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VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/02/11 DAL BENEMERITO LUCIUS
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Un film avulso e inconcludente per il genere a cui appartiene. Non è girato neanche tanto male, ma è così povero di idee da lasciare basiti. Una ragazzina alle prese con la sua scomoda verginità e con il desiderio di avere il suo primo vero rapporto che le permetta di provare a se stessa di non essere frigida, dopo vari tentativi andati in bianco, si concede ad un coetaneo appena conosciuto. Scomodo, desolante, irritante e sgradevole.
Alla fine servirà quantomeno a prendere coscienza di sé, l'excursus concentrato in 48 ore di Lili, che non ne può più di restare vergine (e ha solo 14 anni!). Lei come altre possono cercare il primo rapporto sessuale per tanti motivi, ma in Lili domina la consapevolezza di non essere bella (pur se carica di ormoni), di avere dei familiari squallidi; avrà il grosso merito di capire in tempo zero e ribellarsi alla negatività dei falsi moralismi, conditi fra l'altro dalla vigliaccheria di cercar di dare il colpo di grazia a chi ormai è morto dentro.
MEMORABILE: "I sentimenti non hanno niente a che fare con la misura dei seni"; "Allora mi ami? ""Ma che fattispecie di coglione" (e dopo 10 secondi il sorriso).
Catherine Breillat HA DIRETTO ANCHE...
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- Uscì in vhs per la Panarecord, poi più nulla. Da una vita le dò la caccia, ma senza risultati. Non c'è manco su Ebay :(
- Ahahah! Ma taglia 36 si riferisce proprio alla taglia di abiti della protagonista, Lucius? Ma la taglia 36 francese è una 40 italiana, non lo sanno i titolisti? ;) Lo dico perché sulle prime mi ero preoccupata che la ragazza fosse troppo magra, poi ho visto che invece sta in forma, menomale! XD
- Infatti è proprio così.La Breillat è francese e gli italiani sono italiani...:-)
Specie in queste cose.E' in carne si... - Direttamente dalla collezione privata di Buiomega71, la vhs Panarecord:
Ultima modifica: 3/03/16 20:03 da Zender - La copia visionata è francese con sottotitoli inglesi, quindi un ottimo ripasso. E' vero che ci sono momenti vuoti, ma le scene d'isteria non sono male, ed è interessante notare come lei apra gli occhi in un periodo molto breve, specie nel categorizzare ciò che è male e ciò che è peggio. All'inizio infatti la protagonista è un groviglio di ormoni e sensazioni, alla fine è sempre se stessa (non meno volgare, anzi...e qui a parolacce altro che quartieri malfamati o poliziotti californiani)ma capace di valutare molto meglio qualsiasi evento. Le scene che mi son piaciute di più son state l'incontro col cantante lirico e il fallo disegnato sui vetri appannati, perché era davvero la miglior risposta a chi bastarda lo era integralmente. Senza farmi impazzire a me è piaciuto.
