La croce dalle sette pietre - Film (1986)

La croce dalle sette pietre

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Horror napoletano di caratura trash notevolissima: si parla di un turista romano (da scompisciarsi quando recita come fosse in una sceneggiata e si lascia andare ad espressioni corrucciate) che, giunto a Napoli, viene derubato della sua croce-talismano (TALISMAN è il titolo con cui il film è conosciuto all'estero). Un dramma, perché senza di essa a mezzanotte l'uomo si trasforma in un ridicolissimo uomo lupo (il make-up copre di pelo solo metà volto e le mani, mentre per il resto il mostro è nudo con una conchiglia a coprire i genitali) che uccide senza pietà. E’ necessario ritrovare la croce, ma non è facile: adesso è in mano (forse) al boss camorrista Don Raffaele e l'uomo dovrà raggiungere...Leggi tutto la casa di questi per riprendersela. In tutta questa storia, che si evolve attraverso un'infinità di momenti trash (flashback virati in rosso, sicari guasconi, trasformazioni lunghissime e con effetti degni dei licantropi Anni Trenta, congreghe sataniche che si trasformano in orge - a base di sesso e frustate - celebrate dal trash hero Gordon Mitchell in una parte coreografica di nessuna utilità) si erge la figura del protagonista (Eddy Endolf ovvero Marco Antonio Andolfi), vero punto di “forza” del film: le sue espressioni tristi, i momenti in cui pare non capire mai quello che gli dicono sono degni di menzione e assicurano un'ora e mezza di divertimento con gli amici. Poco sangue, ma d'altra parte in un film simile non era richiesto. A metà tra horror e sceneggiata napoletana.

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Lercio 8/04/07 12:59 - 232 commenti

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Un trashone abominevole che non ha pietà per nulla! La recitazione è agghiacciante, per non parlare del make-up del lupo mannaro. Il dialetto napoletano non aiuta certo nella comprensione del film, che vanta una sceneggiatura colabrodo, non avendo né capo né coda. Uno di quei film orrendi dei quali, una volta iniziata la visione, non si può fare a meno di andare fino in fondo, come quando si vede un gatto schiacciato per la strada e, sebbene sia disturbante, non si riesce a non guardarlo...

Deepred89 1/06/07 14:45 - 3704 commenti

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Notevole trashone italico. La storia è altamente demenziale e il protagonista Andolfi, i dialoghi, gli effetti speciali (incredibile il make up del lupo mannaro) e le scene di sesso sono quanto di più ridicolo si sia mai visto in un horror. Curioso il cast di contorno (Annie Belle, Gordon Mitchell, Giorgio Ardisson) che però in questo caso mette solo tristezza. All'estero gira una versione insertata, a quanto sembra ancora più assurda. Comunque sia, è un film da non perdere.

B. Legnani 5/10/07 22:42 - 5523 commenti

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Incredibile: "se non lo vedi, non ci credi". Ha il primato di passanti che guardano in macchina. Andolfi è protagonista, regista, soggettista, sceneggiatore, montatore e cura gli effetti speciali. La presenza di Ardisson dà al tutto un tono ancor più surreale. Ultimo credito della Zoccheddu (in tenuta iper-troiesca): se ha smesso per il solo timore di poter essere coinvolta, all'epoca, in qualcosa di peggio, si è trattato di un'errata valutazione. Citazioni (volute?) da Il bacio della pantera e Stati di allucinazione.
MEMORABILE: Il telefono dà il segnale di occupato: "Non è facile parlare con Roma a quest'ora...".

Fabbiu 12/11/07 11:02 - 2136 commenti

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Incredibile: il lupo mannaro vs camorra! È proprio vero: tra un horror e una sceneggiata napoletana. Dirige grazie al finanziamento statale "Eddy Andolf" che è pure protagonista (oltre a tutto il resto) ed è di una inespressività disturbante. E che dire del mitico Gordon Mitchell in quello che forse è il ruolo più inutile della sua filmografia? Incredibile, un tuffo nel folklore napoletano a bordo di una vecchia macchina color cachi tra frasi d'amore, trasformazioni indecenti ed erotismo di serie Z. Di tutto e di più: fino al volto di S. Pietro.
MEMORABILE: Aborì... vieni qui...

Cotola 17/12/07 01:33 - 9009 commenti

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Uno dei film più brutti e deliranti della storia del cinema, nonché uno dei più trash. Sotto questo punto di vista la pellicola non ha eguali e raggiunge il suo culmine quando il protagonista si trasforma in lupo mannaro. Notevoli sono anche le visioni orrorifiche di cui è preda durante il sonno. La sceneggiatura è un qualcosa di pietoso e grottesco allo stesso tempo, mentre gli attori (ma è giusto chiamarli così?) sono tra i più impresentabili e imbarazzanti di sempre. Insomma, un film che vi farà sbellicare dalle risate dal principio alla fine,
MEMORABILE: Sicuramente la "metamorfosi" (si fa per dire) del protagonista in uomo lupo.

