Il Grinta - Film (2010)

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Il Grinta
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: True Grit
Anno: 2010
Genere: western (colore)
Note: Tratto dallo stesso romanzo dell'omonimo classico con John Wayne.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Poteva essere un’ottima idea, quella di innestare i dialoghi vivaci dei Coen in un copione dalle potenzialità brillanti come quello tratto dallo stesso libro che originò il leggendario “Grinta” di John Wayne (fu l’unico Oscar, per l’attore). Ed in effetti fin dall’inizio si capisce ad esempio che la ragazzina decisa ad ingaggiare il Grinta per ritrovare l’assassino del padre ha molte più frecce al suo arco rispetto all’originale proprio grazie all’ironia che i Coen mettono nei dialoghi. La prima parte è scoppiettante, e l’entrata in scena del vecchio Grinta (un superbo Jeff...Leggi tutto Bridges) al processo ci mostra un protagonista azzeccatissimo, una delle scelte vincenti alla base del film. I battibecchi con la ragazzina sono spassosi, il rapporto tra i due sfumato come meritava. Quando il film comincia a perdere decisamente colpi è dal momento in cui prende il via l’avventura vera e propria, la caccia al killer in libertà. Per quanto fascinosi, i paesaggi non reggono il paragone con quelli utilizzati nell’originale e gli interminabili amarcord di Jeff Bridges mentre lui, lei e l’altro (Matt Damon, il texas ranger) cavalcano nei boschi si fanno spesso tediosi. Tutta la lunga parte centrale ha pochi picchi, e si ritorna davvero in sella solo nell’ultima mezz’ora, quando il previsto faccia a faccia col ricercato (Josh Brolin) darà il via a gustose evoluzioni. I Coen si concedono qualche buon virtuosismo qua e là, si allontanano dal più “piatto” modello con la consapevolezza di chi conosce il cinema di oggi, ma faticano comunque a tenere alti i ritmi non volendo evidentemente staccarsi troppo dal passo maestoso e solenne dei vecchi western. Al di là di tutto manca poi quel vero coinvolgimento che un film così avrebbe dovuto saper provocare. Ed è strano, vista la cura riposta nel disegno dei protagonisti (tranne nel texas ranger di Matt Damon, anonimo forse anche per colpa del suo interprete).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/02/11 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 3/03/11
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Il Gobbo 22/02/11 14:26 - 3015 commenti

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Il manierismo talvolta sublime dei Coen trova pochi sbocchi dentro un genere già iperstilizzato, decostruito, demitizzato e ri-mitizzato come il western. L'esercizio stilistico appare quindi un po' estemporaneo, nè elegiaco nè deformato sul grottesco (come poteva essere più nelle corde dei due - ma non con questo soggetto). Rimane un western ben fatto, il che per gli aficionados è già qualcosa, ma la cui necessità è perlomeno opinabile. D'altra parte, quali e quanti film odierni sono "necessari"?

Rambo90 19/02/11 01:45 - 7676 commenti

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Scialbo e poco coinvolgente remake di un classico diretto da Hathaway e intepretato dal grande John Wayne. La storia ripete pedissequamente quasi tutti i punti salienti dell'originale, spesso ripetendone interi dialoghi, cambiando solo il finale e aggiungendo una inutile nota malinconica. Bridges regge alla grande il confronto con il suo predecessore ed è lui l'ottima carta che i fratelli Coen si giocano. Per il resto ci si annoia molto all'inizio (quando Bridges non c'è) e ci si diverte leggermente nella seconda parte. Un'occasione sprecata.

Puppigallo 19/02/11 16:06 - 5258 commenti

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Wayne Grinta era un classico. C'era quindi molta curiosità nel vedere il remake. Alla fine, la pellicola in sè non dice nulla di nuovo, aggiungendo ben poco rispetto all'originale. La ragazzina, da testarda, qui è diventata anche colta e parecchio saccente, oltre a dimostrare una sicurezza e una maturità fantascientifiche per la sua età, nonostante gli eventi l'abbiano costretta a bruciare le tappe. Ma resta un personaggio piacevole e poco irritante. Anche Bridges, in versione Grinta, se la cava piuttosto bene, mentre Damon non convince (il personaggio lo aiuta poco). Un discreto western.
MEMORABILE: Il ragazzino di colore spiega alla ragazzina perchè il cavallo è confuso con lei sopra: "Sei troppo leggera...crede di avere un tafano sulla groppa".

