Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/04/11 DAL BENEMERITO GESTARSH99
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Gestarsh99 12/04/11 01:26 - 1395 commenti

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La nota novella di Wedekind "Mine-Haha" offre alla raffinata autrice francese l'opportunità di tessere una favola dolce, delicata ed oscura sul mistero della crescita, intarsiata di conturbanti significati metaforici e allegorici. Segreti innominabili, porte socchiuse da cui sbirciare, frasi a metà da captare, rituali codificati da rispettare: le insormontabili difficoltà dell'infanzia davanti ai tanti perché della vita, a quell'aspra selva in penombra tutta ancora da esplorare. La sofferta metamorfosi tra pubertà e adolescenza in un magico capolavoro di crudele purezza.
MEMORABILE: L'emozione del finale.

Pol 16/04/11 18:28 - 589 commenti

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La prima cosa che salta all'occhio sono le molteplici anologie con le opere di David Lynch: immagini, suoni, ritmo... Il che dal mio punto di vista è un complimento, poi dipende da voi. Un ipnotico viaggio all'interno di un inquietante collegio per bambine, che rischia di cadere nel voyeurismo ma riesce a superare l'ostacolo grazie ad un certo rigore formale che fa vedere senza indugiare. Nota di merito per l'ottima fotografia e per il coinvolgente sound design.

Deepred89 9/11/11 23:17 - 3704 commenti

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L'infanzia, la sua innocenza, i suoi limiti invalicabili, in seguito la crescita, il superamento di tali limiti, la fine dell'innocenza e in mezzo coloro che tentano di superare tale siepe leopardiana prima del tempo, con le ovvie conseguenze. La suggestione permea tutto il film, ma il suddetto impianto allegorico se da una parte ne costituisce l'anima, dall'altra lo ingabbia e ne mette a nudo i meccanismi interni, rendendolo schematico e un po' prevedibile. Comunque originale e fascinoso, con un gruppo di piccole attrici molto ben dirette.

Daniela 27/09/11 07:57 - 12622 commenti

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In un educatorio all'interno di un grande parco cinto da alte mura, alcune bambine vengono educate all'arte della danza, fino al momento in cui, giunta la pubertà, dovranno affrontare il mondo esterno, di cui nulla sanno. Alcune tentano la fuga, altre vorrebbero restare per sempre con le compagne. Metafora al tempo stesso trasparente e criptica sul mistero della crescita, immersa in una atmosfera umbratile, vagamente morbosa, che pare sul punto di sfociare nell'orrore, ma poi si ritrae pudicamente, lasciandoci perplessi ed affascinati.
MEMORABILE: Le scene con l'acqua - immobile oppure zampillante, terrena o proveniente dal cielo - tomba (la bimba affogata) oppure promessa di vita (la fontana)

Mickes2 13/10/11 10:08 - 1670 commenti

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In un non-luogo, microcosmo dalle venature fantastiche, quasi surreali a tinte oscure, vagamente alienanti, alcune ragazzine trascorrono le loro giornate studiando la scienza e imparando la danza. Delizioso e formalmente stupefacente apologo sul percorso introspettivo della crescita. Allegorie della pura innocenza che passano per le tre fasi principali: infanzia, pubertà, adolescenza. Si gioca sul mistero, sul non detto, sulle piccole parole e i piccoli gesti. Forse nel complesso troppo ermetico, ma affascinante per atmosfere sospese e messa in scena.
MEMORABILE: Il bellissimo e metaforico finale.

Pigro 20/04/13 09:33 - 9635 commenti

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All’ombra delle fanciulle in bocciolo: la sottile e morbosa storia di Wedekind prende forma in un film che descrive la prigionia dorata delle bambine. I moti dell’animo delle piccole alle soglie della pubertà, la scansione di tempi e regole, il mistero mai svelato del congegno, la natura lussureggiante avvolgente insidiosa acquatica, sono esaltati da uno sguardo che osserva tutto con incanto e torbida fascinazione. La narrazione sussurrata ti fa penetrare a disagio in un mondo oscuro, lasciandoti sospeso come al risveglio da uno strano sogno.

Capannelle 8/12/13 00:45 - 4398 commenti

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Attratto da una luminaria di voti non da poco mi tuffo nella visione di questo film francese ma, pur riconoscendone certe qualità, arrivo alla fine stanco e parzialmente deluso. Prima mezz'ora che procede con estrema circospezione e poi una storia che non approda ai lidi sperati spalmando la sua eleganza formale su quasi due ore. Il motivo per arrivare alla fine? L'atmosfera di mistero garbatamente proposta e l'ottima prova delle piccole protagoniste.