Ciavazzaro 3/06/08 15:23 - 4768 commenti

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Cultone del genere trash. Certo nel cast si conta qualche caratterista (Annie Belle, Ardisson, Mitchell; ci sono pure Piero Vivaldi e Giulio Massimini), ma il resto è una pena assoluta. Recitazione inesistente (e la Zoccheddu dà il meglio di sè), effetti speciali al limite del ridicolo, soprattutto il make-up di Eddy Andolf. Sequenza di torture con mostro oscene! Non vi sono parole per descrivere questa pellicola: vederla è un'esperienza unica.

Caesars 11/06/08 09:29 - 3777 commenti

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Un vero e proprio culto trash che fu girato, ormai più di vent'anni fa, grazie a finanziamenti statali ma che non è praticamente possibile vedere se non scaricandolo da internet. Che dire: il film mantiene tutte le promesse annunciate dalla sua "fama". Non c'è un solo aspetto da salvare: recitazione, regia, soggetto ed effetti speciali sono indegni di tali nomi, ma come spesso succede quando un prodotto è così mal riuscito riesce a diventare un vero e proprio feticcio per chi ama i film brutti. Invedibile ma anche imperdibile.

Undying 3/10/08 21:29 - 3807 commenti

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Incredibile esempio di pressappochismo che riguarda ogni settore della macchina cinematografica: dalla regia (improvvisata e confusa) alla storia (horror, action e "camorra", con dialoghi sui generis), passando per un trucco che fa apparire i recenti lavori autoprodotti a budget "zero" veri e propri kolossal. Eppure qualcosa da salvare c'è, e sta nella selezione di attori secondari che ricordano tempi migliori del cinema nostrano. Un buon esempio, insomma, al contrario: per imparare cosa si deve evitare di fare in un film...

Daidae 4/02/09 07:40 - 3167 commenti

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Oddio! Avete presente il "giornalino di classe" fatto dai bambini alle elementari senza l'intervento della maestra? Ecco, questo film rappresenta a livello tecnico il giornalino di classe del cinema. Un ragazzo ha una maledizione: si trasforma in uomo lupo, ma può evitarla grazie a un particolare medaglione, che però gli viene rubato... dalla camorra!!! Attori lerci, regia, sceneggiatura e effetti speciali fatti in cucina... Un mito del cinema brutto.
MEMORABILE: La liquefazione del primo camorrista; la trasformazione in lupo mannaro.

Ghostship 28/02/09 11:21 - 394 commenti

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Impossible pensare che non sia stato fatto volontariamente così brutto. A confronto Bruno Mattei è David Lynch. Resta il fatto che è un film imperdibile non solo per gli amanti del trash, ma per tutti quelli che, stanchi della comicità becera e caciarona che non fa ridere nessuno, decidano di tuffarsi in questo delirante scherzo della macchina da presa. All'estero gira una director's cut...

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Soga 21/03/09 21:29 - 125 commenti

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Mettete assieme attori che più incapaci non si può, effetti speciali dall'incontenibile effetto trash ed elaborate una storia sfrontatamente assurda. Il risultato di questa alchimia sarà una pellicola delle più brutte mai realizzate e proprio per questo imperdibile. Davvero, non c'è nulla che si salva. Consiglio questo film a tutti coloro che hanno bisogno di farsi una risata malsana e isterica.
MEMORABILE: Ogni trasformazione del protagonista in licantropo.

Trivex 13/05/09 21:37 - 1740 commenti

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Confesso che adoro i trash italiani. Da Il sesso della strega a Patrick vive ancora passando per Zombi horror e via di seguito. Ma qui siamo in una dimensione diversa, imparagonabile al cinema di serie Z del quale questo film riesce a cogliere pochissimi aspetti caratteristici (qualcosa nei flashback sessuali, per esempio). Il resto della follia risulta anche noioso, senza ovviamente entrare nel merito di un qualsiasi aspetto tecnico o estetico. Inoltre se, come si dice, il film si è giovato pure dei finanziamenti di Stato, subentra in più la disapprovazione morale!

Disorder 12/06/09 23:28 - 1416 commenti

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Si dice che non c'è limite al peggio, ma in questo caso c'è: davvero difficile pensare che si possa fare un film peggiore di questo. Il protagonista in versione licantropo è qualcosa di imperdibile: completamente nudo tranne una (brutta) maschera sul volto, si muove del tutto ebete emettendo assurdi squittii da topo. La colonna sonora è inesistente, composta solo da patetici effetti sonori probabilmente ottenuti da qualche giocattolo per bambini. Talmente brutto da essere diventato un cult.
MEMORABILE: La scena di sesso tra il licantropo e la maga: forse la peggiore scena mai girata in assoluto in un film.

