Racconto di Natale - Film (2008)

Tutto ruota attorno alla improvvisa grave malattia del sangue di Junon (Catherine Deneuve), che necessita al più presto di una donazione da un parente prossimo, compatibile al trapianto. Motivo più che serio per riunire elementi della famiglia da tempo lontani e non solo fisicamente. Sceneggiatura complessa, troppo incline alle sotto storie, tanto da risultare poco compatta nel suo complesso. Corale ma dispersivo...

A conferma della celebre affermazione di Tolstoj, seconda la quale "ogni famiglia infelice lo è a suo modo" giunge la vicenda di questo film francese che parla di un nucleo parentale in cui l'infelicità si è sedimentata per anni, stratificandosi tra i suoi componenti in un groviglio quasi indissolubile. La sceneggiatura è molto curata e rappresenta bene gli stati d'animo dei personaggi ma il film si perde in troppe sotto trame e la durata eccessiva appesantisce il tutto, nonostante l'impegno di un buon gruppo di attori.

La tranquillità di una anziana coppia benestante è scossa quando lei scopre di essere affetta da un tumore per cui si rende indispensabile ricercare un donatore di midollo compatibile fra figli e nipoti: è l'occasione per una riunione di famiglia in cui emergeranno rancori e segreti... Dialoghi curati e cast di buon livello non bastano a rendere avvincente questa commedia drammatica: le troppe divagazioni, certi passaggi forzati e la durata esorbitante provocano un senso di artificiosità alla lunga stucchevole. Peccato per l'ottima prova di Amalric nei panni del personaggio più sfaccettato.

Il dissidio transgenerazionale è come una malattia del sangue: la si trasmette ereditariamente. Così, quando la matriarca Junon (Deneuve) si ammala della stessa leucemia che anni prima le strappò via il primogenito Joseph, la scelta del donatore ricade sul poco amato figlio Henri (Amalric), alcolista pecora nera della famiglia... Narrativamente semplice, la tragicommedia familiare di Desplechin viene gonfiata sino a raggiungere proporzioni colossali (150'!), senza tuttavia che a tale elefantiasi corrisponda un reale bisogno formale. Ne risulta un film fragile, prolisso e noiosetto.