Lady Lou - Film (1933)

Nata nel 1892 la West arriva tardi a Hollywood, almeno per il tipo di merce da lei spacciato. La sua immagine è inconfondibile: sorriso insinuante, andatura sinuosa e soprattutto un fuoco di fila di battute capaci de mettere con le spalle al muro gli uomini con cui viene in contatto. "Io sono lei e lei è me", disse la West della sua eroina, una ballerina di music hall insaziabilmmente avida di diamanti. Uno potrebbe pensare "Tanto va la gatta al lardo..." e invece no: lei ha già corrotto gli incorruttibili.

Sex-symbol degli anni '30, difficilmente conciliabile con i canoni di bellezza moderni, Mae West si fa comunque riconoscere con quel suo atteggiamento da donna navigata, battuta sempre pronta e uomini atterrati dal suo sarcasmo. L'atteggiamento è quello da vera diva; certo oggi non ha più quell'effetto che fu magnetico sull'America dell'epoca, ma rimane comunque un bel tuffo nel passato. Il film è breve, si guarda come una piccola operetta teatrale d'intrattenimento.

Dimostra tutti i suoi 40 anni ed è decisamente curvy, ma Mae West, nel più famoso film fra quelli da lei interpretati, si comporta come una sciupamaschi: li addomestica tutti, compreso il poliziotto in incognito che avrebbe il compito di incastrarla. Il film è un debole canovaccio su cui ricamare battute, allusioni e doppi sensi, tutti a sfondo sessuale, pronunciati con tono sarcastico e sguardo sfrontato, con una libertà di linguaggio che il codice Hays avrebbe di lì a poco reso impensabile. Film modesto, ma significativo documento nella storia del costume cinematografico.