ShangaiJoe 7/10/09 15:34 - 32 commenti

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Forse è secondo solo a Delirio di sangue di Bergonzelli. È tutto perfettamente poveristico: attori, dialoghi, ambientazioni... e per ultimo, ma non in ordine di importanza, Marco Antonio Andolfi nella parte di se stesso medesimo, una sorta di Pietro Germi dei giorni nostri. Grandioso. Gordon Mitchell si conferma l'attore con la carriera più sconvolgentemente in discesa della storia dell'umanità. Da recuperare senza esitazione.
MEMORABILE: L'incubo psichedelico durante il delirio notturno del protagonista.

Bmovie 15/02/10 19:50 - 110 commenti

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Sicuramente il film italiano più trash di tutti i tempi. La cosa che sorprende è che questo film fu finanziato dallo Stato, cosa a dir poco utopica al giorno d'oggi! Inutile rimarcare la pochezza del titolo (sia dei mezzi, sia della progressione narrativa). In ogni caso questo "Lupo mannaro contro la camorra" è fonte di fragorose risate, anche dopo più visioni.
MEMORABILE: La trasformazione in uomo lupo e i relativi assassinii; l'incontro con il mitico "Totonno 'o cafone".

Raremirko 5/02/10 00:52 - 577 commenti

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Il peggior film di tutti i tempi, lo zero cinematografico, non può non essere commentato. Rispetto ovviamente Andolfi come persona, ma questo suo lavoro, favorito anche da aiuti statali, è quanto di più anticinematografico mai apparso sul pianeta Terra. Recitazione, regia, sfx, tutto da dimenticare. Ne esiste anche una seconda versione, con scene in più, chiamata El talisman e pure un seguito. Da notare la presenza di Gordon Mitchell, che c'era pure nel capolavoro Fellini Satyricon... Dalle stelle alle stalle... Un must... del trash.
MEMORABILE: La trasformazione in uomo lupo, il titolo alternativo, le espressioni di Andolfi, le scene oniriche estremamente weird ed estremamente trash.

Metuant 8/02/10 14:07 - 456 commenti

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Non prendiamoci in giro: un novellino con una telecamera digitale e due soldi farebbe quasi certamente una cosa migliore di questa roba che nemmeno chiamo film. Andolfi prende letteralmente in mano la situazione e si inventa factotum di questo disastro su pellicola che vanta (vanta?) attori che non recitano e lo fanno pure male, musiche da mal di testa, una storia ai limiti del demenziale ed effetti che chiamarli casalinghi è un eufemismo. Almeno però si ride parecchio.
MEMORABILE: L'interminabile nonchè ridicola trasformazione di Andolfi.

Funesto 17/03/10 14:27 - 525 commenti

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Uno dei peggiori horror dello Stivale, di certo il più trash d'Europa. Frasi come "ma 'sta troia fotte int'al telefono?" o scene come gli scleri del licantropo sono difficili da scordare. Personaggi come Mitchell-sacerdote, Ardisson all'americana e Andolfi restano negli annali. Le voci del doppiaggio fanno venire i crampi allo stomaco per le risate e le espressioni ebeti di Eddy non lascian dubbi: si può parlare di cult movie. Ma almeno ci si diverte parecchio, altro che boiate tipo I fantasmi di sodoma, in cui nemmeno c'è comicità involontaria!
MEMORABILE: L'Andolficantropo con le treccine; la parlata di Ardisson; gli omicidi (stile Bud Spencer & Terence Hill); Totonno O' Cafone.

Mdmaster 1/01/11 18:46 - 802 commenti

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Pregevolissima scemenza, con Andolfi che dirige, scrive e interpreta con un'espressività pari a una tavoletta da stiro andata a male (spettacolare quando si esprime in romanaccio!). Inutile star qui a parlare di storia, coerenza (ci si innamora dopo due minuti) ed effetti speciali, se uno si vede la Croce dalle sette pietre è per farsi due risate e basta. In questo i primi trenta minuti sono perfetti, il resto va avanti per inerzia. Adesso aspettiamo tutti il film horror di Gigione e Donatello.
MEMORABILE: Le faccine da uomo lupo, il make-up e l'espressione da cane bastonato di Andolfi; "mortaccitua!"