Schramm 16/10/14 23:45 - 3490 commenti

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Un conto è il fascino, altro l’emozione: e se alla Hadzihalilovic riesce facile farci soggiacere al primo a colpi di grafomania, meno capacità dimostra nel colpire anche al cuore, parca com’è di pathos la sua educazione fisica delle platee; eccessivamente attenta ad attanagliarci esteticamente, finisce col dimenticare di farci esperire commozione, trepidazione e turbamento del ratto nel giardino d'infanzia, quasi fosse un pic-nic ad Hanging Rock a doppia mandata fiabesca, ma ancor più concettuale, ermetico e diradato. Quanto a malia meriterebbe ***!, ma il cardio s'assesta a **. La media è **!.

Buiomega71 13/12/14 01:02 - 2901 commenti

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Suggestivo, a tratti incantevole (i lampadari appesi nel bosco), abbagliato dalla fotografia suspiriana di Benoit Debie, impreziosito da raffinati particolari (le lumache, la rana affogata) e un intorpidimento come se fosse un sogno a occhi aperti. L'autrice francese delizia e sfanga il sentore della pedofilia (bambine quasi sempre nude, ragazzine che si toccano) con uno sguardo pudico e femmineo (come se fosse ella stessa una bambina), quasi un David Hamilton filtrato da Angela Carter. Qualche cedimento nel prolisso, ma il finale "liberatorio" sfiora il meraviglioso. Peculiare.
MEMORABILE: L'arrivo di Iris nella bara (squisito omaggio rolliniano); Bianca che indossa un guanto di seta e comincia a toccarsi; Il pendolo che porta nel teatro...

Cotola 22/12/15 00:20 - 9009 commenti

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Infanzia e prima adolescenza sono gabbie piene di comportamenti, riti e regole da rispettare fino a quando non si è pronte per spiccare il volo e... La metafora generale non potrebbe essere più chiara, mentre alcuni simboli e parti risultano più oscure. Ma forse è proprio questo il fascino di un film misterioso, tenebroso, perturbante che appaga pienamente dal punto di vista visivo grazie ad una regia elegante che non lascia nulla al caso. La sceneggiatura invece non scioglie tutti i nodi. Molto belli gli ultimi minuti, epilogo compreso. Da non perdere.

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Rebis 10/03/17 10:23 - 2332 commenti

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C'è un momento in cui l'educazione fisica delle fanciulle si distacca, diverge irreversibilmente da quella dei ragazzi, per immetterle in un processo di strutturazione che le porterà ad essere donne, vale a dire non-uomini. Di questa metamorfosi obbligata il film di Lucile Hadzihalilovic è una metafora immersa in una natura incombente, panica, contraltare della disciplina – la prima è l'enumerazione, l'ordine – pronta a ricondurre all'origine quei corpi forgiati nella danza. L'incontro con l'uomo, nell'urbe, non potrà che essere quello con l'altro da sé.

Giùan 8/11/18 10:58 - 4539 commenti

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La (con)turbante e anomala opera di Wedekind si dimostra per l'ennesima volta "traccia" narrativa intrigante e linfatica per il cinema contemporaneo. La Hadzihalilovic con sensibilità femminile e risoluto controllo registico costruisce un affascinante e allusiva sinfonia pastorale, dove la minaccia è di contraddittoria incombenza e suoni e rumori possiedono valenza enigmatica che le (poche) parole sottolineano. Tuttavia all'apologo avrebbe giovato forse maggior stringatezza e è indubbio che taluni passaggi rischino di risultar pedanti. Finale ok.
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  • Discussione Daniela • 10/12/13 10:11
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Io e da un pò che ho il dvd francese della Wild Side, ma causa mancanza di sub di ogni sorta, attendo a gustarmelo...

    non fare il pigro Buio, i sub si trovano con facilità (se no, fammi un fischio), anche se, come chiosa Capannelle, i dialoghi non sono fondamentali - soprattutto se si fa una penichella, aggiungo io... ;oPPP
  • Discussione Buiomega71 • 10/12/13 17:22
    Consigliere - 25933 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Io e da un pò che ho il dvd francese della Wild Side, ma causa mancanza di sub di ogni sorta, attendo a gustarmelo...

    non fare il pigro Buio, i sub si trovano con facilità (se no, fammi un fischio), anche se, come chiosa Capannelle, i dialoghi non sono fondamentali - soprattutto se si fa una penichella, aggiungo io... ;oPPP


    Film solo ORIGINALI. Come ben sapete sono un fervido sostenitore della battaglia contro i film scaricati (o visti) su Internet!