Belfagor 22/02/11 12:13 - 2689 commenti

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Di tanto in tanto nelle sale compare un western, a riprova del fatto che il genere non è stato dimenticato; e generalmente si tratta di un buon film. Questo remake dei fratelli Coen non fa eccezione. Bridges, nel ruolo del burbero protagonista, è senza dubbio il migliore, ma anche il resto del cast è bene in parte, con la parziale eccezione di Damon, che pare piuttosto ingessato dietro quei baffi da mandriano. Meno coeniano rispetto ad altre pellicole, ha la giusta dose di ironia e azione per intrattenere. Ottima fotografia.
MEMORABILE: La scena finale sulla collina; "Sparo alle spalle dell'ultimo, così capiscono che abbiamo intenzioni serie".

Jandileida 23/02/11 19:29 - 1560 commenti

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I Coen nulla aggiungono e nulla tolgono all'originale o al western in generale ma lo fanno con una discreta classe e con la loro buona mano riescono a "dare un tono all'ambiente". L'originale è ripercorso fedelmente, tanto che viene da pensare che, dopo i western moderni, i fratelloni abbiano deciso di tornare alle origini per far rinascere un genere; a mio modesto parere l'operazione è riuscita solo a metà. L'ottimo cast e alcuni spunti registici rendono infatti il film piacevole, anche se per tutta la proiezione ci si domanda "ma non l'ho già visto?".

Capannelle 24/02/11 08:34 - 4398 commenti

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Ecco il western dei Coen, basato su antieroi modello Gli spietati di Eastwood e stilizzato alla loro maniera. Incuriosisce all'inizio, sembra decollare a metà ma poi alterna parti stucchevoli (vedi la sfida a revolverate o alcuni dialoghi notturni) ad altre più riuscite e si incanala in un finale così così. Attori ben diretti anche se i loro personaggi non sono fantastici: dall'incompiuto Brolin ad un Bridges simpatico ma in fondo prevedibile.
MEMORABILE: Quando la ragazza emerge dal fiume col cavallo, uno splendido movimento di macchina.

Inseminoid 26/02/11 13:59 - 32 commenti

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Scolasticamente il film dei Coen è un gran film. Elegante e forte. Una cosa va detta: non avendo visto l'originale non ho capito se la vera Grinta del film sia la ragazza. Gli attori tutti sopra le righe vanno a scuola di western, tutti promossi con la ragazzina insopportabile in testa! Bocciato il doppiatore di Jeff Bridges: se l'avesse doppiato lo stesso del Grande Lebowsky o di Crazy Heart ne avremmo guadagnato tutti. Emozioni poche, ottimo però per una domenica pomeriggio al cinema, ti fa fare un salto indietro nel tempo, quando i western riempivano i cinema.
MEMORABILE: I Coen come in No Country danno il meglio nelle panoramiche dall'alto che, abbinate a scene di spara e fuggi, sono gioia per gli occhi.

Galbo 27/02/11 08:41 - 12380 commenti

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Un pò a sorpresa, i fratelli Coen riprendono un classico di Henry Hathaway e il risultato è decisamente buono confermando i due come autori versatili e a loro agio con svariati generi cinematografici. Scontata la buona performance di Jeff Bridges (non sfigura al confronto con Wayne), la vera sopresa è l'ottima Hailee Steinfeld giustamente candidata all'Oscar. Breve ma incisivo il ruolo di Josh Brolin, sottotono Damon, forse non adeguato alla parte. Molto buone regia e fotografia per un film che non sarà un capolavoro ma è molto godibile.

Philippo 28/02/11 11:10 - 4 commenti

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Veramente un bel film! Un western come non se ne vedevano da tempo, ricco di atmosfera, carico di emozioni e girato magistralmente. Il cast vede protagonsita un duo (Jeff Bridges e Hailee Steinfeld) da urlo, affiancato da un perfetto Matt Damon nella parte del ranger texano vagamente sbruffone. Ma bravissimi anche tutti i comprimari. La colonna sonora mai eccessiva ma puntuale nel sottolineare ogni fotogramma è la dimostrazione che si possono scrivere bei commenti per un western anche senza fischi, botti e chitarroni (Tiomkin docet). Da vedere!