Homesick 3/02/11 14:07 - 5737 commenti

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In fondo il soggetto, che mescola uomini lupo, messe nere, erotismo, Napoli e camorra, non era poi così male; il guaio è che, in spregio di ogni grammatica cinematografica, spara dialoghi deliranti, facce sopra le righe, montaggi sballati – tra cui scene evidentemente scartate che però appaiono nei flashback – ed effetti speciali da recita scolastica (vedasi la metamorfosi in licantropo). Beneficiando di fondi statali, Andolfi raccatta vecchie conoscenze del bis italico, un compositore di tutto rispetto come Rustichelli jr. e dà alla luce un capolavoro di ammaliante bruttezza.
MEMORABILE: La messa nera con Gordon Mitchell gran sacerdote; la metamorfosi; il flashback; ogni volta che Andolfi si rattrista o digrigna i denti.

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Uomomite 26/02/11 03:28 - 174 commenti

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Dall'amore tra una mignotta e un essere demoniaco nasce Marco, un bravo ragazzo che però ogni tanto si trasforma in una chiavica metà uomo e metà moquette. Soltanto la croce dalle sette pietre può impedire il verificarsi di tale incresciosa evenienza. Purtroppo però, durante una gita di piacere a Napoli, gliela scippano (e qui c'è anche un pizzico di denuncia sociale). Così Marco, per recuperarla, decide di affrontare la camorra, decimandola che manco il maxiprocesso. C'è anche la scena di sesso più ridicola della storia del cinema mondiale.

Mushroom 11/06/12 19:37 - 36 commenti

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Considerato (giustamente) da molti come il peggiore horror italiano, è un gangster horror napoletano realizzato malissimo, con i soldi che aveva concesso lo stato e attori presi dalla strada. Potrei elencare tutte le scene "brutte" del film, ma non saprei da dove cominciare, perché tutte le scene del film lo sono, tanto che portano alle risate. Nomi improponibili "Totonno O'Cafone", scene soft-core inserite a casaccio, recitazione fuori tempo, effetti speciali orribili...

Bisturi 6/11/12 02:25 - 9 commenti

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Eddy Andolf (o Marco Antonio Adinolfi che dir si voglia) è un'icona per gli amanti come me del genere trash. Con la croce dalle sette pietre firma una pellicola weird all'inverosimile, girata alla stregua di una recita scolastica e recitata peggio. Ci fu anche un seguito (Riecco Aborym), peggiore del predecessore addirittura. Finanziato con i soldi della regione Campania, sta riscuotendo successo inaspettato e fama postuma grazie a un tam tam sui vari siti di nicchia che si trovano sparsi sul web.

Mastro 6/04/13 16:31 - 1 commenti

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Marco Antonio Andolfi si dimostra capace come montatore ma come attore e regista c'e poco e niente da salvare. Tra i film più amatoriali della storia del cinema: la storia poteva anche essere interessante se non fosse stata appiccicata sullo schermo così male. Un erotico-poliziesco tra i più bizzarri grazie al suo grande cast.

Mco 12/08/14 23:29 - 2324 commenti

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Uno di quei film che va visto dopo aver letto attentamente il pedigree di accompagnamento, al fine di sapere di quale "razza" si stia parlando. Andolfi è l'uomo lupo che affronta la camorra e che si aggira per le case con un travestimento che farebbe ingelosire il Mimmo Crao di Parolini. E le donne che incontra, bene o male, si spogliano tutte (notevoli le grazie della Zoccheddu). Il resto è difficile da sintetizzare, tra folli richiami all'ancestrale animalesco e ritualità che Gordon Mitchell governa da par suo. Buona serie zeta!
MEMORABILE: L'incipit con Mitchell che si agita invocando Aborym; L'amplesso con la Zoccheddu.

Matalo! 15/05/15 11:00 - 1378 commenti

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Inevitabile per chi ama le pratiche basse. Volete una cartina di tornasole per capire cos'è il grande cinema? Ecco il film per voi. Lasciamo stare soggetto e sceneggiatura... Anche il semplice levarsi la giacca mentre si etra in auto è segno di quanto pedestre e presuntuoso sia questo film, dove l'autore si fa dare del bellissimo ragazzo svariate volte (sembra Michele Santoro giovane). Pessimo, da far rivedere i giudizi su certi registi cinsiderati scarsi. Divertente ma non per volontà sua. Stracult la veggente-mignotta.
MEMORABILE: Camorristi dopo la strage chiamano la polizia; L'unico sopravvissuto, un nero, viene apostrofato come "tartufon" dal commissario; La mignotta alla Piramide.

Maik271 4/02/16 08:19 - 436 commenti

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Il "regista" di questa pellicola cura anche il soggetto, la sceneggiatura, il montaggio e come se non bastasse ne è anche il protagonista. Detto questo possiamo immaginare il livello di una pellicola che ha dell'incredibile; i dialoghi sono assurdi, gli effetti speciali pessimi, gli attori anche (si salva solo Annie Belle che qualche filmetto lo ha fatto, ma che purtroppo non si spoglia). Non sorprende il totale anonimato, ampiamente meritato, che circonda questa pellicola.

