Lot in Sodom - Corto (1933)

I sodomiti (tutti maschi, ça va sans dire, e seminudi) vogliono il baldo angelo e rifiutano le grazie muliebri della figlia di Lot e perciò saranno puniti, come l'episodio biblico ricorda. Stilisticamente c'è una fusione tra scenografie espressioniste e sperimentalismo dell'immagine alla Man Ray: ne vengon fuori 20 minuti sorprendenti, spiazzanti (anche per il tema gay esplicito e alcuni nudi), ma con una raffinatezza visiva di grande fascino, in cui le sovrapposizioni, i fermo-immagine, le scritte, certe inquadrature si rincorrono con gusto.

Enigmatico, onirico, teatrale, biblico, erotico. Un cortometraggio che riesce a render bene, seppur con le poche immagini, il senso di libertà sessuale che faceva di città come Sodoma o Gomorra uno scandalo per i bigotti e un abominio ai loro occhi. In questo riesce bene, vincendo il paragone anche con film come Sodoma e Gomorra. Sui due piatti della bilancia ci sono gli abitanti di Sodoma tutti seminudi e la repressa famiglia di Lot alla quale non resta che osservare orge di corpi maschili danzare. Poi le fiamme. Sperimentale colto.