La furia di Ercole - Film (1962)

Girato da Parolini con il medesimo cast del precedente Sansone, rimastica senza inventiva tutti i luoghi comuni del peplum, dal perfido ministro che mira a spodestare la legittima detentrice del potere alle immancabili prove di forza (ridicola quella contro uno scimmione più finto che mai). Discreto l’allestimento delle scene di massa durante l’insurrezione popolare e curioso il ruolo di un tredicenne Franco Gasparri, fan di Ercole e deus ex machina nei momenti cruciali. Lo spettacolo a corte è allietato dalle danzatrici del corpo di ballo di Zagabria.

Fotocopia di Sansone dello stesso Parolini che ne riprende struttura e cast, con Brad Harris nella parte del vendicatore muscoloso, la sensuale Mara Berni nel ruolo di regina usurpatrice, il torbido Serge Gainsbourg come consigliere tiranno e il balletto dell'opera di Zagabria a fare da tappezzeria. Peplum senza infamia e senza lode che vede il forzuto eponimo misurarsi con elefanti (veri), leoni (veri a tratti), macigni di cartapesta e un anonimo stunt-man mascherato con un costume ridicolo da gorilla.

Stesso cast e stesse scenografie di Sansone, con il regista Parolini che come al solito imprime alla storia un ottimo ritmo ma limita molto le "parolinate", e cioè le parentesi divertenti. Come al solito nei film mitologici il ruolo di punta tocca ai cattivi, e in questo caso Serge Gainsbourg è davvero straordinario, crudele e cinico come non mai. Notevole lo scontro con il "gorilla"; bravo Alan Steel muto.

La furia di Ercole e la prova della sua forza sovrumana praticamente si manifesteranno solo negli ultimi venti minuti; il resto è il solito peplum in cui tutto scorre dentro a un racconto fatto di stereotipi e luoghi comuni: i cattivi, i delatori, l’eroe senza macchia e senza paura. Il semidio qui ha il fisico superlativo di Brad Harris con pettorali mai così ipertrofici. Inoltre risulta impoverito da pochi esterni girati. Va bene per seratine disimpegnate, ma nulla di più.