La rivolta - Film (2001)

La rivolta nel ghetto ebraico di Varsavia vista da angolazioni diverse, il tremendo intreccio morale e religioso che imponeva un dubbio atroce: rispettare gli accadimenti come un ordine divino ineluttabile o ribellarsi di fronte al massacro? Il cast recita in modo superlativo, fotografia e ambientazione sono ammirevoli. Il film, con picchi di elevate fattura stilistica, entra nel vivo di quello che è stato il più grande tentativo del popolo ebraico di riscattare la propria dignità dall'annientamento.

L'ebreo Avnet riprende uno degli avvenimenti più celebri della resistenza ai nazisti durante la Seconda guerra mondiale: la rivolta nel ghetto di Varsavia, che causò non pochi grattacapi, soprattutto a livello di immagine, alla possente macchina da guerra germanica. I fatti, ancor oggi controversi, sono raccontati con un buon ritmo in modo piuttosto verosimile, forte anche della buona cura nella ricostruzione ambientale e dell'ottima prova del cast. Un film molto utile, che permette di aprire un altro scorcio di verità sulla barbarie nazista, che informa bene senza mai essere noioso.

Accurata rievocazione della tragica e al tempo stesso gloriosa resistenza degli ebrei di Varsavia alla brutalità dell’occupazione nazista, in cui il rigore storico e l’approfondimento di riflessioni su morale e onore si traducono in una narrazione che tiene desta l’attenzione fino alla fine senza perdersi in inutili digressioni. Tecnicamente di grande pregio, per la ricostruzione dell’ambiente in cui si svolsero i fatti e per la fotografia, e sorretto da una grande prova di tutto il cast (notevoli, in particolare, Voight, Sutherland e Schwimmer).