    A sapere che i dialoghi non sono fondamentali mi rincuora...
  • Discussione Daniela • 10/12/13 19:11
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Buio, ma i sub ita li puoi utilizzare anche se possiedi un dvd originale che non li prevede...
  • Discussione Buiomega71 • 10/12/13 19:23
    Consigliere - 25933 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Buio, ma i sub ita li puoi utilizzare anche se possiedi un dvd originale che non li prevede...

    Sì, Daniela, ti ringrazio. Ma ormai è proverbiale la mia assoluta negazione a qualsiasi tipo di diavoleria tramite internet (e a mettere i sottotitoli sarei proprio negato al cubo)
  • Discussione Schramm • 16/10/14 10:43
    Scrivano - 7694 interventi
    ragazzi, lapidatemi pure ma io non ce l'ho proprio fatta. oggettivamente la qualità specie estetica dell'opera non la discuto, ma il "niente" che sta sotto il bellissimo vestito mi porterebbe soggettivamente non oltre un **

    non ho inoltre capito chi ha tirato dentro lynch e perché, io ne ho ravvisato ben poco
  • Discussione Mickes2 • 16/10/14 12:08
    Addetto riparazione hardware - 335 interventi
    ok, comincio a raccogliere le pietre :D

    per me un film affascinante, ma può anche allontanare. però un po' mi sorprende che non ti sia piaciuto, Schramm, dato che sei un accanito spettatore del cinema sperimentale e d'autore.
  • Discussione Schramm • 16/10/14 12:12
    Scrivano - 7694 interventi
    a me esteticamente ha affascinato, anche se non sempre. è stata la ciccia a mancarmi. la ciccia oltre l'estetica, che sorregge l'estetica. in tal senso l'ho trovato al contempo anche assai esangue - e, come giustamente annotava capannelle, anche un po' noioso.
    Ultima modifica: 16/10/14 12:26 da Schramm
  • Discussione Buiomega71 • 16/10/14 17:19
    Consigliere - 25933 interventi
    Visto la mia direzione verso il "cinema donna" di quest'anno, l'avevo in programma a luglio. Poi, per un motivo o per l'altro, è slittato a settembre, ma ho scelto altri film (sempre diretti da donne) al suo posto

    In questo periodo inappuntabili impegni lavorativi non mi permettono di vedere molti film (se sì il venerdi sera o massimo la domenica sera)

    Se non lo rinvio ancora (ne ho ancora parecchi diretti da donne da visionare e il tempo latita) dovrei vedermelo (finalmente) a novembre o i primi di dicembre, tutto dipende dalla tempestica

    Poi dirò la mia...
    Ultima modifica: 16/10/14 17:21 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 13/12/14 09:59
    Consigliere - 25933 interventi
    Come addormentarsi e fare un sogno suggestivo, tra l'ipnotico e l'intorpidimento, sognare di essere in una scuola esclusivamente per bambine (dai 6 fino ai 12 anni), cinta da alte mura, circondata da boschi quasi fatati, tra laghi e sentieri...

    Non si può uscire dalla scuola (qualcuna ci prova a fuggire, o viene punita severamente o ci lascia le penne), le stagioni passano lente, le bambine studiano danza (dove hanno come insegnante Madamoiselle Eva-una straordinaria Marion Cotillard-che mi ha rammentato le lezioni di danza di Isabelle Adjani-ma senza folli isterismi-in Possession) e scienze naturali (impartite da Madamoiselle Edith-Hèlène de Fougerolles-di claudicante inquietudine quasi fulciana: e zoppa e gira con un bastone)

    Sussurri (e poche grida), passaggi segreti che assomigliano più a fogne, pendoli che portano a palcoscenici teatrali,piccole invidie, una calma apparente che sembra nascondere qualcosa di terribile (che però non arriverà mai, perchè tante sono i pensieri che attanaglio, ma , alla fine, la coltre di mistero non si dipana del tutto)

    Un posto incantevole, fuori dal tempo e dallo spazio (all'inizio credevo ad un paradiso per bambine, visto che alla scuola ci si arriva in una piccola bara-squisito omaggio ai "pendoli rolliniani"-trasportata dai sotteranei fino alla scuola-)

    La Hadzihalilovic (all'epoca compagna di Gaspar Noè, oltre che sua collaboratrice) ha un gusto raffinato, quasi pittorico, zeppo di suggestioni visive (i boschi con i lampadari appesi lungo il sentiero che si accedono verso l'imbrunire), talento per i particolari (il ragno, le lumache, la rana morta che galleggia nel lago) il tutto impreziosito dalla avvolgente fotografia "suspiriana" di Benoit Debie.