Markus 19/03/18 15:01 - 3682 commenti

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Napoli. Un impiegato viene scippato della sua catenella con croce gemmata che lo preserva dal diventare... un licantropo! Scheggia impazzita del cinema italiano di genere "horror" divenuta senza tanta fatica pietra miliare tra i molti B-movie usciti negli Anni '80. Suscita particolare curiosità mista a sdegno veder impiegati in una simile operazione (peraltro finanziata dallo Stato) alcuni celebri nomi del cinema sì popolare, ma non certo amatoriale come questo filmino fatto con tutti i sacri crismi del brutto. Insalvabile sotto ogni profilo.

Marcolino1 21/11/16 15:38 - 553 commenti

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L'opera è un misto di azione, satanismo sadomasochista e traffici di stupefacenti, dove ci sono elementi sia del cinema classico fantasy-horror americano anni 50 e 60 (il lupo mannaro più simile allo yeti), sia del poliziottesco italiano, sia di uno pseudo sperimentalismo (i filtri rossastri nei flashback). Il tutto è mescolato alla rinfusa e male sviluppato, con effetti a volte di involontario ridicolo, a volte semplicemente di noia. Nemmeno l'ambientazione partenopea aiuta a risollevare il film perchè le inquadrature delle location sono anonime e sciatte.
MEMORABILE: Le messe nere trash con il delirio sadomaso.

Panza 9/03/17 18:24 - 1834 commenti

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Accompagnato da una colonna sonora indescrivibile e sceneggiato in maniera approssimativa, questo horror d'ambientazione napoletana ha avuto nei corsi degli anni una fama dal punto vista trash, sicuramente immeritata. Molti i momenti di comicità involontaria: i vari cattivi sopra le righe incontrati dal protagonista, la scena di sesso con la maga, la recitazione del protagonista ("Mortacci tua" con finto accento romano)... Occhi aperti nel finale perché in sovrimpressione appare qualcuno di davvero inaspettato!
MEMORABILE: L'orrendo monile del titolo.

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Minitina80 11/07/17 07:33 - 2980 commenti

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La commistione tra horror di stampo satanico e la camorra è la prima cosa che balza agli occhi, talmente improbabile e mal riuscito è l’accostamento. A peggiorare la resa complessiva è il livello qualitativo di tutto, decisamente al di sotto di ogni limite. L’aggettivo amatoriale, infatti, non sembra appropriato per la pochezza delle interpretazioni e la qualità delle riprese e dei trucchi o presunti tali. Appartiene a quella pletora di titoli di cui si fatica a capirne il senso e le condizioni che ne hanno portato alla genesi.
MEMORABILE: Il make-up del mannaro.

Magi94 15/07/17 14:49 - 944 commenti

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Marco Antonio Andolfi realizza il capolavoro universale del trash, con l'innocente inconsapevolezza che solo i grandi artisti hanno (si vedano suoi video sul web dove è convinto di essere un talentuoso regista). Soggetto paradossale, trama con mille personaggi che si perdono qua e là (Carmela?), dialoghi che sembrano fatti apposta per compiacere il nostro ("Marco ma quanto sei bello!"), effetti speciali da ridere e recitazione malandata (la migliore è la signora che dà l'indicazione). Capolavoro imperdibile: voto trash *****.
MEMORABILE: Memorabile che, come grande beffa, il tutto sia stato finanziato dal Ministero dei beni culturali.

Faggi 21/01/18 18:42 - 1549 commenti

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In un ipotetico campionato ottantiano della serie Z potrebbe vincere lo scudetto; ma Delitti gli darebbe filo da torcere. Liquidarlo come trash incatalogabile e imperdibile - su musiche del maestro Rustichelli (figlio), tra antico lounge e sperimentazione al sintetizzatore - e quindi chiudere il commento? Troppo facile; aggiungo: la sublime scapestratezza in celluloide colpisce ancora, intrattenendo con immagini, dialoghi e momenti topici - nonché con effetti che di speciale hanno solo la dissennatezza - da officina psichiatrica.

Anthonyvm 8/06/18 00:07 - 5637 commenti

I gusti di Anthonyvm

Cult del brutto che vanta spesso il titolo di "peggior film italiano". Difficile stabilire la veridicità di tale espressione, ma certamente il bizzarro e poverissimo film di Andolfi non passa inosservato in quanto a squallore. Non solo per gli ormai leggendari effetti speciali in cui l'Andolfi anche attore si copre di pelo sintetico per somigliare a un licantropo (che squittisce!), ma anche per una storia senza capo né coda in cui attori vanno e vengono senza motivo apparente e dove succede un po' di tutto. Pessimo ma adorabile, da vedere.
MEMORABILE: Gordon Mitchell nei panni del capo della setta; "Aborym! Vieni qui!"; I sogni psichedelici di Andolfi; La trasformazione; Il finale mistico.