Greymouser 2/03/11 18:53 - 1458 commenti

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Non l'ho trovato esaltante: la storia stenta a decollare, e alcuni personaggi sono davvero poco caratterizzati. Quelli che lo sono meglio, appaiono o troppo sopra le righe (Bridges) o molto improbabili (la ragazzina). Il finale è forse la cosa migliore, nella sua essenza poetica ma asciutta. Sarebbe da vedere in lingua originale solo per apprezzare la parlata cantilenante e scartavetrata di Jeff Bridges.

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Harrys 3/03/11 14:58 - 687 commenti

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La grande passione mai celata (Non è un paese per vecchi docet) dei Coen per il western trova finalmente riscontro diretto: rivisitando un classico di John Wayne. Estremamente rigoroso, votato a non trascurare il minimo dettaglio (che riguardi l'ambientazione o il tessuto narrativo), trasudante venerazione per un genere che non può definirsi rilevante nel panorama odierno. La granitica direzione attoriale salta immediatamente all'occhio, con particolare menzione per la giovane Hailee Steinfeld, interprete di un personaggio problematico. ***

Fiezul 7/03/11 14:42 - 25 commenti

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È un racconto dal passo difficile, che chiede l'adeguamento a ritmi non più consueti. Una storia western con la cadenza della frontiera. Lenta inesorabile ricerca, vendetta. Coi contorni vagamente surreali: una bambina donna che tratta e cavalca e spara senza paura. E questa pazzia rafferma e controllata è terreno per i Coen. Così come una certa cinica malinconia. In fondo è un film-tumulo, di un certo tipo di storia. Di un certo tipo di western antico.

Lupoprezzo 29/03/11 13:40 - 635 commenti

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I fratelli Coen mettono mano al romanzo di Charles Portis (ma per chi ha visto il film di Hathaway non fare patragoni è difficile, per non dire impossibile) e rileggono il genere western usando un canovaccio piuttosto classico ma dal taglio moderno, non rinuciando a qualche piccolo tocco personale (il medico) francamente evitabile. La confezione è buona e il film scorre degnamente, riservando qualche scorcio paesaggistico pregevole. Tuttavia il filone magico di questo genere si è purtroppo esaurito ai tempi del mitico Sam.

Saintgifts 12/04/11 00:26 - 4098 commenti

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Non ho visto la versione con John Wayne (ma la vedrò, farò un percorso alla rovescia) quindi nessun paragone. Tecnicamente è un buon film e bene interpretato; che non lo rende ottimo c'è la parte centrale, con una notevole caduta di ritmo in tutti i sensi, fino a far perdere la sensazione dell'inseguimento, giudicata forse non necessaria (tanto l'incontro con i cattivi era già sul copione). E poi ci si spara a bruciapelo senza troppi danni (gente di ferro), c'è una lingua che subito guarisce...

Xamini 19/05/11 00:38 - 1247 commenti

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Il suo peccato è quello di non arrivare in fondo ed ergersi a parodia (alla Coen) del genere. Il suo secondo peccato sta nelle lunghe chiacchiere utili alla costruzione de Il grinta (il personaggio), che costringono a una parte centrale talora di peso. Per il resto rimane un bel lavoro che omaggia non tanto il film che valse l'oscar a Wayne (i Coen lo hanno visto da piccoli, ma non l'hanno rivisto prima di girare questo), quanto il romanzo originale. Sempre più bravo Bridges e parimenti soddisfacente questa inedita Hailee Steinfeld trovata, dopo mesi di casting in giro per l'America, proprio dietro casa.
MEMORABILE: Il grinta con in braccio la ragazzina sotto al cielo stellato

Mdmaster 27/06/11 12:19 - 802 commenti

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I Coen si confermano nuovamente a loro agio come moderni autori di buon cinema, pur non brillando particolarmente in salsa western. Ottime le performance di Bridges e della Steinfeld, fotografia curata e attenzione maniacale ai dettagli; apprezziamo certamente. La vicenda, però, difetta spesso di ritmo, affossandosi su dialoghi piuttosto noiosi e sterili, specialmente dopo l'inizio della caccia. Peccato perché c'erano tutti gli elementi giusti per tirar fuori una pellicola memorabile, invece scivola via lasciando poco. Così così Matt Damon.
MEMORABILE: La sfida finale uno contro quattro; il casuale incontro tra la ragazza e il tanto cercato Tom Chaney.

