1415 interventi
    Vidi altro quella sera Gest, e per ora credo che di film ne vedrò ben pochi se la scuola non si chiude -.-'