La maschera di Dimitrios - Film (1944)

Bel noir anni Quaranta, girato da Negulesco con classe e stile. Il plot è interessante e coinvolgente e riprende lo schema narrativo di Quarto potere (girato appena tre anni prima). La verità, non proprio limpidissima, verrà a galla, infatti, dopo una serie di flash-back. Atmosfere ben rese grazie alla cinematografia di Arthur Ederson. Da riscoprire e recuperare specie per chi ama il genere.

Ci sarebbe voluto un Welles per trasporre al meglio il bel romanzo di Ambler. Negulesco è di tutt'altra pasta, e la sceneggiatura fra le molte inevitabili si prende però una licenza che toglie alla storia un po' di fascino - oltre a proporre (costretta?) un finale un po' moralistico. Bene però, e non è una sorpresa, la coppia Lorre-Greenstreet reduce dai fasti houstoniani.

Negulesco dà vita a un noir discreto che eccelle soprattutto nel ritmo, mai appesantito dalla verbosità della sceneggiatura. Purtroppo il resto non è così riuscito, perché il carattere e la psicologia dei tre personaggi principali avrebbero potuto essere meglio espressi; invece tutto viene presentato con eccessiva superficialità e il bel finale, al quale si arriva fiaccamente, ne risente. Bravi gli interpreti.

Dimitrios è un criminale nato, inesorabile nell'azione e sfuggente anche da morto (è suo il cadavere trovato? Sorgono dubbi). Greenstreet e Lorre interpretano, ipnotizzando, i suoi segugi (ognuno ha motivazioni diverse); e ci conducono in un intrigo internazionale indecifrabile e ricco di personaggi. Regia e fotografia consegnano buoni momenti di cinema nero ma l'insieme ha delle rigidità e un che di convenzionale; e è un peccato perché il romanzo di Eric Ambler (da cui il plot) offriva vasta materia di bellezza.

A partire dal ritrovamento di un cadavere, indagine su un tizio al di sotto di ogni sospetto condotta da uno scrittore in cerca di spunti e da un altro uomo legato a doppio filo con il morto... Deluso per la mancata regia del Mistero del falco, Negulesco si rifece pochi anni dopo con due validi thriller che riproponevano la formidabile coppia Lorre-Greenstreet. Questo, a cui struttura ricorda l'indagine di Quarto potere, è reso ambiguo dalla mollezza dei personaggi maschili da cui è immune il solo Dimitrios del titolo e questo gli conferisce un certo fascino sottilmente morboso.

Meno sinistro del romanzo di Eric Ambler, il film ha comunque il suo pregio per la narrazione incalzante che si arricchisce di flashback esplicativi molto suggestivi. Zachary Scott è un malefico malandrino dal fascino mascolino indiscutibile, mentre Peter Lorre sembra poco aderente al personaggio letterario. Ancora una volta il bianco e nero dà profondità e calore a una storia ad alto grado di tensione.

Tratto dall'omonimo romanzo di Eric Ambler, un film decisamente più vicino al thriller spionistico che al noir, nonché uno dei titoli più noti di Negulesco, regista. Dopo un avvio scoppiettante subentra una certa ripetitività (lo schema è sempre quello "nuova tappa/nuovo incontro chiarificatore"), ma il finale, per quanto un po' moralistico, fa riguadagnare interesse. Ottimo cast con il duo Lorre/Greenstreet ancora una volta sugli scudi, sui quali incombe la figura di un Zachary Scott dal fascino sinistro. Nel complesso buono, pur disattendendo in parte le elevate aspettative.