Ishiwara 13/06/11 22:05 - 214 commenti

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Ramake con qualche cambiamento qua e là, ma che nell'insieme rimane fedele all'originale. Unica grossa differenza il finale, che qui ci porta avanti di 25 anni... Certamente regge il paragone con l'originale con un Bridges che non ha proprio nulla da invidiare a Wayne, anzi dà vita ad un Cogburn decisamente più cupo e "sporco", ma sono anche passati quarant'anni e lo stile recitativo è cambiato con la società. Nel complesso godibile e curato: il tocco dei Coen si vede e fa la sua figura.
MEMORABILE: "Ma avevamo promesso di seppellirlo!" - "Il terreno è troppo duro. Se quegli uomini volevano un funerale decente si dovevano far ammazzare d'estate".

Jena 18/06/11 13:05 - 1550 commenti

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Buono perché i Coen sono troppo bravi e quasi mai sbagliano un film e nei film quasi mai sbagliano un'inquadratura, però... però mi sembra manchi un po' della "grinta" dell'originale, che era un film di genere meno perfetto ma forse proprio per questo più convincente. Quella dei Coen sembra più un'operazione pensata a tavolino ed ottimamente realizzata (tra i producers non a caso c'è Spielberg), ma meno "vissuta" del film di Hathaway. Bridges è molto bravo, ma la grinta del vecchio Wayne nel suo genere è inarrivabile..
MEMORABILE: Gli scambi di battute con la bravissima Steinfeld che riesce a non essere antipatica; lo scontro uno contro quattro (meno efficace però dell'originale).

Enzus79 13/10/11 15:11 - 2873 commenti

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Un western firmato dai Coen poteva essere un azzardo, invece mi è sembrato un film riuscito con ottimi interpreti. Le scene clou sono davvero poche, ma quello che convince di più sono appunto le personalità dei protagonisti, che litigano sempre fra loro. Buono.

Jofielias 29/12/11 16:40 - 170 commenti

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Solo il cinema o la vita potevano essere così sfacciati da accoppiare un vecchio sceriffo ubriacone e una quattordicenne impertinente e tenace. Ma l'improbabile duo funziona, grazie a un'ottima (e furba) sceneggiatura e un cast affiatato. Uno dei meriti della messa in scena dei Coen è quello di restituire il sapore del tempo (anzi, direi l'odore sgradevole dei panni sporchi e della cacca di cavallo). Un western ammiccante ma ben fatto che lascia una bella sensazione a fine visione. (E che goduria vedere Matt Damon preso per i fondelli!)

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Rullo 29/12/11 13:45 - 388 commenti

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Un classico western rivisitato in chiave Coen, che non è un remake ma un altro adattamento dal libro. Mancava un film simile nella loro filmografia, che è sicuramente un gran curriculum. Di spicco le prove recitative, brava anche la giovane Steinfeld ma soprattutto un Bridges sulle orme di Cuore selvaggio piuttosto ispirato.

Nando 4/01/12 18:01 - 3810 commenti

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Remake di un classico del passato in cui non si osservano novità; anzi, si segue pedissequamente la trama nonostante la variazione finale. Fotografia luminosa e coinvolgente, Bridges è uno sceriffo credibilissimo e la Steinfeld brava ma troppo saputella, deludente Damon. Nel complesso godibile.

Tarabas 10/01/12 20:32 - 1878 commenti

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The Coen Bros. go west. Mi aspettavo un approccio postmodernista al western (un po' quel che i Coen fecero con il noir in Crocevia della morte). Invece il film è proprio un western classico, con tocchi di notevole realismo nella descrizione dei personaggi, sporchi e maleducati. Girato e fotografato con grandissimo gusto, sorpassa nettamente l'originale, girato da un Wayne ormai troppo anziano per la parte. Bravissimi anche Damon e la sorprendente ragazzina Steinfeld, a cui la grinta non manca di certo. Ostico l'audio originale, Bridges non parla, bofonchia.

