Primal - Film (2010)

Immaginate il vostro amico più nerd alla sagra dell'home-video. Guardatelo, è intento a leggere il retro di un dvd: un'illogica sinopsi condita da ripugnanti vermozzi, donne dai denti aghiformi come demoni, leprotti mutanti, sanguisughe come se piovessero e lo sterminato outback-australiano a intelaiare il tutto. Sì, la mano che gli vedete allungare sta puntando senza esitare al portafogli. Peccato. Una volta a casa, il vostro amico-sociopatico maledirà l'acquisto. Perchè Primal, più che un horror, è un inconsistente/ ameno giocherello-citazionista da vedere e resettare. Pelicula para dormir.

Sei giovani si recano in un posto sperduto in Australia per scoprire delle misteriose pitture rupestri, ma troveranno un'anomalia primordiale e maligna, che infetta gli umani rendendoli bestie carnivore con zanne affilate. In realtà la faccenda è un po' confusa, e non mi ci provo neppure a spiegarla. Ma il peggio è che dialoghi e situazioni sono così stupidi da sconfinare spesso nel comico involontario, e i protagonisti sono così insopportabili da sperare per loro nella sorte più nefasta. Pessima sceneggiatura, qualche scena guardabile.

Spero che Josh Reed sia al debutto dietro alla cinepresa, perché Primal ha un senso solo come palestra per un giovane cineasta. Travolti da un fiume in piena di clichè da survival horror assistiamo al massacro del solito gruppo misto di studiosi/deficienti (della serie "speriamo che gli ammazzino TUTTI e possibilmente MALE") ma senza particolari guizzi sotto il profilo gore, che alla luce delle premesse era l'unico modo per salvare la baracca. Troppo derivativo per risultare interessante.

Ragazzotti come carne da sbudellare, possessioni, una foresta, un mostro in agguato… Non c’è una trama, ma solo una gara a eliminazione con qualche tocco gore ripugnante (il canguro a pezzi) e le usuali chiacchiere (stavolta attorno al fuoco) per allungare il brodo. Nulla che non si sia già visto. L’ambientazione australiana rimane anonima e mai sfruttata. Reed cerca di risollevare le sorti con qualche catfight: la palpebra, però, cala inesorabile.