L'attimo fuggente della prof Brodie! Splendidamente interpretato da Maggie Smith, è un vivace ritratto d'ambiente, e un prezioso studio di caratteri. La consapevolezza del desiderio portata alla luce, in un gruppo di allieve adolescenti, dal loro rispecchiarsi nell'esaltato anticonformismo di una matura insegnante. Ma chi insegna a mettere in discussione l'autorità, deve aspettarsi che la prima autorità ad essere messa in discussione sia la propria! Sensibile e amaro, esplora con finezza la complessa dialettica di ogni percorso di crescita, nelle donne, e negli individui, di ogni età.
Anni 30 in un collegio femminile inglese. Una insegnante, volitiva e grande ammiratrice di Mussolini, cerca di educare le sue allieve secondo i propri ideali, ma finisce per plagiare le più deboli con esiti tragici.. Grande interpretazione di Maggie Smith (meritatissimo Oscar) nel ruolo difficile di una donna manipolatrice ed in fondo ipocrita, ma, almeno inizialmente, anche affascinante nel suo anticonformismo, per cui si riesce a comprendere come possa influenzare le adolescenti a lei affidate. Particolarmente fuorviante il titolo italiano.
Spesso viene sottovalutata l'importanza dell'influenza dei docenti sui propri discepoli, primo approccio conoscitivo al mondo adulto, soprattutto in tempi remoti quando il loro rapporto era più stretto. Qui, inoltre, si analizzano saggiamente le personalità piscologiche dei vari protagonisti – le loro paure, i loro desideri, il modo in cui assorbono gli eventi che li circondano, la maturazione – con intuizione piuttosto rara. Le componenti tecniche sono ottime e in particolare campeggia l'egregia prova del cast. Deliziosa la Franklin.
Edimburgo 1932. In un collegio femminile, un'insegnante induce le sue allieve a una condotta più anticonformista. Può essere inteso come un ben fatto tentativo di analizzare i rischi dell'eccessiva restrizione e quelli di un eccesso di idee controcorrente, trattando con equilibrio il contrasto tra puritanesimo e trasgressione. Meritato l'Oscar a Maggie Smith come miglior attrice in un ruolo difficile per le implicazioni psicologiche che deve far emergere. Quasi un Attimo fuggente al femminile anticipato di vent'anni.
Insegnante si atteggia a modello per quattro alunne. L'approccio è teatrale; gli adulti si credono superiori e non sanno che conseguenze possono provocare sulle fragili menti. I temi trattati sono piuttosto impegnativi (sebbene ci si trovi ancora negli anni 30), come l'incensare il fascismo o il franchismo o il mostrare i primi accenni di sensualità nelle ragazzine. La Smith esprime al meglio le sfaccettature di una donna emancipata che nasconde diversi lati oscuri e che, grazie a un vanitoso egoismo, pensa di essere nel fiore degli anni.
MEMORABILE: Le tele del pittore con i volti uguali; I riferimenti culturali italiani; La ragazzina che fa la modella nuda.
Un film in bilico su generi insidiosi, dalla commedia socio-politica al dramma adolescenziale, condanna il fanatismo progressista ma nega ogni possibile risoluzione morale. Ronald Neame dirotta i personaggi verso una conclusione definitiva e disincantata, tra psicologie inghiottite dall’ombra del puritanesimo e caratteri fuorviati dal mantra dell’istituzione. Grande temperamento di Maggie Smith, altera e decadente. Soave e velenosa la delicatezza di Pamela Franklin.
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