Piero68 13/02/12 11:43 - 2955 commenti

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Coen Bros. fuori dai canoni. E non perché il film sia un western ma perché manca il loro tocco di originalità, quella sorta di humour nero che contraddistigue film come Fargo e tanti altri. Ci provano anche, ma visto che il personaggio principe è una bambina, non possono forzare la mano. Ne viene un fuori un film sicuramente superiore all'originale ma che non è né carne né pesce. Molto dialogata la prima parte ed un chiaro omaggio al cinema del nostro Leone nella seconda. Non mi ha convinto molto, vista anche la qualità di alcuni recenti western.

Hackett 14/05/12 17:33 - 1865 commenti

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Era ora che i Coen smettessero di citare il west e si prendessero la responsabilità di girare un vero western. Il risultato farà arricciare il naso ai puristi del buon Wayne, ma questo remake si può considerare un buon film. Ottime immagini, attori in parte e due ruoli, quello di Bridges e della ragazzina, che spiccano su tutti. Non c'è forse la cattiveria tipica dei registi, che rimangono soprattutto affascinati dal loro attore protagonista, ma il risultato è accettabile.

Cloack 77 8/07/12 17:13 - 547 commenti

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Jeff Bridges stavolta non compie il miracolo "Lebowski" e la sua interpretazione naufraga al cospetto del monumentale John Wayne: troppo marcata, a tratti esageratamente macchiettistica e con qualche espressione forzata. La stranezza di questa pellicola sta proprio nell'elemento Bridges, l'elemento fondamentale mancante. Manca il cuore della struttura e, per un film incentrato su una tale figura, non è poco.

Mutaforme 8/07/12 18:02 - 415 commenti

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Commedia-western che mette insieme un'improbabile coppia composta da un'insopportabile ragazzina e un vecchio cowboy. Ne scaturisce una breve avventura, più densa di dialoghi che di azione. Dignitoso ma non brillante; in definitiva un remake di cui si poteva fare tranquillamente a meno.

Daniela 17/12/12 13:06 - 12625 commenti

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Anche se il Grinta di Bridges, arruffone ed ironico, è molto più simpatico di quello monolitico di Wayne, la rilettura coeniana di questo semi-classico western non può dirsi molto riuscita: inizio brillante, epilogo all'insegna della malinconia, ma nel mezzo c'è solo un onesto ed "ordinario" film d'avventura che, nonostante la bellezza degli scenari naturali (pezzo forte anche nel vecchio film) fatica di conquistare mente e/o cuore ed il fatto di dover gestire un genere così codificato non può essere considerata una scusante per la scarsa originalità della messa in scena. Discreto ma nulla più
MEMORABILE: La corsa verso il finale - prima a cavallo e poi a piedi, di notte

Ryo 8/02/13 10:44 - 2169 commenti

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Un ottimo film avventuroso ambientato nel far west, dalla bella regia e fotografia. Uno di quei film cha sa bene come coinvolgerti, catturare l'attenzione e tenerti con il fiato sospeso nei giusti momenti. Ben costruiti e realistici i personaggi. Per essere un film diretto dai fratelli Coen le mie aspettative erano più alte, ma in effetti si tratta di una sceneggiatura non partita da loro ma da un romanzo, da cui ne è stato tratto un altro adattamento prima di questo, nel 1969, con John Wayne
MEMORABILE: Il duello finale; La fossa dei serpenti; Tuttomatto alla fine.

Didda23 3/06/13 19:25 - 2426 commenti

I gusti di Didda23

Lato estetico ineccepibile grazie a elegantissimi movimenti di macchina accentuati da una calorosa fotografia che ne acuisce i dettagli. Purtroppo la sceneggiatura parte alla grandissima con dettagli eletrizzanti in pieno stile coeniano ma col proseguire dei minuti si sgonfia pesantemente, non dando alla vicenda quel pizzico di pepe che avrebbe reso "utile" il remake. Visto il pessimo Ladykillers, forse sarebbe meglio per i fratelli di Minneapolis dedicarsi a opere originali, visto che con il loro nuovo linguaggio hanno raggiunto vette celestiali.

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Furetto60 25/07/13 15:51 - 1193 commenti

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Non conosco il film padre di questo remake, quindi il mio giudizio, libero da vincoli di confronti più o meno riusciti, si concentra solo su quello che ha visto, ed è stato un bel vedere. Il western è diverso dai canoni, riesce a dare un taglio più attinente alla realtà storica che spesso, come i film, ha messo in secondo piano le figure femminili. Infatti, pur essendo intitolato alla carismatica figura de Il Grinta, viene posta in risalto la figura della ragazza, capace di imporsi, con la sola personalità, nel duro mondo maschile.
MEMORABILE: Mattie portata in braccio, a piedi, con il paese che sembra non arrivare mai.

