C'è lo zampino di Andy Warhol, in questa opera psichedelica dove è la musica a farla da padrone entrando letteralmente nei pori della pelle di un gruppo di persone estasiate, riprese in discoteca mentre ballano. La regia è buona, la musica ottima, Lou Reed ispirato; non resta che lasciarci andare alla visione.
Le Exploding Plastic Inevitable erano le feste di Warhol a base di musica, glamour, performance e droga: una di queste è stata filmata da Nameth che ne ha tratto un breve filmato. Più che di documentazione si tratta di trasmettere - attraverso riprese allusive e montaggio psichedelico - il mood di quei party e, in definitiva, del lifestyle del milieu warholiano. Oggi questi minuti ci fanno capire poco, ma la musica dei Velvet Underground è bella tosta e vale la pena ascoltarla (mentre l'immagine sa tanto di videoclip sperimentale).
A metà fra resoconto dell'evento - con parecchi effettini a corredo e trailer esteso dello stesso, un classico della video-psichedelia d'antan con Gerry Malanga e Ingrid Superstar a dare corpo (alla lettera) alle fantasie sadomaso dello zio Lou. Mario Schifano realizzerà qualcosa di simile poco tempo dopo in Italia, senza filmino a rimorchio. Interesse storico-documentale.
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L'Exploding Plastic Inevitable fu uno degli spettacoli d'arte più importanti e rappresentativi degli sessanta, un mix di Pop art, psichedelia e cultura underground, creato e presieduto dal noto artista Andy Warhol. Il suo esordio fu nel marzo del 1966 al Trip di Los Angeles, il locale di Elmer Valentine più alla moda in quel periodo; proiezioni di film underground (soprattutto dello stesso Andy Warhol), diapositive e luci stroboscopiche facevano da sfondo alle danze sessuali dei ballerini sadomaso vestiti in pelle e armati di frusta (tra cui Gerard Malanga), infuocati dal rock psichedelico dei Velvet Underground, che suonavano dal vivo insieme a Nico, e dalle droghe allucinogene come l'LSD. Allo spettacolo partecipò tutto il jet-set di tendenza di Hollywood e Los Angeles: Jim Morrison, Julie Christie, Dennis Hopper, Jack Nicholson, John e Michelle Phillips e molti altri.
Fonte:Wikipedia.
Il titolo dello spettacolo fu coniato da Andy Wharol cerchiando a caso dei singoli termini che gli erano balzati all'occhio in uno scritto di Bob Dylan sulle note di copertina dell'album Bringin'it all back home, un classico esempio di prosa poetica amfetaminica nel suo stile del periodo:
"Qualcosa stava EXPLODING, qualcosa era di PLASTIC, e qualcosa era INEVITABLE"
per approfondire:
A.V. I Velvet Underground e la New York di Andy Wharol, Giunti, 2001