Ho sentito le sirene cantare - Film (1987)

Ho sentito le sirene cantare
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Titolo originale: I've heard the mermaids singing
Anno: 1987
Genere: commedia (colore)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/04/11 DAL BENEMERITO DOMINO86
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Domino86 9/04/11 19:59 - 607 commenti

I gusti di Domino86

Il film è una produzione a basso costo e sicuramente si nota. Ritengo questa pellicola priva di un vero scopo: si procede tutto il tempo per arrivare poi a cosa? Perlomeno, questo è l'interrogativo che mi sono posta io. Terribili i momenti, oltretutto eccessivamente lunghi, in cui si vivono i sogni della protagonista.

Buiomega71 28/05/14 09:33 - 2913 commenti

I gusti di Buiomega71

Inusuale, frizzante e bizzarra commedia dai tocchi fiabeschi e surreali, con sottigliezze lesbo e un tocco visivo a dir poco talentuoso (i sogni a occhi aperti, virati seppia e con sottofondo Lakmè di Delibes, della bruttina ma vitale McCarthy). La Rozema saltella leggiadra tra momenti umoristici (al ristorante giapponese), eccentriche visioni (gli onirismi), un pizzico di dramma (il prefinale menzognero) e attimi puramente fantasy (la "magica" chiusa finale). Qua e là si notano alcune immaturità da opera prima e qualche sbandamento narrativo. Suggestivo.
MEMORABILE: Polly si arrampica come l'uomo ragno e spicca il volo come Superman; Parlando di Freud camminando sulle acque; I quadri abbaglianti; L'acuto delle sirene.

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  • Homevideo Buiomega71 • 28/05/14 09:42
    Consigliere - 26015 interventi
    Direttamente dalla collezione privata di Buiomega71, la vhs Domovideo

    Durata effettiva: 1h, 19m e 50s

    Ultima modifica: 28/05/14 14:22 da Zender
  • Discussione Buiomega71 • 28/05/14 10:13
    Consigliere - 26015 interventi
    Polly (una bruttissima ma vitale Sheila McCarthy) e una ragazza completamente sola, con l'hobby della fotografia, che vive in uno squallido appartamentino (in compagnia di un gatto) nella periferia di Toronto

    Sogna spesso ad occhi aperti (come il Danny Kaye di Sogni Proibiti) e trova lavoro come segretaria presso un ambiziosa e snobbona propietaria di una galleria d'arte moderna, che ha una relazione lesbo con una giovane pittrice e si sente irrealizzata come artista (vorrebbe essere immortale creando un opera che il mondo acclami come un capolavoro)

    Polly rimane estasiata dallo charme della donna, finchè l'amara verità non salterà fuori...

    Inusuale, bizzarra, originale, frizzante commedia con tocchi surreali e fiabeschi, tra sottigliezze lesbo e suggestivi momenti visivi naif che sfiorano il poetico

    Dagli onirismi di Polly quando si addormenta di colpo (sempre virati seppia, e con sottofondo "Lakmè" di Delibes-ovvio che nel sentirla mi e subito venuto alla mente Miriam Si Sveglia a Mezzanotte-dove si arrampica come l'uomo ragno sui palazzoni di Toronto-con delle ridicole ventose-per poi precipitare e spiccare il volo che manco Superman, dove disquisisce con la sua principale, sulle rive di un lago, di Freud mentre camminano sulle acque, o rapita dal canto acuto e stridente delle sirene-che mette i brividi-, i quadri abbaglianti), a momenti di puro umorismo (tutta la divertente parentesi al ristorante giapponese), a lievi tocchi drammatici (il prefinale menzognero sulla verità della sua principale, con tanto di "vendetta" a base di thè bollente), sino alla chiusa finale quasi magica alla Monty Python, con la porta che dà sul boschetto dietro casa

    Intuizioni in tempi non sospetti (il film si dipana sul racconto di Polly, in prima persona, davanti ad una telecamera), tra quotidiano (Polly pedina nel bosco due fidanzatini che amoreggiano per immortalarli in fotografia), fantastico e picchi di crudeltà (le foto di Polly scartate senza pietà dalla sua principale)

    La Rozema narra in toni lievi, con sprazzi di grande talento, una storia sbalestrata tutta al femminile (poche o sfuggenti le presenze maschili), anticipando alcune suggestioni proprie di Jane Campion, trasudando femminilità da tutti i pori (film sulle donne, fatto da una donna, dei sogni di una donna, in un mondo di donne)

    Peccato per qualche ingenuità e di alcuni sbandamenti narrativi (forse dovuti dall'essere un opera prima), come , ad esempio, Polly che dirige un orchestra come il Nichetti di Allegro non Troppo o il disquisire sull'arte e la pittura che mi e risultato francamente noioso

    Per chi cerca qualcosa di alternativo e bizzarro. Puramente e indissolubilmente femmineo.
    Ultima modifica: 28/05/14 13:51 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 28/05/14 10:18
    Consigliere - 26015 interventi
    Da assistente di David Cronenberg sul set de La Mosca, a regista talentuosa, bizzarra e originale di surreali fiabe in odor di lesbismo, Patricia Rozema , talento mai davvero esploso nella new wave ottantiana canadese

    http://df7ok8j6on3a4.cloudfront.net/images/blipthumbs/F_M_PatriciaRozema_AshleyL_N_480.jpg
    Ultima modifica: 29/05/14 15:11 da Buiomega71
  • Curiosità Buiomega71 • 28/05/14 10:21
    Consigliere - 26015 interventi
    Il film della Rozema è stato presentato in anteprima al Festival di Cannes 1987, nella sezione "Quinzaine des rèalisateurs", dove ha ottenuto subito un ottimo successo critico ed ha vinto il premio del pubblico come migliore opera prima.

    Fonte: Scheda di Ciak del film