Cotola 1/10/13 00:26 - 9009 commenti

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I Coen “resuscitano” il western ma non lo fanno nel modo migliore, rifacendo un vecchio film (già non eccezionale) senza innestargli qualche idea che lo rivitalizzi. Così si va avanti stancamente per tutta la prima parte (che serve ad approfondire personaggi quasi tutti di maniera) per poi giungere ad una seconda più spigliata ma troppo frettolosa, specie nella parte finale. Ovviamente professionalità di regia e confezione sono indiscutibili, ma non bastano a spiccare il volo. Per fortuna c’è un meraviglioso Jeff Brifges ed una promettente Steinfeld.

Mickes2 20/10/13 13:16 - 1670 commenti

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Se non fosse per la personalità di Bridges si potrebbe anche dare solamente una sufficienza. Laddove lo stile coeniano sublima (l’assurdo, il grottesco, l’umorismo nero) qui, al contrario, si appiattisce perdendo verve e interesse verso i protagonisti, lasciando così al western classico (per altro omaggio poco riuscito) solo le sembianze e l’ambientazione. Tragedia relegata in un angolo, sguardo antieroico peckinpahiano debole, circolarità poco evocativa, lirismo stravisto ma demitizzazione funzionale e da inchino la fotografia di Deakins.

Schramm 7/03/15 17:43 - 3490 commenti

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Per i Coen nulla è così sacro e inviolabile da escludere un reset-reprint: non lo era Omero, figuriamoci Wayne. Ogni ipotesi di compromesso con la matrice è rotta, e proprio questa rottura rende rispettosa dell’originale l’opera: più è dei Coen, e più è di Hathaway, e più è di Hathaway e più fa gioco ai Coen, che il cinema se lo mangiano in tre mosse. A corredo una Steinfield indimenticabile per grazia e incisività, un Bridges la cui decadente maschera sembra commutata dall’aldilà di Gillian, un esempio di ricostruzione d’epoca da mandare ai posteri e un epos che andrebbe reso materia di studio.

Toporosso 4/10/15 14:29 - 77 commenti

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Triplo default: non conosco il romanzo da cui il film è tratto, non ho visto la versione di Hathaway e non sono così devoto ai fratelli Cohen da conoscere la loro intera produzione. Tuttavia, sono molte le suggestioni che si accumulano durante la visione. Un senso di grandezza e di malinconia, una sete di giustizia, un giusto mix tra dramma e commedia, la consapevolezza del tempo che scorre via mutando persone, valori, atmosfere. Cast perfetto, strepitosa Steinfeld. Vena di malinconia nel finale. Per me, la ciliegina sulla torta.

Alex1988 9/10/15 18:43 - 728 commenti

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Certo, i remake sono spesso fallimentari nella storia del cinema, ma i Coen sono sempre i Coen. E nonostante la prolissità del film, soprattutto nella prima parte, i due sono riusciti comunque a creare un buon prodotto che dimostra la loro passione per il western. Bravi gli attori e stupenda la fotografia.

Ultimo 13/04/16 18:09 - 1653 commenti

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Remake dell'omonimo film con John Wayne, questo western dei fratelli Coen risulta riuscito solo in parte, causa una sviluppo narrativo molto fiacco che annoia per quasi tre quarti di pellicola. Per fortuna l'ultima parte è molto ben costruita e porta il film alla sufficienza, sebbene rimanga lontano dai migliori del genere western. Convincente la prova di Jeff Bridges e molto brava la Steinfeld, giovane ragazza cocciuta e coraggiosa. Sottotono Matt Damon. Si può guardare, nulla di più.

Il ferrini 15/08/17 13:49 - 2345 commenti

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Il Drugo che fa John Wayne è una goduria così come lo sono le magnifiche scenografie di Fort Smith, ricostruite con un'accuratezza maniacale. Bellissimi i costumi, in particolare l'abbigliamento in daino di La Boeuf (Matt Damon) e i gambali in pecora di Ned Pepper. Come sempre con i Coen sono i particolari a fare la differenza e anche se la storia è nota ci si diverte. Bravo anche Brolin, già apprezzato nella fuga da Bardem nonché futuro produttore in Ave, Cesare! Utilizzo magistrale della MDP, fotografia impeccabile. Certamente meritevole.