Bubobubo 11/01/19 10:44 - 1847 commenti

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Invalutabile e scultissimo, sin da un prologo che demolisce ogni parete di senso e detta la linea narrativa (?) dell'intera operazione. Si ride di tutto e a più riprese, ma non di rado la visione è appestata da quella noia che sola serpeggia quando la rincorsa alla situazione più assurda diviene una statica costante. Si è avanzata l'ipotesi che con un budget più ampio a disposizione Andolfi avrebbe girato un film migliore, ma uno dei finali più incredibili del cinema italiano punta in tutt'altra direzione. A vostro rischio e pericolo!
MEMORABILE: Inizio e fine, come in una perfetta Ringkomposition, sono qualcosa che va oltre l'umano dicibile.

Pessoa 30/01/21 11:54 - 2476 commenti

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Troppo facile massacrare questo film di Andolfi, assurto a buon diritto fra le perle del trash nostrano. La storia, per quanto assurda, poteva anche reggere (si è visto anche di peggio), ma la sceneggiatura e la realizzazione tecnica sono piene di errori grossolani che sarebbe impossibile enumerare. Sprecata la presenza di qualche buon caratterista del nostro cinema, ridotto a recitare l'inenarrabile. Un prodotto insalvabile sotto tutti i punti di vista, che rimane un'ottima occasione per fare un viaggio ai confini del cinema, a suo modo divertente.
MEMORABILE: La trasformazione in licantropo, roba da far ingelosire il lupo mannaro di Landis...

Kinodrop 8/06/22 21:17 - 2921 commenti

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Capolavoro assoluto di insensatezze infilzate l'una dentro l'altra per imbastire un horror girato in una Napoli ultratradizionale tra vicoli e camorra e connivenze politiche, con in più una deriva licantropica e setta satanica annessa; quando poi entrano in gioco gli effetti speciali, il risibile arriva al top (vedi l'infittirsi della peluria e il cambio di voce, la decomposizione lampo e gli inserti onirici psichedelici). Non parliamo degli attori né della sceneggiatura, funzionale invece la OST di Rustichelli. Da non perdere, questo cult dell'iper (trash)endentale.
MEMORABILE: Le scene di sesso che sembrano flessioni; Il viaggio della collana di mano in mano; Nudo da licantropo, si risveglia in pantaloni e camicia.
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  • Discussione Zender • 9/07/13 07:38
    Capo scrivano - 47727 interventi
    In effetti risulta anche a me del 1986, Mauro. Controlla sempre in Anica prima:
    http://www.anica.it/online/index.php/produzione-italiana/archivio-del-cinema-italiano.html
  • Discussione Mauro • 9/07/13 09:24
    Disoccupato - 11926 interventi
    Controllo sempre, ma non trovavo il film.
  • Discussione Disorder • 9/07/13 13:37
    Call center Davinotti - 380 interventi
    In realtà andrebbe corretto il nome del regista/protagonista/sceneggiatore.
    Non si chiama Eddi Andolf ma Endolf, come del resto si vede nei titoli di testa e riportato da Imdb, pseudonimo di Marco Antonio Andolfi.

    Ultima modifica: 9/07/13 14:02 da Zender
  • Homevideo Panza • 8/03/17 18:24
    Contratto a progetto - 5201 interventi
    Di questo film esiste anche versione intitolata Talisman, approntata dal regista stesso nel 1995, che attraverso un prologo modifica leggermente la storia andando poi sostanzialmente a riutilizzare il girato originale manipolandolo con scene di repertorio e spezzoni presi da altri film.

    La nuova didascalia iniziale (in italiano, a differenza delle altre didascalia e dei titoli di testa e di coda) ci avverte che il "talismano" del titolo, ovvero la croce dalle sette pietre, si trova in Africa e che dopo essere stato rubato ha generato "carestie, guerre e disastri" nel continente. Siamo nel 1962. Subito dopo su scene di festeggiamenti d'ambientazione africana e poi sul rito iniziale (tagliando la soggettiva iniziale) scorrono i titoli di testa. La cosa incredibile è che i nomi degli attori tranne il protagonista sono anglofoni e completamente diversi da quelli degli interpreti originali forse per dare un'aria più internazionale al film. Eccoli:

    United Artists Company presents "Talisman"
    Starring: Eddy Endolf, Annie Silvie, Charles Pendelthon, Paul Travis, Jean Louis Serrault, Susan Shadix, Nicholas Murè, John Hicks, Elena Patnova
    Casting: Wendy Zmann (c.s.a.) Gerarda Monie (c.s.a.)
    Music: Jay Horus, Raphael Pike
    Executive producer: Mark Jess Medawar
    Editor: Anthony Schwartz
    Production designer: Jhon Charris, jr.
    Director of photography: Ed Charters
    Co-producer: Seven Stars Pictures
    Written by Allan Fleming and Richard Garris Produced by Alice Wess and Sam Reeves
    Directed by Allan Fleming


    Ecco quindi le modifiche fatte al girato originale del 1986 (non sto a indicare ogni volta tutti i ralenti inseriti nelle scene d'azione):

    • Durante l'orgia iniziale mentre il sacerdote invoca Aborym appaiono immagini di serpenti e di una specie di mostro. Quando il demone appare, vengono inserite altre immagini di repertorio africane. Continuano poi le aggiunte con altre immagini di desolazione e di povertà seguite ad una didascalia che sposta l'azione nel 1992.
    • Come sottofondo alla scena in cui il protagonista va a trovare la sorella è stato inserito come sottofondo "'O sole mio".
    • Quando Andolfi attacca il ricettatore sono state messe altre immagini di un lupo che ringhia sostituendo quelle similare presenti nel film originale ed è stata inserita la sovrapposizione del volto del protagonista con quello di un mostro (lo stesso accade nella trasformazione successiva).
    • La scena onirica subito dopo l'aggressione al ricettatore è stato modifica virandola in blu (e non più in rosso) e modificando/inserendo spezzoni diversi (con le solite scene africane e di devastazioni varie).
    • La scena del rito satanico in flashback con un rozzo split-screen con lui in macchina con la ragazza, le solite sovrapposizioni e una specie di cornice gialla attorno.
    • Quando lei e lui cercano sull'elenco telefonico l'indirizzo della maga come sottofondo c'è il brano "Musica proibita" e anche nella successiva scena c'è un pezzo al pianoforte.
    • Ha subito una modifica la sovrapposizione con la croce e il volto del sacerdote nello specchio che vede lei.
    • Inserita una sovrapposizione tra Maria in auto e il sacerdote.
    • L'incontro tra lui e lei successivo alla colluttazione dalla maga ha inserito il filmato di un fulmine e uno spezzone con una fata (sembra preso da un cartone animato).
    • La scarnificazione del sacerdote morto nell'incidente è sostituito con un fermo immagine su un’altro volto. Subito dopo c'è un esplosione presa da un'altro film per spettacolarizzare la scena.
    • Nel famigerato finale è stata eliminata la sovrapposizione con il volto di Cristo.

    In conclusione è stato aggiunto un nuovo epilogo. Siamo nel 1999: la croce viene messa nel suo cofanetto (rimontando all'indietro la scena dove la madre lo apriva per darlo al figlio) e via con le solite immagini africane di festeggiamenti. I titoli di coda sono nuovamente inventati (mantenuti i nomi del protagonista con e senza pseudonimo ma anche quello di George Ardisson) e spropositati rispetto a quelli del film originale. Li riporto integralmente per darvi un'idea:

    Marco Sartori: Eddy Endolf
    Maria: Annie Silvie
    Satanic leader: Charles Pendelthon
    Totonno o'cafone: Paul Travis
    Commissary: Jean Louis Serrault
    Marco's mother: Susan Shadix
    Prosecutor: Nicholas Murè
    Don Raffaele: John Hichs
    Armisia: Wendy Zmann
    American Mobester: George Ardisson
    Carmela: Gerarda Monie
    Aborym: Marco Antonio Andolfi
    Marco as a children: Marc Wheitner
    Elena: Elena Patnova
    Drug pusher: Giò Merlo
    Gas boy: James Beltwon
    Woman Satanic mass: Criss Venier, Tea Robinson, Janet Venier
    Naked girl: Janet Wendell
    Fat man: Geo Papadopolus
    Canning man: Vincent Pardo
    Barman: Joe Dante
    Woman in the car: Vera Vukotic
    Passerby: Steve Barker, Vic Immer, Lauren Joesland
    Police: Franck Movak
    Cop: Richard Pee, Luc Cristopher
    Marco's friend: Micaela Jeffrei
    Girl nightclub: Antonella Livlev, Janette Briand, Rosy Paget
    Nightclub owner: Ernestine Campbell
    Nightclub barman: Marlon Campebell
    Mob leader: Karl Barnie
    Mobster: Roger Arescu, Joe Nolan, Victor Sparks
    Don Raffaele's killer: Ayden Pederson, Erroll Limas
    Don Raffaele's aide: Jim Brand
    Butler: Aristide Wagen
    Prosecutor's office: Ed Vingler, Erold Ireland
    Medical coroner: Francis Merlo
    Journalist: Agada Mendelson
    Russian mobster: Peter Ramsey
    Prosecutor's assistant: Glauco Simonini
    Terrorists: Emile Sernau, Paul Lelue
    Senator: Francisco Sanchez
    Merchant: Lesle Morton
    Whore: Miss Jefferson
    Woman in the porch: Edna Carrissonn
    Witness passerby: Aaron Witt, Edmond Perry, Julia Lovelok, Gilda Mc Gregory, Al Preston
    Stunts:
    Snatchers: Joss Winney, Charles Davis, Andrej Kermann, Alex Randall
    Killers: Tom Mattson, Frank Ruppert, Doc Denver
    Unit producer menager: Steve Hart
    First assistant director: Buddy Farfel
    Second assistant director: Gregory Bass
    Associate producers: Willy Collett, Matt Wellis
    Art director: Michael De Havilland
    Set decorator: Jimmy Richardson
    Lead man: Kevin Joss
    Set designer: Vivien Lesigner
    "A" camera operator: Lex Last
    "A" first assistant camera: Paulo Blanco
    "A" second assistant camera: Joe Crenna
    Steadicam operator: Stuart Glover
    "B" first assistant camera: Renee Pascal
    Leader: Nick Cheyenne
    Video assist: Jason Green
    Sound operator: Ken Namalka
    Production sound mixer: Mike Molden
    Additional editing: Lena Cameron
    Post-production supervisor: Marlene Vichy
    Supervising sound editor: Migual Kay
    Supervising music editor: Georges Moon
    Music: C.A.M. – U.A.C.
    Assistant film editors: Phil Hipp, Jeff Meiles
    Assistant music editor: Shakle Dixon
    Chief lighting technician: Lee Mann
    Kei grip: James Nolty
    Best boy: Ed Coo
    Property master assistant: Gary Seul, Richy Skeppard
    Costume supervisor: Ben Scarano
    Woman's costumer: Dalila Bry
    Costumer: Gillian Heart
    Make-up supervisor: Joe Costi
    Make-up artist: Robert Allemad
    Key hair stylist: Paul Paul
    Hair stylist: Scott Portland
    Script supervisor: Eddy Endolf
    Second assistant directors: Janine Bell, Vera Miles
    Location managers: Mike Page, Jasmine Rod
    Stunt coordinators: Alex Randal
    Special effects: Ken Donald, Larry Stone, Ed Rogers, Alan Fire, Anthony Colleman, Don Fassimbergen
    Production secretary: Mark Robinson
    Assistant production secretary: Dick Huston
    Production accountant: George Gardner
    Still photographer: Andy Green
    Re-recording mixers: Genevieve Brilland
    Supervising: Archie Bujild
    Craft service: Harry Sullivan
    Caterer: Jessy Nolan
    Video displays: Video Gama
    Post-production: L.V.R. – Rome
    Animal: William Miller
    Technical advisor: Gabriel Lewis
    Casting associate: Lee Randal
    Structural implosion effects: Robert Xemienster
    Construction coordinator: Tiger Niven
    Construction foreman: Dick Scott Moffatt
    Transportation coordinators: Lionel Mantooth, Donald Mantooth
    Driver captain: Preston Eames
    Title opticals by: G.M. Vision and Alex Goliz
  • Homevideo Zender • 9/03/17 08:14
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Eccellente, Panza! Grazie.
  • Discussione Pessoa • 30/01/21 12:00
    Formatore stagisti - 417 interventi
    Oltre a ricoprire i ruoli di regista e interprete principale del film, Marco Antonio Andolfi è anche autore di soggetto, sceneggiatura, montaggio, effetti speciali oltre ad interpretare altri due personaggi minori, doppiare sette personaggi e svolgere in due occasioni il ruolo di stuntman.
    Più "fatto in casa" di così...

    Fonte Wikipedia
  • Homevideo Buiomega71 • 5/06/21 20:26
    Consigliere - 25933 interventi
    Annunciato in dvd per la Tetro Video
  • Homevideo Caesars • 9/03/22 12:05
    Scrivano - 16799 interventi
    Incredibile. Tetrovideo farà uscire anche il bluray
    https://www.darkveins.com/204778-la-croce-dalle-7-pietre-i-contenuti-speciali-del-blu-ray-di-tetrovideo/
  • Homevideo Panza • 9/03/22 12:31
    Contratto a progetto - 5201 interventi
    Ottimo.
  • Homevideo Zender • 10/10/22 18:18
    Capo scrivano - 47727 interventi
    E' uscito e va detto che la qualità è notevole! Mai pensato che si potesse un giorno vedere così bene, il film. Nettamente superiore a un dvd!
    Ultima modifica: 10/10/22 20:20 da Zender