    Non c'è molto da capire (l'opera e piena di metafore, quelle che si colgono di più sono la nascita-il film si apre e si chiude nell'acqua, elemento centrale della pellicola, come fosse l'iquido amniotico, della crescita-le ragazzine prendono consapevolezza del loro corpo, delle mestruazioni, della maturità sessuale e sono pronte per il mondo esterno e non per nulla la farfalla torna più volte nel corso del narrato, e la danza finale ha come tema le farfalle), anche perchè l'autrice francese fà del surrealismo virtù, del racconto "incubotico" il suo cavallo di forza. In più l'ho visto in francese, e i dialoghi sono facilmemte ituibili, perchè quel che conta sono la forza delle immagini, dove la regista riesce a comunicare anche con lunghi silenzi e lunghe pause (su tutti il tentano suicidio, improvviso, di Bianca sull'alatelena)

    Più che Lynch (che qualcuno ha tirato in ballo) io ci ho visto di più un altro David, Hamilton però, con le sue ragazzine in fiore che sbocciano verso la sessualità e la presa di coscienza del loro potere seduttivo, filtrato attraverso lo sguardo dell'Angela Carter della Camera di Sangue

    A volte mi ha ricordato Maladolescenza (e non solo per le attrici quasi tutte bambine o per il pendolo o per i boschi-vedere con che sadismo una bambina frusta a sangue-con un erbusto-la piccola Iris-un altro omaggio a Suspiria? "Gira quello blu"-, per poi assaggiarne il sangue che esce dalle ferite delle candide gambine-), barlumi da Wicker Man (la dolorosa e suggestiva cerimonia funebre della bara bruciata con all'interno una piccola vittima che cercava di fuggire)

    In qualche momento prolisso lo è ( il bighellonare delle bimbe nei boschi, gli interminabili giochi al lago, la danza delle farfalle sul palcoscenico del teatro), ma il fascino rapisce e ammalia, e quando ormai le ragazzine sono pronte per "uscire" e prendono un trenino nascosto sotto la scuola (vero colpo di genio), l'opera si intensifica, fino a quel meraviglioso finale alla fontana in una piazza assolata che sembra quella di Tenebre, che sfiora il capolavoro

    Lungo il corso del film mi domandavo (visto che per meta le bimbe girano mezze ignude, la dodicenne Bianca regala un acerbo nudo frontale per poi indossare un guanto di seta e cominciare a toccarsi) se il film lo avesse diretto un uomo: come minimo sarebbe stato tacciato di pedofilia seduta stante!

    Anche se lo sguardo della Hadzihalilovich verso le sue piccole creature pare quasi pudico, complice, naturale, senza morbosità (come se fosse ella stessa una bambina)

    Non tirerei in ballo Peter Weir o Serrador e nemmeno il John Irvin dell'Educazione fisica delle fanciulle (per me inarrivabile e forse il migliore), perchè qui la dimensione fantasy e più marcata, un iniziazione alla vita (piuttosto che alla morte come nei titoli precedenti)

    Nella sequenza della direttrice che vede le bimbe danzare e la sua assistente che le ispeziona con fare dolce e premuroso, mi hanno messo più di un brivido addosso (il collo, le braccia, l'inarcatura della schiena, i denti) e non potevo non pensare alla "terribile procedura di reclutamento" di Salò

    Sospeso e onirico, peculiare e spesso poetico. Deliziosa e delicata fiaba (con pennellate oscure) sulla crescita e la maturità femminile

    Credo che in un paese come il nostro (che banna dai teleschermi Pretty Baby) farà molta fatica ad arrivarci (e son già passati 10 anni) perchè lo spettro della pedofilia (nonostante non ci abbia visto nulla di morboso) e pericolosamente dietro l'angolo.
    Ultima modifica: 13/12/14 14:23 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 13/12/14 10:20
    Consigliere - 25933 interventi
    Peccato davvero che Lucile Hadzihalilovic abbia diretto poco o nulla (il talento della regista francese, con origini bosniache, e davvero quasi fuori dal comune)

    Sotto la regista con la piccola Zoè Auclair (Iris nel film) al Sebastian film Festival 2004

    http://www.sansebastianfestival.com/admin_img/img/img_450/img_1307.jpg