Minitina80 12/05/18 16:42 - 2980 commenti

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Western piuttosto incolore e privo di mordente, più di tutto nella parte centrale in cui l’interesse si divide tra noia e indifferenza. Si salvano gli interpreti, in particolare sorprende la Steinfeld per la personalità. Bridges migliore di Damon, che dà l’idea di non essere adatto al ruolo. Inutile spendere parole sull’aspetto tecnico perché prodotti del genere hanno una confezione pressoché impeccabile, anche se va detto che il doppiaggio italiano è troppo caricato e non aiuta affatto. L’epilogo butta sul malinconico, ma è un po’ bugiardo.

Viccrowley 20/01/19 21:48 - 814 commenti

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I Coen prendono il classico di Hathaway e lo coniugano con la loro poetica visiva ed emozionale. Bridges è perfetto nel ruolo che fu del Duca, ma la vera rivelazione è l'intensa Steinfeld, vero motore della vicenda e cardine di un modo di vivere il West nuovo, corollario del tramonto inevitabile della frontiera. Poca azione, splendidi paesaggi e la consueta, ottima scrittura, rendono l'opera coeniana un omaggio malinconico e nostalgico a un mondo che stava scomparendo.

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Domino86 29/04/19 12:58 - 607 commenti

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I fratelli Coen prendono in mano un classico del passato e ne fanno un remake decisamente ben riuscito. Azzeccato il ruolo della ragazzina che lotta con ogni sua forza e mezzo per ricercare la giustizia. Il film è ben gestito e lo spettatore accompagna con interesse i protagonisti nel loro viaggio curioso di sapere quali saranno le loro sorti. Non manca un po' di humor nero dei due fratelli.
MEMORABILE: Non mi sono sposata: non ho mai avuto tempo da perdere!; Io vado sempre all'indietro quando indietreggio.

Pesten 3/08/19 17:18 - 786 commenti

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Fare il remake di un film iconico del genere, con protagonista l'icona mondiale del western, è altamente rischioso. I fratelli Coen evitano tutti i pericoli mettendo in piedi una pellicola che non ha pretese, se non quella di raccontare una storia nota con gusto e qualità, senza strafare e usando quello che il cinema moderno offre. Come sempre bellissima la fotografia e tutto il reparto visivo, così come veramente bravo Bridges nel difficile ruolo di vestire i panni di Wayne. Regge anche Damon, credibile nel suo ruolo da semi spaccone. Godibile.

Berto88fi 24/09/19 10:23 - 216 commenti

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Nella filmografia dei Coen non si può certo dire sia tra i film più riusciti; dopo un buon incipit, il resto della pellicola si trascina stancamente e, escludendo i piacevoli dialoghi, si sente la mancanza dei guizzi tipici del loro stile. La confezione però è sempre più che buona: ottima la fotografia, curate le ambientazioni, perfetti i costumi (la Zophres è una garanzia). Bridges non incide a sufficienza, bravissima la giovane Steinfeld: è lei il vero motore della pellicola.
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    DATI TECNICI

    * Lingue Italiano , Inglese , Tedesco , Spagnolo , Francese

    * Sottotitoli Italiano , Inglese , Inglese n/u , Tedesco , Spagnolo , Francese , Danese , Olandese , Norvegese , Finlandese , Svedese

    * Schermo 2.35:1 Anamorfico 1080p High Definition

    * Audio Dolby Digital 5.1 Dts Hd

    * Contenuti La Grinta di Mattie , Dalla Tournure al Daino - Vestirsi nel 1880 , Ricreare Fort Smith , Il Cast , Colt, Winchester e Remington : Le Armi di un Western ambientato dopo la Guerra Civile , Charles Portis - Il più Grande Scrittore sconosciuto... , La fotografia del Film “Il Grinta” , Trailer Cinematografico .
  • Homevideo Galbo • 26/05/11 05:46
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Esce anche in dvd con qualche extra in meno (quelli sulla fotografia e sullo scrittore Portis).